Nicola Fratoianni, Enzo Marzo e Marco Furfaro ospiti a Senigallia per “Diritti al Futuro”
Il programma completo del 14 settembre
Non è passato un anno dal referendum sulle modifiche costituzionali, che pure suscitò infuocati dibattiti sul futuro della democrazia e della rappresentanza in Italia, che il nostro Paese è in continuazione preda ad accese discussioni e scontri politici che, pur riguardando sempre la sostanza dell’esercizio del potere e delle garanzie democratiche, oggi hanno per oggetto temi quali il populismo, il sovranismo, l’autonomia della magistratura, il rapporto tra elite e popolo, l’abuso di potere, la sicurezza, le invasioni esterne ecc. ecc.
Le politiche dello stato di emergenza, condite da dosi massicce di politica della paura, sono arrivate alla rimozione dell’intero complesso del diritto positivo, massacrato e assorbito integralmente dalla politica e dal protagonismo di un ministro che autogiustifica, in quanto “unto dal popolo” e dal web, la sospensione del diritto penale, costituzionale, internazionale.
Nell’ottica nazionalpopulista, chi governa vuole assumere anche il ruolo del “contropotere” rispetto alla legge che dovrebbe invece applicare. E spesso non occorre cambiare la legge, ma sospenderla “a voce”, senza atti formali – come sembra sia stato rilevato dalla procura di Agrigento nei giorni della crisi della Diciotti.
Nella formulazione nazionalpopulista si sostituiscono le funzioni base dello stato costituzionale di diritto, con una “giustizia superiore” alla norma giudicata “inopportuna” e lo si fa in “nome di un popolo” che coincide con la platea di facebook e twitter .
Saremo pure in una campagna elettorale permanente ma è oltremodo evidente che negli ultimi tempi sono tumultuosamente cambiate le modalità di fare politica e di ricerca del consenso.
Viviamo ormai un tempo in cui grandi flussi di opinione possono essere guidati e influenzati da pochi e con poco costo. Basta un computer, una connessione e qualche dato sapientemente raccolto e gestito per riuscire a spostare l’opinione pubblica in maniera abbastanza netta.
Il web, che era nato come un grande sogno di democrazia e condivisione di conoscenza, oggi è quanto più lontano possibile da quel sogno. Tra insulti, fake news, complotti, terrapiattisti, odiatori seriali, e chi più ne ha più ne metta, i social network sono diventati il luogo ideale dove imporre le proprie idee e convinzioni, vere o false che siano.
Il digitale, dando la percezione netta che tutti siano assolutamente sullo stesso livello e di percepire la condivisione forte di determinate esperienze e convinzioni, sta innescando un processo di omologazione del pensiero.
Noi tutti, istintivamente, tendiamo a cercare conferme di ciò che già pensiamo. Il digitale, proprio per questa forma di potente amplificazione della percezione di vicinanza alle persone, innesca e rafforza questo pregiudizio di conferma.
In un’epoca dove la verità conta sempre di meno e le fake news la fanno da padrona, il giornalismo e i media tradizionali faticano sempre di più a mantenere l’autorevolezza e il ruolo guida di un tempo, nonostante l’introduzione di nuovi strumenti come il fact checking e il data journalism.
I motori di ricerca, e le piattaforme digitali, non riflettono il mondo in base a una percezione neutrale, ma in base a un unico «pregiudizio»: quello del mercato dei dati.
I social sono diventati i protagonisti principali sia della comunicazione che della ricerca del consenso. La “volontà del popolo”, confusa con la “volontà di tutti”, si esercita a colpi di like e condivisioni.
Tutto questo in realtà consegna un potere fattuale in mano a pochi che conoscono profondamente il funzionamento di questi meccanismi. Quindi tecnicamente si stanno creando nuove oligarchie, o in qualche maniera dei nuovi potenti, in grado di gestire politicamente questi flussi di comunicazione esclusivamente legati alla paura, all’invidia e alla rivalsa sociale o comunque all’emozione.
Di questo, come dell’affermarsi di nuovi nazionalismi travestiti da sovranismi, si parlerà all’incontro dibattito di venerdì 14 settembre, alle ore 17:30, nell’ambito della Festa Diritti al Futuro che si tiene in via Carducci di Senigallia.
