Rinviata in extremis l’udienza preliminare del processo penale per l’alluvione che colpì Senigallia nel maggio 2014.

L’udienza si terrà nel tribunale di Ancona il 25 febbraio 2019.

A causare il rinvio dalla data inizialmente prevista, lunedì 12 novembre, un difetto di notifica degli atti a due degli indagati, a cui la comunicazione di chiusura delle indagini è arrivata non al domicilio ma all’ente dove rivestono i loro ruoli: il Gup Francesca De Palma ha optato per il rinvio.

I Pm sono Irene Bilotta, Rosario Lionello e Ruggiero Dicuonzo.

Per reati di vario tipo (pluriomicidio colposo per le tre vittime, disastro ambientale, lesioni, abuso d’ufficio, falso ideologico, omissioni d’ufficio) sono sotto indagine in 8: il sindaco di Senigallia all’epoca dei fatti (e attuale) Maurizio Mangialardi, il precedente Luana Angeloni, il comandante della Polizia Municipale e responsabile della Protezione Civile Flavio Brunaccioni, il dirigente dell’area tecnica territorio e ambiente Gianni Roccato, Massimo Sbriscia, dirigente settore tutela e valorizzazione ambiente area acque pubbliche e sistemazione idraulica, nonché della Protezione Civile, della Provincia Ancona, Mario Smargiasso e Libero Principi, segretari dell’Autorità di Bacino e Alessandro Mancinelli, ingegnere, consulente del Comune di Senigallia.

Circa 500 le parti civili coinvolte, delle quali 390 legate all’Unione Nazionale Consumatori, il cui rappresentante, l’avvocato Corrado Canafoglia, auspica ora che “il processo riesca ad iniziare il prima possibile, per arrivare all’accertamento della verità in tempi brevi”: auspicio ribadito anche dai legali degli imputati.

Almeno fino al 25 febbraio 2019, ci sarà però da aspettare.