“Senigallia riveda costi imposta soggiorno, o i turisti scapperanno”: ma l’imposta resta
Il punto di vista di un turista, assai critico, e la replica del sindaco, che spiega: "necessaria fonte di finanziamento per il turismo"
L’imposta di soggiorno non si tocca. A lasciarlo intendere è il sindaco Maurizio Mangialardi che risponde alla lamentela di un turista che – contestando il costo a suo dire troppo alto dell’imposta – pensa di non tornare in vacanza a Senigallia.
“Mi sto domandando se tornare in vacanza a Senigallia”, ammette il turista, che sottolinea quello che a suo dire è il “costo spropositato di una tassa ingiusta e pure raddoppiata per una famiglia come la mia, di 5 persone, che da più di 10 anni viene in vacanza 30 giorni all’anno. Rivedete i costi, o fate scappare i turisti”.
“L’imposta di soggiorno rappresenta per la città di Senigallia ma anche per le centinaia di Comuni italiani che l’hanno istituita una necessaria fonte di finanziamento, alla quale diventa inevitabile fare ricorso nel contesto di un restringimento dell’autonomia finanziaria degli enti locali”, replica il sindaco, che poi precisa: “è previsto che il gettito derivante dalla stessa imposta debba essere destinato a finanziare interventi e servizi in materia di turismo, oltre che manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali e dei relativi servizi pubblici attivati.
Comprendo pertanto il rammarico, ma ritengo che le cifre richieste siano largamente compensate dalla qualità della nostra offerta turistica, valutazione che credo possa essere confermata anche dalla considerevole crescita delle presenze che Senigallia ha registrato negli ultimi anni”.
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