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“A Senigallia nuovo patto sociale tra italiani e stranieri per legalità e rispetto regole civili”

Tavola rotonda tra Lega, Fdi, UNC, Osservatorio Legalità e Sicurezza e Consulta degli Immigrati: "Convivenza e crescita"

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Energie per Senigallia, Lega e Consulta degli Immigrati

“E’ stata la prima volta che, in questa città, la Consulta degli Immigrati, la Lega, Fratelli d’Italia, l’Unione Nazionale Consumatori e l’Osservatorio nazionale per la Legalità e Sicurezza si sono ritrovati attorno ad un tavolo per uno scambio di opinioni, sano e costruttivo, su immigrazione, ordine pubblico, legalità e sicurezza.

La prima volta, e non certo l’ultima, nella quale, posizioni diverse si sono trovate d’accordo per discutere questi temi, e per individuare soluzioni, senza alcuna demagogia e senza alcuna strumentalizzazione. Una serata, da cui è emersa la volontà di iniziare un percorso nuovo di collaborazione concreta, fatta di intese, ma soprattutto finalizzata a dialogare e cooperare sensatamente con cittadini di Paesi Terzi, non UE, che regolarmente vivono e risiedono nella nostra città e nel nostro territorio. Nessuno desidera lo ‘scontro sociale’. Le leggi italiane vanno rispettate, qualsiasi diritto presuppone un dovere, non bisogna adattare o modificare le regole codificate nel nostro ordinamento giuridico per andare incontro a chi entra nel nostro Paese, ma far comprendere a tutti che chi vuole rimanere e costruirsi la propria esistenza in Italia deve rispettare la legge italiana.”

E’ possibile riassumere così quanto emerso nella serata del 29 novembre durante i lavori del Convegno promosso e organizzato dall’Associazione ‘Energia per Senigallia, Energia per le Marche’, a cui hanno partecipato e relazionato i rappresentanti di associazioni, partiti, consulte e istituzioni. L’avvocato Corrado Canafoglia (Unione Nazionale Consumatori, sezione Marche), Mohamed Malih (Consulta comunale Immigrati di Senigallia), Francesco Albani (Osservatorio nazionale Legalità e Sicurezza), Massimo Bello e Davide Da Ros (LEGA), Paolo Diop e Marcello Liverani (Fratelli d’Italia). Anche il Sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi, in qualità di Presidente ANCI Marche, e i Consiglieri del PD, Città Futura e Mdp-Art. 1 erano stati invitati, tra gli altri, ma la loro assenza ingiustificata ha dimostrato come “probabilmente alcune istituzioni locali e alcuni rappresentanti dei partiti della sinistra di Senigallia – ha detto Massimo Bello, Presidente dell’Associazione ‘Energie per Senigallia, Energie per le Marche’ ed Consigliere della LEGA – preferiscano nascondersi dietro il volto ipocrita della demagogia politico-elettorale oppure prediligano affrontare il problema, accostando l’immigrazione soltanto a ‘modelli illegali’ come quello del sindaco di Riace, Mimmo Lucano, indagato su reati gravissimi, che vanno dal favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ad attività delittuose nel campo degli appalti sui rifiuti.”

Ma la ‘tavola rotonda’, organizzata proprio per affrontare temi di indubbia attualità come quelli legati al fenomeno migratorio, alla sicurezza delle nostre città, all’ordine pubblico e alla legalità, ha fatto emergere, invece, un dibattito diverso, che ha trattato gli argomenti da angolazioni differenti, che appunto hanno aiutato la platea di cittadini intervenuti a riflettere e a capire in modo ragionevole dati, numeri, statistiche, contenuti, proposte e soluzioni.

“Spesso si parla di immigrazione, pensando a coloro – ha detto il Presidente della Consulta comunale degli Immigrati Mohamed Malihche sono irregolari e clandestini. Spesso si accomunano gli stranieri, che delinquono, a tanti bravi cittadini extracomunitari, che da decenni vivono e risiedono regolarmente nelle nostre città, che hanno una famiglia e che contribuiscono alla crescita delle nostre realtà comunali. Pensare che l’immigrazione sia questo, però, è sbagliato. Occorre guardare al fenomeno e ai flussi migratori, partendo da altre angolazioni e non sempre, ritenendo che l’immigrato sia l’equivalente del delinquente, del vu compra irregolare e del parcheggiatore abusivo. L’immigrazione clandestina, e in particolare quella che viene in Italia a delinquere, nulla hanno a che fare con coloro, che invece hanno lasciato i rispettivi Paesi d’origine con la speranza di crearsi un’esistenza dignitosa nel nostro Paese e nei nostri Comuni. Sono migliaia coloro, infatti, che entrano nel nostro Paese regolarmente e che rispettano le regole dell’ordinamento italiano. Ed è con costoro che è possibile avere un dialogo e convivere nel rispetto reciproco delle rispettive tradizioni, storie, costumi e culture.”

“Chi viola la legge, chi abusa dei diritti, chi entra illegalmente nel nostro territorio per spacciare droga, per favorire la prostituzione, per commettere fatti delittuosi gravissimi e, magari, per unirsi a sistemi e gruppi mafiosi, presenti purtroppo anche nella nostra Regione, non solo deve essere punito, ma è utile – ha ammonito l’avvocato Corrado Canafoglia dell’Unione Nazionale Consumatori – che ritorni nel proprio Paese d’origine con la forza e senza alcuna esitazione. E’ questa l’immigrazione inutile e dannosa, di cui l’Italia non affatto necessità.”

