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Senigallia: Massimo Costantini è di nuovo in viaggio – L’INTERVISTA

Il coach senigalliese di tennistavolo ha accettato un incarico di prestigio e responsabilità mai attribuito in precedenza dalla Federazione Mondiale

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Massimo Costantini

Massimo Costantini è di nuovo in viaggio.

Il coach senigalliese, in passato già miglior pongista italiano di tutti i tempi, ha infatti accettato una nuova sfida: dopo aver guidato le nazionali dell’India, degli Emirati Arabi, degli Usa a Rio 2016 e di nuovo dell’India, che ha condotto a risultati senza precedenti, Costantini lavorerà per almeno un anno per la Federazione Internazionale (Ittf) per cui sarà high performance manager.


Cosa significa? A spiegarlo è proprio il tecnico, 60 anni, che prima di rimettersi in viaggio in giro per il mondo è tornato per alcuni giorni nella sua Senigallia, dove vive ancora la famiglia: “rispetto alle esperienze precedenti, che erano esperienze puramente di campo, diciamo così, stavolta il compito richiede pure qualità organizzative e manageriali – spiega – L’obiettivo, richiestomi dall’Ittf, è, in ultima battuta, contribuire alla diffusione del tennistavolo nel mondo, organizzando dei centri di pratica della disciplina dove si radunino le promesse del futuro”.

Un ruolo non solo tecnico dunque e di grande prestigio, ma pure di enorme responsabilità.

Costantini dovrà individuare atleti fino a 17 anni su cui puntare, pianificare gli allenamenti, scegliere a quali tornei partecipare, organizzare gli stage in giro per il mondo, dove in base al programma dovranno nascere centri di eccellenza: uno dovrebbe essere in Lussemburgo, dove il tecnico si trova in questi giorni e dove di fatto inizia la sua nuova sfida.

Tutto ciò, porterà il tecnico, primo a essere scelto per un incarico mai attribuito in precedenza, a viaggiare inevitabilmente ancora molto: “è così, e negli ultimi anni ho davvero avuto l’opportunità di visitare molti paesi, tanto che credevo che fosse ormai arrivato il momento di tornare a Senigallia ammette – E invece…”.

Costantini, dopo essere stato commissario tecnico della nazionale italiana dal 2002 al 2005, dal 2007 è sempre stato all’estero, fino all’ultima esperienza in India, condotta a risultati mai raggiunti in precedenza ai Giochi Asiatici: “ho ricevuto offerte per rimanere con la nazionale indiana – sottolinea – ma ho avuto anche la tentazione di tornare in Italia. Poi è arrivata questa nuova opportunità, diversa da quelle del passato e per questo molto stimolante. Non potevo rinunciare”.

Il suo, in un certo senso, è un esempio di “fuga di cervello” tricolore all’estero: i due bronzi conquistati con la nazionale indiana – priva della tradizione di Cina, Giappone e Singapore e per questo storici – infatti hanno destato scalpore nell’ambiente pongistico, e sono valsi la chiamata dall’Ittf per la scoperta di nuovi talenti in giro per il mondo, ma non sono stati sufficienti a riportarlo in Italia, magari alla guida di quella nazionale che dal suo addio, nel 2005, non ha certo raggiunto risultati indimenticabili.

“I miei legami sono in Italia: a Senigallia torno ogni volta che ne ho la possibilità, anche solo per pochi giorni”, precisa.

Il futuro di Costantini, dunque, è nella penisola: il presente però, è ancora in viaggio, pronto a rimettersi ancora una volta in discussione in una nuova esperienza tecnica e organizzativa.

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