Interverranno:
Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana)
Marco Furfaro (Futura)
Enzo Marzo (Fondazione Critica Liberale)
Modera: Marco Lion (La Città Futura)
Nicola Fratoianni
Pisano, nella città toscana milita fin da giovanissimo nel Partito della Rifondazione Comunista. Dal 2002 al 2004 è il Coordinatore nazionale dei Giovani Comunisti. Nel 2009 lascia il PRC per contribuire alla fondazione del Movimento per la Sinistra e, poi, di Sinistra Ecologia Libertà, di cui fin dall’inizio fa parte del Coordinamento Nazionale. Dal 2010 è Assessore alle Politiche Giovanili, alla Cittadinanza Sociale e all’Attuazione del Programma della Regione Puglia nella Giunta Vendola II. Alle elezioni politiche del 2013 viene eletto alla Camera dei Deputati, tra le file di Sinistra Ecologia Libertà nella circoscrizione Puglia. Il 15 febbraio 2014 è eletto Coordinatore nazionale di Sinistra Ecologia Libertà e il 23 giugno sostituisce Gennaro Migliore come nuovo Capogruppo di SEL alla Camera. Il 19 febbraio 2017 viene eletto Segretario Nazionale di Sinistra Italiana con 503 voti a favore, 32 contrari e 28 astensioni e alle elezioni politiche del 2018 viene rieletto alla Camera dei Deputati, tra le fila di Liberi e Uguali.
Marco Furfaro
Nato a Pistoia, si è laureato in Economia a 24 anni, lavorando e facendo politica all’università. È stato a Mostar, in Bosnia, come cooperante negli anni del dopoguerra. Poi è volato a Bruxelles, entrando al Parlamento europeo con un colloquio vero e un contratto di 4 anni. Nel 2009 è tornato in Italia per provare a cambiarla in prima persona, ha fatto parte del comitato promotore de “Il nostro tempo è adesso – la vita non aspetta” che il 9 aprile 2011 ha portato in piazza per la prima volta decine di migliaia di precari in tutta Italia.. Primo firmatario della proposta di legge sul reddito minimo garantito, fondatore di TILT!, rete di associazioni contro la precarietà, già responsabile ambiente e cambiamenti climatici nel coordinamento nazionale di Sel. Già candidato alle Elezioni Europee per SEL e fra i promotori di Campo Progressista, ha dato vita a “Futura”, una rete politica che ha come obiettivo la creazione un nuovo centrosinistra largo e plurale in Italia.
Enzo Marzo
Nato a Roma, direttore del mensile Critica liberale dal 1969 ad oggi, è attualmente Presidente della Fondazione Critica liberale, che è l’unica rappresentante italiana nella rete delle Fondazioni liberali europee. Nel 1968 è autore de “L’Altra ipotesi”, e nel 2006 de “Le voci del padrone”, edizioni Dedalo sulla questione dell’indipendenza della comunicazione.
E’ stato membro del Consiglio nazionale del Movimento Europeo. E’ direttore responsabile del supplemento europeista “Stati Uniti d’Europa” e di “nonmollare” quindicinale online di orientamento post-azionista. Dal 1974 fino alla pensione è stato giornalista del Corriere della sera. Prima nel settore culturale e poi per 14 anni giornalista parlamentare.
Ha insegnato “Profili etici della professione giornalistica” nella Scuola di specializzazione della LUISS di Roma. Fondatore nel 2009 della Società Pannunzio per la libertà d’informazione”, ne è da allora il Portavoce. E’ autore anche dello “Statuto dei diritti dei lettori”. Su questo tema e più in generale sulle politiche dei mass media da anni organizza convegni e studi.
Festa Diritti al Futuro – Senigallia Via Carducci
Programma di venerdì sera 14 settembre 2018 ore 17:30
INCONTRO – DIBATTITO
“Dove va la Democrazia?
Quale partecipazione e rappresentanza nel tempo
dei populismi, dei sovranismi e delle fake news?”
Interverranno:
Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana)
Marco Furfaro (Futura)
Enzo Marzo (Fondazione Critica Liberale)
Modera
Marco Lion (La Città Futura)
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