Anpi Senigallia esprime solidarietà a Domenico Lucano
"Ha mostrato lo stesso senso di umanità espresso in altre situazioni da Alberto Zavatti"
L’ANPI, Associazione dei Partigiani d’Italia, esprime la propria solidarietà al Sindaco di Riace, Mimmo Lucano, recentemente costretto agli arresti domiciliari con motivazioni pretestuose che rispondono più alle esigenze politiche del ministro Salvini che a concrete ragioni di legge, essendo escluso qualsiasi tornaconto personale.
È possibile che il Sindaco Lucano abbia adottato delle scorciatoie, ma se l’ha fatto è accaduto perché costretto da una legislazione italiana inadeguata per la costruzione di percorsi di solidarietà ed integrazione, percorsi che hanno portato alla realizzazione di un modello di accoglienza, noto in tutto il mondo, che ha generato la rinascita civile ed economica di quel paese condannato allo spopolamento e all’abbandono.
Ma certamente il Sindaco Lucano non ha violato la Costituzione, che all’art. 10 prevede il diritto d’asilo per gli stranieri provenienti da paesi in cui sia negato l’esercizio delle libertà democratiche.
Gli anziani ricordano che nell’immediato secondo dopoguerra, il Sindaco di Senigallia, Alberto Zavatti, non avendo a disposizione altre possibilità, era solito sottrarre gli anziani più poveri dai rigori del freddo e della fame col ricovero in ospedale, benché non affetti da malattia, assumendosene la responsabilità. L’operato di Mimmo Lucano esprime lo stesso senso di umanità, che oggi si vorrebbe cancellare con l’indifferenza, alimentando la paura e l’insicurezza come strumenti di consenso di massa per politiche reazionarie e discriminatorie, così come è avvenuto con le inconsistenti accuse alle ONG, strumentalmente definite da Di Maio “taxi del mare”.
Queste politiche governative agevolano la diffusione sul territorio nazionale di organizzazioni neofasciste e neonaziste che alimentano a loro volta una cultura di odio e intolleranza, a ottant’anni dalla tragica promulgazione delle leggi razziali. È questo il caso dell’apertura ad Ancona, capoluogo di Regione, di una sede di Casa Pound, organizzazione dedita all’intimidazione ed alla violenza verso immigrati, omosessuali e giovani, impegnati per l’affermazione dei diritti di solidarietà, giustizia e inclusione.
L’ANPI chiede che le organizzazioni neofasciste o neonaziste siano messe nella condizione di non nuocere e vengano sciolte per legge, come imposto dalla XII Disposizione della Costituzione (“E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”), e invita alla vigilanza e alla mobilitazione da costruire con politiche che prevedano il più ampio coinvolgimento di tutte le forze democratiche antifasciste.
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