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Senigallia: denuncia benzinaio, riceviamo e pubblichiamo rettifica

Ci scrive il legale dell'addetto al distributore, che ci fornisce la versione dei fatti del suo assistito

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Carabinieri, Gazzella

Riceviamo e pubblichiamo integralmente, concedendo il diritto alla rettifica, la precisazione dell’avvocato Nicoletta Cardinali, legale del benzinaio senigalliese denunciato dopo un episodio verificatosi nei giorni scorsi. Eccola:

Con la presente il sottoscritto Avv. Nicoletta Cardinali, in qualità di difensore di fiducia dell’addetto al distributore del metano accusato, ingiustamente, di aver minacciato un cliente con una pistola, notizia riportata dalla Vostra testata in data 16/09/2018, intende esercitare in nome e per conto del proprio assistito il diritto alla rettifica del suddetto articolo sia online che su carta stampata, in quanto lo stesso reca una ricostruzione dei fatti assolutamente non rispondente al vero, dichiarando quanto segue:


“Il benzinaio non ha mai lanciato monete o soldi al cliente né puntatogli addosso una pistola, ancorché finta.
Il cliente doveva pagare una somma pari ad € 9,86 per il rifornimento e ha reso al benzinaio una banconota da € 20,00 cui, prontamente, è stato dato il resto di € 10,14.
A questo punto il cliente, avendo trovato gli 86 centesimi, ha intimato al gestore di prenderli perché lui non voleva altri spiccioli.
Il benzinaio gli ha detto, come spesso avviene negli esercizi commerciali, che non ce n’era bisogno, ormai il resto glielo aveva dato, e magari avrebbe potuto utilizzarli la prossima volta.
Il cliente, che nel frattempo aveva comunque preso i 14 centesimi, è sceso dall’auto con fare minaccioso ed ha cominciato a gridare, insultare e minacciare il gestore “Te li devi prendere o io spacco tutto e poi ti gonfio”.
Dal momento che vi erano anche altre persone da servire e il cliente in questione era in auto con la moglie e il figlio minore, il benzinaio ha appoggiato le 10 euro sul sedile della auto di questi, rimasto aperto poiché egli era sceso per inveire contro di lui, e se n’è andato.
Il cliente ha continuato a seguirlo minacciandolo di spaccargli la faccia e insultandolo con la frase “te sei vecchio, non capisci più un cazzo, vai in pensione” per poi aggiungere “adesso porto mia moglie e mio figlio a casa e poi torno su per menarti e regolare i conti”.
Il benzinaio non ha in alcun modo reagito né puntato alcuna pistola contro il soggetto.
La pistola, talaltro finta e con il tappetto, era appoggiata da una parte nel tavolo in ufficio e, presumibilmente il cliente l’ha notata mentre continuava a seguire ed inveire contro il gestore, tant’è che egli ha chiamato i carabinieri ed ha atteso il loro arrivo tranquillamente al distributore ove, peraltro, c’erano diverse persone che potranno, laddove ne ricorra la necessità, testimoniare l’accaduto.
Se una persona ti punta contro una pistola che, nella concitazione non riconosci come vera o falsa, tu che fai? Rimani tranquillamente lì ad aspettare i Carabinieri con tanto di moglie e figlioletto anziché fuggire.
E analogamente se faccio benzina e vedo il gestore puntare una pistola contro chicchessia non mi do alla fuga e segnalo il tutto ai carabinieri, ma continuo tranquillamente a fare rifornimento.
Alla luce di ciò, i fatti così come descritti nell’articolo del 16/09 u.s., forniscono una ricostruzione dell’accaduto non rispondente al vero, fuorviante e lesiva del decoro e della dignità del benzinaio.
Il gestore persona onestissima e gran lavoratore di anni ne ha 65 e la ditta, leggendo gli articoli, sta valutando la sua posizione.
Se dovesse rischiare il posto di lavoro, ma siamo sicuri che l’azienda, nota e stimata nel territorio senigalliese, sia in grado di discernere la verità dalle menzogne, ci riserveremo opportune azioni legali contro tutti i responsabili.

Avv. Nicoletta Cardinali”

Commenti
Ci sono 2 commenti
Mario2 2018-09-18 20:45:24
Peccato per i giustizieri del web, avevano abboccato cosi bene che già avevano emesso la condanna.
Antonio 2018-09-18 21:15:46
Qualcuno spieghi all'Avvocato che la sua rettifica ha lo stesso identico valore della prima versione. Ergo, ad oggi non ha ragione tizio così come caio, sarà compito del giudice dirimere questa diatriba, dopo, e SOLAMENTE dopo, si potrà dire chi ha ragione.
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