“L’attuale Governo, con la legge Salvini, ha fatto bene ad armonizzare, coordinare e mettere in campo una serie di misure ed interventi puntuali – ha rimarcato Paolo Diop, di origini senegalesi, ma italiano a tutti gli effetti, e Responsabile nazionale del settore immigrazione di Fratelli d’Italia – per reprimere in modo deciso fatti delittuosi importanti, ma anche per rafforzare controlli. Una legge che, finalmente, elimina anche il ‘business’ legato a quelle ‘cooperative di sinistra’, che con l’immigrazione hanno creato una rete di affari milionari, usando la disperazione di tanti stranieri, con ipocrisia e vergognosa strumentalmente finalizzata solo a foraggiare una rete economicamente corrotta e infetta”.

“E’ importante affermare – ha sottolineato l’avv. Corrado Canafoglia, Responsabile Unione Nazionale Consumatori delle Marche – un principio molto chiaro: extracomunitario non è sinonimo di delinquente. Perché, altrimenti, non si fa alcun passo avanti. Poniamoci qualche interrogativo. E’ da considerare ‘razzista’ chi afferma che è ben accetto l’extracomunitario, il quale rispetta l’ordinamento italiano? E’ da considerare ‘razzista’ chi parla di ‘razze’ o è ‘razzismo’ parlare di razze? Eppure la Costituzione italiana, una delle più belle Carte al mondo, all’articolo 3 definisce “tutti i cittadini uguali davanti alla legge senza distinzione di razza”! I padri costituenti erano tutti razzisti, fascisti, xenofobi? Certo che non lo erano, ma con quella norma hanno semplicemente delineato un principio indissolubile: l’eguaglianza davanti alla legge di tutti e il rispetto della legge da parte di tutti. Pertanto, chi è cittadino italiano, o chi entra nel nostro Paese e italiano non lo è, ha il dovere sacrosanto di rispettare le regole. Anche perché è così in tutti i Paesi”.

“E quei cittadini di Paesi Terzi, che risiedono regolarmente nelle nostre città lo fanno. Chi, invece, entra clandestinamente nel nostro Paese – ha aggiunto Massimo Bello Consigliere e Dirigente della Lega – non lo fa, e chi sostiene, come la sinistra, ‘modelli’ illegali di integrazione come quello di Riace, finalmente sotto inchiesta giudiziaria, sbaglia, facendo solo demagogia e retorica. In verità, costoro usano i migranti come ‘merce umana’ solo per soddisfare ‘interessi di bottega’ e deficit elettorali”.

Tutti i relatori, alla fine, hanno convenuto su una proposta, che è scaturita dall’interessante confronto e scambio di opinioni della serata del 29 novembre. “Ciò, di cui si ha bisogno – hanno ribadito tutti gli intervenuti al Convegno – è di un ‘patto sociale’ con persone e famiglie, che vogliono vivere nella legalità e nel rispetto delle regole civili. Un nuovo ‘patto sociale’ tra italiani e cittadini di Paesi Tersi regolarmente residenti; un nuovo ‘patto’ con cui, tra gli altri obiettivi, deve esserci quello di isolare i criminali, non temere di denunciare i fatti delittuosi e, in particolare, individuare modalità di convivenza e di crescita, non nella paura della ‘diversità’, ma nella certezza di un futuro e di una maturità civica da realizzare con una politica vera di inclusione sociale e legale. Ovviamente, è utile anche uscire da quell’ambiguità dialettica e da quegli equivoci politici, che alcuni vorrebbero sfociassero in ‘scontro sociale’ per perdere di vista l’essenza del problema reale, che ha bisogno di soluzioni e proposte, serie e concrete.”

Francesco Albani, Responsabile dell’Osservatorio nazionale Legalità e Sicurezza, invece ha posto l’accento sulla percezione, tra i cittadini, del grado di sicurezza e di protezione, illustrando alla platea interessata una dettagliata rilevazione statistica e demoscopica, che ha fatto emergere dati significativi su come sono gestite le politiche integrate di sicurezza nei territori dei nostri Comuni.

Insomma, l’incontro del 29 novembre è servito a discutere, confrontarsi e a delineare un ‘approccio nuovo’, a livello locale e regionale soprattutto, a temi delicati e di sostanza – come la sicurezza dei territori, la gestione dei fenomeni immigratori, l’ordine pubblico e la legalità, l’applicazione della Legge Salvini – che rappresentano alcune delle priorità nell’agenda del Governo nazionale e delle Amministrazioni locali. Un incontro, in cui anche i rappresentanti della Lega e di Fratelli d’Italia, hanno convenuto sulla necessità e sull’opportunità di “combattere l’immigrazione clandestina e, allo stesso tempo, trovare soluzioni idonee – hanno ribadito i Consiglieri e Dirigenti della Lega, Davide Da Ros e Massimo Bello, e il Coordinatore comunale del partito di Giorgia Meloni Marcello Liveraniperché vi sia la concreta e reale applicazione del principio di eguaglianza e di parità di diritti, ma anche di doveri.”

Associazione culturale e politica
‘Energie per Senigallia, Energie per le Marche’

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