Giuseppe Cionchi ricorda Renata Sellani
"E' stata la mamma dei senigalliesi"
Martedì 17 luglio 2018, alle ore 16, nella chiesa della Maddalena, piena di senigalliesi, la poetessa senigalliese Renata Sellani, di 96 anni – già Presidente nazionale dei poeti e degli scrittori dialettali – è stata accompagnata nel suo cammino verso l’Eterno con le preghiere dei presenti, partecipando alla Messa concelebrata da don Giuseppe Cionchi, don Alfredo Pasquali e don Irio Giuliani, con la partecipazione di canti eseguiti egregiamente dalla corale Tonini-Bossi di cui la Sellani è stata la madrina e la Presidente.
Nella commemorazione, don Cionchi ha letto alcuni versi tratti dall’ultimo regalo di Renata ai senigalliesi: Ade’ Nonna v’arconta S.nigaija”,100 sonetti in dialetto senigalliese, con la presentazione di Giuseppe Orciari ,ex Sindaco, che è nel cuore dei senigalliesi per le sue tantissime opere a loro favore. I sonetti ci fanno comprendere, nel’interpretazione della nonna che racconta ai nipoti, alcuni personaggi della vecchia Senigallia, le “prelibizie” della nostra cucina, alcuni aspetti della vita senigalliese e la descrizione di alcuni angoli della nostra città.
Leggendo alcuni spunti dialettali, don Cionchi, ha citato due versi su Pio IX : “Lu imparava ma tutti a ess santi”…Quant ben i hann vulut tutti quanti!”; i ricordi della vita in famiglia con il “Rusari”: “Era bell quand n’c’era quasi gnent!/La sera n’c’era la t.l.vision./S’ stava tutti asiem s.emplicement/ a di’ ‘l Rusari e a far cunv.rsaion”; la partecipazione alla Messa con i genitori talmente devoti da suggerire “a dì’ ben ben l’urazion ma ‘l Bambin/ Mamma a l’elevazion s’inginocchiava/ e ma i fioj i giungeva l’ manin” ; la visitina alla Chiesa della Croce – un gioiello d’arte barocca in legno dorato 24 k, con tante opere d’arte per ogni altare, fra cui la Deposizione del Barocci sull’altar maggiore, esposta anche a New York, , visitata recentemente da alcuni docenti di storia dell’arte provenienti dalla Cina, dal Giappone e da Singapore; aperta ogni giorno dalle 9.30 alle 11.30 e- alla domenica – dalle ore 16.30 alle 18 – : “Io sto sempr in ginocchi in – t –un banchin/ quand vaggh a la Messa a la matina./La dic tant ben ‘n pr-tulin/ s’ prega ben in ch. la chiesulina”.
Aggiungiamo – anche se non citati – i versi relativi alla educazione a scuola che oggi sembra un “sogno”: “Subbit salutavi la maestra,/ andavi al post, m’tevi il zinalon,/Po’ s’chiudeva ben porta/e finestra./ La maestra p.r prima incuminciava/po’ dop tutti dicessim l’urazion./Sapesti! ‘L Padr Nostr s’ cantava!”.
Adesso? Se si invita a fare una preghiera, ognuno secondo la sua religione, si rischia una interrogazione parlamentare! Per rispetto di una minoranza; sfregiando la volontà di una maggioranza! E come lei si inginocchiava alla chiesa della Croce, così è giusto pensarla “in ginocchio davanti all’Eterno” come dice della madre il poeta Ungaretti. Già. E’ doveroso ricordare la Renata come la “mamma” dei senigalliesi, a pregare per loro: il Signore accetta le preghiere anche in dialetto senigalliese. Rimane l’augurio che un patrimonio così grande sia consegnato ai senigalliesi magari come “strenna” per gli anni futuri.
Da
Giuseppe Cionchi
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!