Città Futura Senigallia: “solidarietà a Mimmo Lucano e al suo modello”
"Salvini gliela aveva giurata...oggi tocca a lui, domani a Pietro Bartolo?"
La Città Futura Senigallia esprime solidarietà a Domenico “Mimmo” Lucano e a tutta la comunità di Riace.
Abbiamo avuto modo di conoscere Domenico Lucano nel 2016 quando intervenne telefonicamente alla nostra festa, essendo impossibilitato a partecipare di persona a causa di problemi di salute.
Mimmo, in quella occasione, ci narrò il “modello Riace”. Un modello fatto di accoglienza, solidarietà e partecipazione. Un modello da difendere e da portare ad esempio.
Il modello Riace è un modello che parla anzitutto di persone. Parla di donne, di uomini, di bambini, delle loro storie, dei loro sogni e delle loro speranze. Donne, uomini e bambini che scappano dalle guerre, dalla fame e dalla povertà, rischiando la vita in un viaggio di speranza.
A Domenico Lucano e a tutta la comunità di Riace va la nostra solidarietà e vicinanza ed affidiamo alle parole di Carlo Girolametti, che fu il nostro ambasciatore in terra di Calabria, il ricordo del giorno in cui conoscemmo Riace e il suo sindaco.
“Sono andato a trovare Domenico Lucano a Riace ad agosto 2016 senza preavviso, volevo conoscere il paese da solo prima di incontrare il sindaco nella sua quotidianità. Solitamente i Calabresi non si aprono immediatamente allo “straniero” invece non fu difficile farmi raccontare la storia di Mimmo e dei migranti.
A Riace le cooperative che si occupano di accoglienza dei migranti, alcune fondate dal sindaco, non trattengono l’intero importo che il Ministero dell’Interno corrisponde in quota capitaria ma lasciano al migrante 250€ spendibili esclusivamente a Riace con carta-moneta ad hoc. Ciò ha dato un impulso notevole alla economia asfittica del Comune. Inoltre con i migranti che si sono stabiliti in paese è ripartita la pastorizia e la piccola agricoltura e sono state ristrutturate case fatiscenti con un vantaggio per tutti.
Verso l’ora di pranzo ho incontrato il Sindaco nel municipio, che avrebbe bisogno di un po’ di restauro ma questo è l’ultimo dei suoi pensieri. Mi ha invitato alla mensa gestita da un Coop di migranti. Era vestito con un paio di pantaloni e maglietta un po’ consunti in linea con i 1050€ che si è assegnato come Sindaco, pari al costo di un migrante in un centro di accoglienza. Ci tenne a dirmi che i mediatori culturali, con regolare contratto, percepivano più di lui. Domenico Lucano confermando nella sostanza ma sfrondando un po’ di leggenda mi raccontò il duro lavoro per far accettare il suo progetto e aggiunse “salendo dal mare hai visto una discarica gestita da cooperative, una delle poche fuori dal controllo della ‘ndrangheta e questo è molto più pericoloso dell’organizzare l’accoglienza dei migranti”.
In Calabria l’economia pubblica o privata che produce reddito è attenzionata dalla ‘ndrangheta, lo smaltimento dei rifiuti da sempre e l’accoglienza migranti di recente.
Sottrarre un pezzetto della sua terra al controllo della più potente delle organizzazioni criminali è il suo più grande orgoglio.
Questo è Mimmo Lucano!
Il ministro dell’interno gliela aveva giurata, il caso Riace andava cancellato!
È andata a prenderlo la Guardia di Finanza, non la Polizia di Stato o i Carabinieri con cui collaborava quotidianamente su indicazione della Prefettura di Reggio Calabria che poteva contare su questo Sindaco di questo piccolo paese per risolvere situazioni di emergenza migranti.
Oggi Mimmo Lucano, domani Pietro Bartolo?”
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