Tre gemelle: che gioia a Senigallia per la nascita di Giada, Arianna e Ludovica Verdini
La gravidanza, il parto, la terapia intensiva. Il racconto dei genitori Tommaso ed Eleonora: "Una fortuna quello che è capitato"
E’ immensa la gioia per mamma Eleonora Becci e papà Tommaso Verdini, entrambi di Senigallia, che sono diventati genitori, ormai da quasi tre mesi, di Giada, Arianna e Ludovica: tre adorabili gemelline nate all’ospedale Salesi di Ancona.
Le gemelle sono venute alla luce il 26 aprile 2018, ma sono tornate a casa a Senigallia solo dopo diverse settimane di TIN (Terapia Intensiva Neonatale) nell’ospedale pediatrico anconetano.
Ora la famiglia è riunita e si gode una meritata serenità. Abbiamo raggiunto il papà Tommaso, ragioniere 35enne, e la mamma Eleonora, di 31 anni, gestore di una struttura ricettiva di Senigallia, che ci hanno raccontato i mesi della gravidanza, del parto e dell’attesa per l’arrivo a casa delle loro tre “principesse”Arianna, Ludovica e Giada.
“A ottobre 2017 la prima ecografia – ci raccontano – in cui si vedevano due cuoricini battere e già l’euforia si univa a incredulità e stupore, poi alla seconda eco quando la ginecologa ci disse “ragazzi sono tre” la cosa ci sembrò incredibile, poi però salì anche la preoccupazione che le cose potessero andare male” .
Di certo, una grande gioia, che però ha portato con sé una serie di pensieri…
“Fin da subito ci hanno messo di fronte alla realtà delle cose: gravidanza trigemina monocoriale triamniotica, rarissima e per questo anche molto complicata e piena di difficoltà.
Ci ha illustrato tutte le problematiche che si sarebbero potute verificare, possibilità di aborto spontaneo fino a fine gestazione, impossibilità di arrivare alle 40 settimane e speranza di arrivare almeno a 32.
Abbiamo trascorso una gravidanza tranquilla a livello fisico ma molto impegnativa a livello mentale; controlli su controlli, siamo arrivati anche a Milano, all’ospedale Buzzi per controlli su possibili complicazioni dovute alla particolare gravidanza”.
Ma non tutto è andato liscio al 100% fino al momento del parto.
“Si presenta la prima complicazione… E’ il giovedì di Pasqua e dalla ecografia fatta all’ospedale Salesi di Ancona si vede che la più piccolina non cresceva, allora la dottoressa decise per il ricovero e immediatamente per una terapia di cortisone (di prassi in situazioni come questa). Eravamo a solo 28 settimane e la speranza era quella di andare ancora avanti era troppo presto per nascere”.
Uno scoglio da superare, dunque, ma che una volta passato ha aperto la strada alla vita.
“Per fortuna con molto riposo e scrupolosi controlli siamo arrivati al 26 aprile 2018 (30 settimane + 6) quando iniziano le contrazioni forti e si alza la pressione a quel punto il primario del Salesi dice ‘Eleonora è arrivato il momento’ cesareo d’urgenza.
Le piccole nascono alle 11:10 – 11:11 – 11:12 e pesano 1040 grammi – 1280 grammi – 1440 grammi: per fortuna sono tutte sane e solo la piccolina ha avuto bisogno del respiratore che le hanno tolto già in serata.
Erano piccolissime, si tenevano in una mano”.
Odissea finita con il parto? Niente affatto: altre settimane di apprensione per la famiglia e di ospedale per le tre gemelle Verdini di Senigallia
“Sembrava che il tempo non passasse mai, andavamo nella TIN (Terapia Intensiva Neonatale) del Salesi a trovarle e ogni volta era un colpo al cuore tornare a casa lasciandole lì…
Dopo 40 giorni di TIN finalmente Ludovica torna a casa e inizia la nostra avventura, dopo qualche giorno torna anche Arianna e per ultima la piccola Giadina e la felicità è alle stelle.
Per fortuna le cose sono andate bene nonostante le molteplici difficoltà; le bimbe crescono a vista d’occhio e noi ci riteniamo molto fortunati per quello che ci è capitato”.
Un lieto fine il cui merito va alla forza delle tre sorelline Ludovica, Giada e Arianna, ma anche a chi se ne è preso cura, al di là di Tommaso ed Eleonora.
“Un doveroso ringraziamento di cuore va fatto a tutto il reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale Salesi di Ancona, una eccellenza regionale e non solo, dove operano infermieri, medici, ingegneri e tutto il personale che ogni giorno aiuta delle piccolissime vite a crescere nonostante le innumerevoli difficoltà.
Non finiremo mai di ringraziarli per tutto quello che hanno fatto per le nostre principesse”.
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