Senigallia: a volte ritornano, e si ritrovano. Oggi come 45 anni fa
Si rivedono gli ex compagni della quinta elementare maschile Puccini: con Guido Silvestri e tanti altri
A volte ritornano, si rivedono, si ritrovano. Anche dopo 45 anni. Si tratta degli ex alunni della classe quinta maschile (avete letto bene: maschile, perché all’epoca le classi erano spesso formate esclusivamente da maschi o da femmine) della scuola “Mario Puccini” di Senigallia, che domenica due settembre si sono rivisti per un pranzo insieme presso il Ristorante “Vicoletto” (eccellente il servizio dello staff di Michele).
E l’occasione è stata proprio un ritorno, quello del prof. Guido Silvestri, che già nel 1973 era di gran lunga il primo della classe ed anche oggi non si smentisce, visto che insegna e fa ricerca scientifica negli Stati Uniti, per la precisione presso la Emory University di Atlanta. Gli amici di tutta una vita non hanno dimenticato questo illustre compagno di classe e lui non li ha dimenticati, tanto che quanto torna a Senigallia si ritrova sempre con qualcuno di loro. Perché, allora, non organizzare una rimpatriata anche con gli altri che si sono persi di vista? Ecco dunque che, per iniziativa di Paolo, Brenno, Leo Primo, Leo Secondo e Andrea Secondo è cominciata la ricerca di quei trenta bambini che avevano frequentato la quinta maschile nel 1972-’73, compresi quelli spariti dai radar già pochi mesi dopo, per trasferirsi in altre città.
Non tutti, ovviamente, hanno potuto essere presenti, ma Vincenzo (da Loiano, provincia di Bologna, quasi tre ore di macchina…), Loris (avanti e indietro da Fano) e tantissimi altri hanno accettato con entusiasmo e per l’occasione è stata anche distribuita la copia anastatica del giornalino di classe “La cometa” compilato interamente a mano per il Natale 1971 e gelosamente conservato da Brenno per tutti questi anni.
Davvero una bella festa, ulteriormente impreziosita dalla presenza di alcuni familiari che hanno osservato, con qualche divertita perplessità, questi ultracinquantenni che ridevano, si davano pacche sulle spalle e cercavano la posa giusta per rifare la stessa foto di 45 anni fa. Certo che qualche chilo e capello grigio in più c’è, ma l’allegria e la gioia di ritrovarsi era proprio la stessa, anche nel rileggere le poesie studiate in quinta (con la voce immancabile di Leo piccolo) e nel riguardare i vecchi Libro di Lettura e Sussidiario, come fossimo nel “Cuore” del De Amicis. E nell’immancabile appello iniziale, non poteva mancare l’occasione per ricordare chi non c’è più, come il carissimo Fabrizio e l’indimenticabile figura di educatore del maestro Giulio Sabbatini, un vero secondo padre per tutti noi.
Ora che ci siamo ritrovati non vogliamo perderci di vista. Prossimo appuntamento? Come minimo il 2023, per i cinquant’anni dal diploma, ma se ci fossero altre occasioni prima non ce le lasceremo sfuggire!
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