“Il Foro Annonario di Senigallia va conservato così come è adesso, nella sua integrità”
Italia Nostra contro chiusura pescheria nel complesso di Pietro Ghinelli: "è parte integrante: non modificare delicato equilibrio"
Nella seduta del 11 settembre scorso la Giunta ha approvato lo studio di fattibilità tecnico-economica predisposto dagli uffici comunali per la “Chiusura della pescheria del Foro Annonario mediante vetrate continue”, per un importo complessivo di € 315.000,00.
L’ex Pescheria verrà chiusa con vetrate fisse all’interno dei due colonnati e quattro vetrate scorrevoli per accedere, motorizzate e alte 4,72 mt.
Ovviamente quando saranno reperite le risorse necessarie, per cui c’è molto tempo per riflettere.
Lo scopo dichiarato di questa iniziativa, al netto della solita e inutile retorica con cui vengono accompagnati i progetti sul centro storico, è quello di utilizzare lo spazio come luogo per eventi, manifestazioni, mostre, soprattutto, aggiungiamo noi, quelle estive.
Ma l’ex pescheria non è uno spazio qualunque, uno spazio inutile o degradato da riqualificare. E’ parte integrante di un complesso architettonico di grande pregio e di grande effetto visivo e contribuisce a conferisce al colonnato semicircolare la sua profondità. Modificare una parte di questa architettura con la chiusura della pescheria è come privare il proscenio di un teatro del suo fondale, significa modificare il delicato equilibrio delle forme e degli spazi e dei vuoti e di conseguenza alterarne la percezione da parte dello spettatore.
Si dice che dall’esterno non si avrà la percezione degli infissi e rimarrà l’immagine attuale della trasparenza. Ma questo è vero solo in parte, perché il vetro non è essenza spirituale, è materia che offre una barriera con i riflessi della luce e con l’opacità causata dalla polvere che inevitabilmente si deposita su una superficie esposta agli effetti atmosferici.
Sul piano dell’utilità pratica va detto poi che lo spazio viene già utilizzato durante la stagione estiva come retropalco e per altre iniziative e quindi è fruibile per un arco temporale di sei mesi senza alcuna spesa; per gli altri mesi, anche se fosse chiuso, sarebbe di problematica utilizzazione e comunque comporterebbe un costo aggiuntivo per il riscaldamento.
Di conseguenza, alla luce di queste considerazioni, l’operazione non è condivisibile, non solo dal punto di vista architettonico, ma anche da quello economico. Il costo previsto di 315.000 euro, destinato sicuramente a lievitare, cui va aggiunto il costo di manutenzione non indifferente per una struttura di queste dimensioni, ci pare sproporzionato in relazione al rapporto costi/benefici, tanto più che il centro storico ha urgenze ben più pressanti, come lo stato deplorevole, indecoroso e pericoloso dei selciati di via Flli Bandiera, via Pisacane e strade limitrofe.
Quanto poi al problema della sicurezza molto enfatizzato, ammesso che sia così incombente, ci sono altri mezzi meno costosi, come ad esempio una regolare telesorveglianza supportata dal controllo della polizia urbana e delle altre forze dell’ordine.
Il presidente
Prof. Virginio Villani
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!