RisorgiMarche: c’è chi dice no
La guida naturalistica senigalliese Niki Morganti denuncia sui social i danni provocati alla natura dall'evento
E’ tutto oro quello che luccica? Potrebbe essere questo il titolo del post scritto su facebook dalla guida naturalistica Niki Morganti ni riguardi di RisorgiMarche: il senigalliese va controcorrente e denuncia pubblicamente i danni causati alla natura marchigiana dal concerto di Jovanotti tenutosi domenica 5 agosto, sollevando la problematica innegabile dell’impatto che un evento del genere può avere in un location così delicata. La riflessione non è stata ben accolta da tutti ma ha innescato una discussione tra “pro”e “contro” che è divenuta ben presto virale: più di 400 commenti e 540 condivisioni in poche ore. Riportiamo il post completo.
“Nei post del dopo concertone di Jovanotti per RisorgiMarche fioccano i commenti sui luoghi meravigliosi delle Marche, su quanto siamo fortunati ad avere questa Natura, w le Marche, ecc ecc… Ma non tutti forse sanno che non è Dio che dall’oggi al domani crea questi luoghi e li mantiene, ma è la paziente mano di chi da anni se non secoli lavora insieme alla Natura per una convivenza tra uomo e Natura, per una fruizione sostenibile di questi luoghi, per garantire la funzionalità degli ecosistemi e le attività antropiche ecc. ecc…
E’ sicuramente un lavoro più lungo e silenzioso di un concerto con 70.000 persone in uno dei luoghi di maggior pregio naturalistico delle Marche che rischia di essere compromesso, non solo per il concerto di ieri e l’enorme impatto che c’è stato sull’ecosistema, ma per il pericoloso precedente che si è creato: per certi eventi la tutela della Natura e dei luoghi può andare a farsi fottere!
E i colpevoli, dal mio punto di vista, non sono tanto le 70.000 persone che ieri erano al concerto (più del 90% della gente non sa neanche di cosa sto parlando e forse si sono accorti ieri che esiste la Riserva Naturale Regionale Monte San Vicino e Monte Canfaito), quanto l’organizzazione di Risorgimarche (che nella loro ignoranza e arroganza hanno paragonato l’impatto delle persone in un concerto a quello di un nutrito gruppo di escursionisti) e i Comuni e le Aree Protette che dovevano fare i controlli e non concedere le autorizzazioni.
Giusto per capirci, ieri il concerto si è svolto nei prati di Roti, all’interno della Riserva Naturale del San Vicino e Canfaito e che ricade in una Zona di Protezione Speciale: concedere l’autorizzazione ad un evento con 70.000 persone è a dir poco scandaloso, la Riserva andrebbe eliminata, non ha più senso di esistere. Gli impatti non sono solo sui rifiuti lasciati in giro ma sul calpestio, il rumore, l’occupazione di tantissima gente di un luogo per tante ore… tutto questo ha una ricaduta enorme sull’ecosistema (habitat, flora e fauna selvatici), ma in molti non lo sanno o minimizzano.
Cosa sto a dire alle persone che accompagno nelle escursioni che in certi luoghi sottoposti a tutela non si possono fare certe cose, dal raccogliere un asparago all’andare sui prati con le auto (da ordinanze e regolamenti dei Parchi e Riserve), quando poi chi fa le multe per aver raccolto dei fiori permette un evento come quello di ieri?
Ma andare contro a Risorgimarche, anche con post del genere, sembra blasfemia, non ci puoi andare, sei contro le Marche, non puoi essere contro un evento così, ecc ecc…. E così gli è stato concesso tutto quello che volevano, e tutto in nome di far ricadere l’attenzione sulle zone terremotate: l’obiettivo è stato raggiunto? C’è stato un serio interesse verso i terremotati o chi è andato ai concerti lo ha fatto perché erano gratis? O perché così sente di aver fatto qualcosa per i terremotati? C’è stata anche una ricaduta economica sui territori? Oppure è rimasta una kermesse tra marchigiani ed è servito a far lavorare gente e ditte da fuori regione? No perché parlando coi tanti turisti (escursionisti e non) che sto incontrando quest’estate nessuno conosceva Risorgimarche! Per non parlare dei disagi per gli operatori, come noi guide ma non solo, che ci siamo trovati a sapere del calendario dei concerti ad una settimana prima dell’inizio e di questo solamente 4 giorni prima!
Visto che per qualcuno la tutela della Natura non vale tutti i giorni dell’anno, voglio dare un consiglio per il prossimo Risorgimarche (sperando che non ci sia): i prossimi concerti fateli al Lago di Pilato, nei campi di lenticchie di Castelluccio, alla Grotta della Sibilla, alle Lame Rosse e nella faggeta di Canfaito. Tant…“
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