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Rifondazione Comunista Senigallia sostiene lo sciopero previsto per il 26 ottobre

"I punti delle rivendicazioni sono da noi altamente condivisi"

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Cuochi Ancona
Pci, Partito comunista

Il partito della Rifondazione Comunista di Senigallia viene a conoscenza della proclamazione di uno sciopero generale previsto per il 26 ottobre 2018 con relativa manifestazione annunciata per il 27 ottobre organizzata da 6 sindacati di base (CUB, SGB, SLAI COBAS, SI COBAS, USI AIT).

I punti delle rivendicazioni sono da noi altamente condivisi, tra cui:
• lotta contro le privatizzazioni
• equa riforma pensionistica
• riduzione orario di lavoro a parità di salario
• investimenti pubblici su ambiente e territorio per contrastare i dissesti idrogeologici
• cancellazione testo unico di rappresentanza al fine di creare una vera rappresentanza libera e democratica
• salute e sicurezza sui posti di lavoro
• abolizione delle disuguaglianze salariali, sociali, economiche, di genere e quelle nei confronti degli immigrati (comunitari ed extracomunitari)

Il nostro partito della Rifondazione Comunista si è sempre schierato in maniera netta e precisa contro la svendita del patrimonio pubblico a favore di una speculazione finanziaria sempre più aggressiva, come ad esempio il referendum per l’acqua pubblica, dei trasporti a servizio universale a disposizione del popolo contro una no tav a solo favore delle classi abbienti.

Per quanto riguarda gli altri punti rivendicati il partito dà un appoggio diretto a queste vertenze affinché ci sia un lavoro che non uccida, a partire da una meritata pensione che non arriva mai, per passare ad una sicurezza sui posti di lavoro reale affinché non si registri più l’attuale inaccettabile tasso di mortalità, senza escludere tutte le morti causate da un dissesto idrogeologico figlio di una politica speculativa senza precedenti.

Il problema di una giusta democrazia, compresa quella della rappresentanza sui posti di lavoro denunciata dal sindacalismo di base trova piena conferma nell’aberrante sottoscrizione da parte di CGIL CISL e UIL con Confindustria del Testo Unico di rappresentanza firmato il 10 gennaio 2014, che mette definitivamente il cappio alle poche forme di rappresentanza diretta rimaste, quali le RSU e le RLS.

E’ palese ormai che ci sono due tipi di sicurezza, quella dei vari governi di centrodestra e centrosinistra dove, a partire dal decreto Minniti-Orlando per arrivare alle varie “arringhe salviniane”, aumentano giorno dopo giorno, in varie forme, rappresaglie e repressioni; e poi c’è chi, come in questo caso della proclamazione dello sciopero, esponendosi in prima persona lotta per una società dove il lavoratore ed il cittadino non vengono sfruttati come carne da macello.

In conclusione, memori del decreto liberticida operato dall’exMinistro “democratico” Del Rio che precettò il legittimo sciopero generale del 16 giugno 2017, Rifondazione oltre a dare il pieno appoggio allo sciopero ed alla relativa mobilitazione di questo fine ottobre, rispettando senza entrare nel merito dell’organizzazione interna di questi sindacati in lotta, si auspica e si attiverà con ogni sua forza affinché la parola d’ordine del “FRONTE UNICO SINDACALE DI CLASSE possa realizzarsi nel più breve tempo possibile, proprio perché il momento storico in cui viviamo lo rende necessario, se non urgente, per uscire da questo vortice di sfruttamento.

da Partiti della Rifondazione Comunista – Senigallia

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