“Troppi migranti nelle graduatorie case popolari a Senigallia? Tagliamoli”
L'assessore Girolametti: "questo chiedeva la Lega, che mette gli ultimi contro gli ultimissimi, in una proposta bocciata in Consiglio"
Troppi migranti nella graduatoria per le case popolari ? Tagliamoli.
Questo l’obiettivo della proposta di delibera della Lega Nord respinta ieri sera 30 ottobre in Consiglio Comunale. Tale proposta intendeva di introdurre l’obbligo di presentazione di un certificato di non possesso di una abitazione nel paese di nascita, pena l’esclusione di partecipazione alla graduatoria.
Apparentemente una richiesta assolutamente corretta ed equa rispetto quanto si chiede a chi è nato in Italia. Avete presente quante nazioni dell’Africa o dell’Asia hanno un catasto? Avete presente come è la stragrande maggioranza di abitazioni a Lagos, Il Cairo, Karaci, cioè città di 15/20 milioni di abitanti con immense bidonville? Anche possedendo un alloggio registrato, questo non avrebbe i requisiti per essere considerato casa nella stragrande maggioranza dei casi in quanto la normativa italiana vigente non considera “case” le abitazioni riferibili a baracche, caverne, grotte, garages, cantine, bassi, abitazioni igienicamente non idonee per insufficienti servizi igienici e altezza del soffitto inferiore a 2,5 m.
Sostenevano che il certificato sarebbe servito solo per la dichiarazione ISEE, ma nel testo presentato non c’era scritto, quindi in effetti produceva l’esclusione dalla graduatoria. E poi anche risalendo tramite Consolato ad una abitazione di proprietà, chi calcola la rendita catastale da inserire nella dichiarazione ISEE? Ma se per assurdo fosse possibile acquisirla, la normativa italiana prevede una franchigia di 7.000 euro sul valore della casa e la rendita catastale per abitazioni anche intorno a 20.000 euro è irrisoria, certamente non tale da determinare anche lievi spostamenti in graduatoria. E poi, chi affronta viaggi in condizioni disumane, è credibile che possegga case da decine di migliaia di euro nel proprio paese?
Alla fine è stato dichiarato (ma non era scritto sulla proposta di delibera!) che sarebbe stato sufficiente la sola richiesta al Consolato del certificato di possesso o meno di una casa nel paese di nascita. Praticamente equivale a dire che non serve produrre certificazione!
Ma allora qual’era il significato della proposta ? Solo propaganda, niente altro che propaganda. Per raccontare ancora una volta la brutta storiella che gli immigrati sono privilegiati, per mettere gli ultimi (fasce povere di italiani) contro gli ultimissimi.
Perché è un dato che gli immigrati, anche quelli residenti in Italia da più di 10 anni o da almeno 5 nella regione Marche (requisito per accedere alla graduatoria per gli alloggi popolari) sono al fondo della scala socio-economica.
E’ sulla politica dell’odio che partiti come la Lega sono cresciuti , ma ad un prezzo molto elevato che stiamo pagando tutti: il peggioramento della qualità delle relazioni umane che riguarda tutti noi, italiani e non.
se la volpe non riesce a prendere l'uva, allora è meglio dire che sia acerba!
Certo è che quanto scritto dal rappresentante dell'estrema sinistra (Città Futura) della Giunta Mangialardi non può che riassumersi nella squisita e indicativa favola di Esopo!
Un assessore, che in Consiglio, si è espresso con 'la bava alla bocca' nei confronti del Ministro Salvini e della Lega, solo perché la proposta è stata presentata dal Consigliere Da Ros (Lega), è davvero uno schiaffo all'intelligenza di ogni ordine e grado!
Assessore, giocare sugli 'equivoci', affermare in modo inequivocabile che il vostro Dirigente avrebbe sbagliato a porre il parere di regolarità tecnica favorevole sulla proposta, dire che la proposta della Lega sia un atto, che produca divisioni, discriminazione o, che addirittura, metta gli ultimi contro gli ultimissimi, significa una cosa sola: mistificare artificiosamente la realtà e, in questo caso, produrre confusione e ulteriore pregiudizio ove tali 'dinamiche' non vi sono affatto. Probabilmente, e lo trovo strano, Lei non ha letto la proposta del Consigliere Da Ros; oppure, non è riuscito a dialogare in modo costruttivo e con chiarezza con il suo Dirigente di settore, dottor Mandolini sulla bontà del provvedimento, oppure, ancora, non ha colto lo spirito positivo dell'iniziativa della Lega - condivisa, tra l'altro, dalla Consulta degli Immigrati di Senigallia - che ha proposta una soluzione pacifica in uso già in due Comuni marchigiani: Tolentino e Civitanova Marche, i quali si rifanno alla stessa leggere regionale e agli stessi criteri indicati anche nella proposta del Consigliere della Lega di Senigallia e che che lei, insieme alla sua maggiorana miope e poco lungimirante, avete respinto solo perché proposta dal partito di Matteo Salvini. Tutto il resto, caro assessore, è solo mero contorno elettorale!
Un cordiale saluto.
@mbello
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