“Sanità, ciò che funziona si chiude: Senigallia ne è un esempio”
Il Comitato di Difesa dell'Ospedale interviene di nuovo, rivolgendosi a Fabrizio Volpini
A fronte del sistema sanitario nazionale creato dalla nostra politica, lo dice la Gabanelli sul suo sito online, ora la politica rischia di distruggerlo.
Nel suo DataRoom la giornalista conclude con una amara riflessione la sua ricerca, chiosando: “Oggi quello che funziona si chiude. L’attività chirurgica crolla. I tempi di attesa aumentano. I primari di fama che vanno in pensione sono reclutati dal privato. Il personale nonostante i meriti acquisiti sul campo, non viene valorizzato. La politica fa altre scelte “
Si salvano solo alcune realtà grazie ad iniziative personali come quelle del Dott. Sileri che, pur se Presidente della Commissione sanità al Governo, dice: “La priorità? Non lasciare soli i pazienti” ;“Una volta a settimana torno ad operare a titolo gratuito nel mio ospedale romano a Tor Vergata. Mi fa bene: perché mi aiuta a non perdere il contatto con i pazienti e con i loro problemi. La priorità è non farli sentire soli: dobbiamo rassicurarli che il Servizio sanitario nazionale, tra i migliori al mondo, c’è ed è dalla loro parte.”
Invece la nostra realtà Regionale viaggia su altre logiche, politiche o partitiche che dir si voglia e non certo sociali. Nella fattispecie per la nomina dei direttori (dirigenti) di area vasta che noi contestiamo per l’inadeguatezza dimostrata nei 3 anni di incarico ex post.
Ma atteniamoci ai fatti.
Dopo aver nominato (confermato) i Direttori delle Aziende Ospedaliere di Pesano, Ancona, Inrca e Asur, probabilmente per i “brillanti” risultati raggiunti, non vediamo altro criterio (?!?!), prossimamente leggeremo del “grosso” cambiamento (??) che avverrà con la nomina dei nuovi Direttori di Area Vasta. Tanto rumore per nulla, si direbbe!!
Dimenticavamo di dire che non si chiameranno più Direttori ma “Dirigenti”, cambia la dizione in seguito ad una proposta della IV Commissione permanente sanità e politiche sociali (Seduta del 19 luglio 2018), Relatore di maggioranza: Fabrizio Volpini.
Sub-emendamento chissà perché poco convincente!! Seguiremo attentamente l’evolversi della situazione!!
Noi siamo comunque sicuri che saranno tutti confermati, anche perché hanno pedissequamente rispettato le volontà partitiche e lo faranno ancor più come dirigenti, ora che non sono più Direttori, per i prossimi due anni, termine del mandato di questa Giunta Regionale.
Dott.Volpini, non le sembra che la riflessione iniziale della Gabanelli calzi a pennello per l’Ospedale di Senigallia?? E di chi sono le responsabilità della programmazione sanitaria regionale nelle Marche? Dica, siamo tutt’orecchi? Faccia nomi e cognomi, spieghi ai cittadini il perché di questa penalizzazione e declassamento che avverrà a breve nel nostro nosocomio, da Ospedale di primo livello a Ospedale di Base!!
Oppure, essendo anche Lei Presidente della Commissione Regionale alla Sanità faccia sue le parole di Sileri : ”Serve più trasparenza, ma anche valorizzare modelli virtuosi. Tra le nostre priorità, c’è senz’altro un maggiore controllo sulle nomine dei manager sanitari, per renderle meno vincolate alla politica”. Inoltre “Tagliare troppo senza tutelare l’assistenza e l’innovazione può creare danni. Vanno innanzitutto censite le strutture e i servizi che offrono, stanando le inefficienze dove effettivamente ci sono, senza tagli lineari”.
Se così facesse avremmo ancora l’Utic di Cardiologia e la Gastroenterologia con 12 posti letti. I cittadini, senigalliesi come Lei aggiungiamo, reclamano questi servizi sanitari essendo l’Ospedale di Senigallia in possesso di tutti i requisiti stabiliti dal Ministero. Non li deluda ancora!!
Da
Comitato Difesa Ospedale di Senigallia
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