Anche l’autoritratto di Nino Migliori alla mostra di Senigallia
Ci saranno grandi maestri
Mancano ormai pochi giorni all’apertura della mostra annuale dell’Autoritratto, programmata alla Rocca Roveresca di Senigallia e l’attesa è vivissima perché i libri di Giorgio Bonomi sull’autoritratto, con la loro mole enciclopedica, hanno ingigantito l’interesse degli appassionati sulla fotografia d’arte del settore.
Grandi maestri come Piergiorgio Branzi, Franco Fontana, Maria Mulas hanno aperto alla grande con i loro autoritratti quella che è oggi la vasta Raccolta dell’Autoritratto fotografico, conservata dal Museo della Fotografia di Senigallia.
“Questa mattina” dice il prof. Bugatti, direttore del Musinf “Alberto Polonara, entusiasta, mi ha fatto finalmente vedere l’ autoritratto destinato all’Archivio di Senigallia da un altro nome mitico della fotografia italiana, Nino Migliori, che”, spiega il prof. Bugatti “è considerato un architetto della visione e le sue opere sono conservate in importanti collezioni private e pubbliche tra le quali il CSAC – Parma, la Galleria d’Arte Moderna di Torino, la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, Museo d’Arte Contemporanea Pecci di Prato, la Galleria d’Arte Moderna di Roma la Biblioteca Nationale di Parigi, il Musée Reattu di Arles il Museo di Praga il Museum of Modern Art di New York, il Museum of Fine Arts di Houston il Museum of Fine Arts di Boston, il Polaroid International Museum”.
“Preparando questa mostra sull’autoscatto” aggiunge il prof, Bugatti “ho fatto notare al prof. Giorgio Bonomi che anche nella vasta testimonianza fotografica di Mario Giacomelli l’autoscatto compare come tecnica di documentazione della performance e poeticamente come racconto di sé. Ricordo che a introdurre nella lettura critica la visione di Giacomelli come performer è stata Katiuscia Biondi. Vi sono nella Civica raccolta Giacomelli conservata dal Musinf vari autoscatti”.
Recentemente, nella mostra intitolata “La realtà ingannata, Giacomelli, Ferroni, Salvalai”, curata da Aristide Salvalai è stata esposta al Palazzo del Duca di Senigallia, una drammatica suite di autoscatti di Mario Giacomelli.
La mostra era stata poi oggetto di alcuni incontri, tra cui quello con Simone Giacomelli, intitolato “Mio padre Mario Giacomelli”. Convenivo nell’occasione di tali incontri on con Roberto Mutti conclude il prof. Bugatti “nel ritenere la citata suite di autoscatti di Giacomelli, ancora internazionalmente poco conosciuta, ma destinata a restare nella storia della fotografia”.
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