“Grave danno ambientale tra Mondolfo e Senigallia, ma Telecom ignora i danneggiati”
Roberto Paradisi, legale di alcuni proprietari agricoli, racconta una vicenda che dura da 4 anni
Mille litri di gasolio inondavano nel dicembre del 2014 tre terreni privati a Mondolfo in prossimità del confine con Senigallia.
La quantità impressionante di gasolio fuoriusciva improvvisamente da una cisterna per alimentazione di un gruppo elettrogeno di proprietà di Telecom Italia. Dopo un estenuante calvario ambientale (e con gravi rischi per la salute umana), con denuncia di significativi ritardi e inefficienze da parte dei proprietari (costretti a convivere da quattro anni con un serio inquinamento da idrocarburi) nessuna bonifica, ad oggi, è stata effettuata da Telecom Italia.
Con un colpo di scena finale: pochi giorni fa Telecom Italia, a fronte dell’invito di Arpa Marche, Asur, Provincia e Comune di Mondolfo di procedere a bonifica integrale (in particolar modo dei laghetti che venivano utilizzati a scopo irriguo), ha schierato in un tavolo tecnico una squadra di tecnici e consulenti chiedendo di non fare alcuna bonifica ma di limitarsi, ancora dopo 4 lunghissimi anni, a monitorare la situazione.
Addirittura i consulenti Telecom – cercando di ribaltare una situazione ormai acclarata – hanno messo in dubbio la responsabilità di Telecom Italia nel grave sinistro ambientale continuando peraltro a ignorare qualsivoglia richiesta di risarcimento dei proprietari e preannunciando impugnazioni in caso di provvedimenti amministrativi finalizzati alla bonifica dei terreni.
E’ grave che un’azienda come Telecom assuma certi atteggiamenti nei confronti di residenti e piccoli coltivatori (addirittura – forse provocatoriamente – un consulente Telecom durante la conferenza dei servizi ha definito “potabile” l’acqua dei laghi colpiti dal danno ambientale) che, oltre ad aver subito un gravissimo danno non potendo né coltivare né utilizzare pienamente le proprietà ormai da quattro anni, sono costretti oggi ad assistere a tali provocazioni e ad un braccio di ferro giocato in spregio alle più elementari norme di precauzione per la salute umana.
In questo desolante quadro in cui i privati danneggiati difenderanno i propri diritti e la propria salute con le unghie di fronte agli atteggiamenti del gigante della telefonia, è confortante, una volta tanto, constatare che vi sono anche enti pubblici con funzionari seri e preparati che hanno tenuto il punto e che continuano a difendere l’interesse pubblico della tutela dell’ambiente e i diritti dei proprietari coinvolti.
Foto di repertorio
Avv. Roberto Paradisi
Legale dei proprietari danneggiati
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