Prosegue la mostra di Delia Biele alla Galleria Expo-Ex di Senigallia
La personale aperta fino al 6 ottobre: la recensione di Enzo Carli
Delia Biele ha nel DNA i geni del fotoreporter, per Lei lo scatto è alla base del suo percorso, un click nervoso, funzionale, attento al particolare e agli elementi compositivi, alla luce, al taglio al racconto traslato da un realismo di forte impatto emozionale.
Anche se nella sua personale alla galleria Expo-ex (grande successo di pubblico e di critica), complice il tramite della ricerca sulla famiglia (Progetto fotografico collettivo nazionale FIAF, Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) scopriamo un’altra Delia che nella sua storia riverbera e traspare il colore di inedite ambiguità.
Una Delia Biele più intimistica, a volte astratta, attenta alle metafore, all’intensità del significato, al ricordo della memoria che a ritroso coinvolge le sue origini e nei suoi intensi racconti la sua visione interiore. Un viaggio carico di passione, di tensione a volte epica ora mistica, sulla storia recente dove memoria, bellezza si compenetrano nella poesia dell’esistenza.
Una forte vena di spiritualità che traspare dal rituale e che si avverte nella distorsione dell’attimo, nel taglio dell’immagine nell’elevazione del pensiero.
E’ una bella personale da non perdere che ricorda, almeno per la mia generazione, quando a Senigallia la fotografia aveva la sua parte di rabbia, di invenzione e un po’ di competizione.
Galleria Expo-ex, Giardini della Rocca Roveresca, Senigallia, 29 settembre-6 ottobre ore 18,00-21,00
Enzo Carli
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