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Scoprire l’arte della fotografia di natura morta dal corniciaio Angelini di Senigallia

Un luogo storico per la fotografia senigalliese

Cuochi Ancona
Cicci Angelini

Il Bollettino del Musinf di luglio porta in copertina un ritratto fotografico di Cicci Angelini, scattato da Marco Mandolini.

“Senigallia è una città speciale per la fotografia. Lo è per i suoi eventi ed i suoi protagonisti” spiega il prof. Bugatti, direttore del Musinf che racconta come dopo la mostra dei percorsi e delle visioni di Murizio Pasquini e Alberto Polonara, “in questi giorni lo spazio espositivo scelto da Massimo Marchini e Pietro Del Bianco, per la loro mostra sulla natura morta, sia ancora quello del laboratorio Angelini, a un passo dal Palazzo del Duca” aggiungendo che si tratta certo di un luogo storico per la fotografia perché dal corniciaio Angelini si incontravano i fotografi del Gruppo Misa e i pittori senigalliesi.

Mario Giacomelli poi di Angelini era amicissimo e lo andava a trovare ogni volta che usciva dalla sua tipografia per andare a prender il caffè, cioè più volte al giorno. Cicci Angelini prosegue con maestria e fierezza il mestiere del padre.

Il ritratto di Cicci Angelini, scattato da Marco Mandolini, rappresenta bene l’altissimo livello tecnico e poetico della fotografia senigalliese, non solo di quella storica e internazionalmente conosciuta, ma anche di quella attuale.

Culturalmente e umanamente il luogo di allestimento dunque è un richiamo irresistibile per chi ama la fotografia e le immagini ora esposte da Marchini e Del Bianco da Angelini sono anche loro di grande attrazione.

Finalmente si può vedere un nucleo consistente di fotografie al collodio umido di Marchini, autore di un manuale ricercatissimo sulle antiche tecniche di stampa, che lui conosce a menadito e pratica con inesauribile passione. Chi ci capisce di fotografia è subito conquistato dalle magnifiche tonalità del collodio, grigi vibranti, neri profondissimi. Per di più le ultimissime lastre al collodio sono state finemente colorate da Marchini con le tinture d’epoca. Autentiche meraviglie.

“Vedrete che non mi sbaglio” sostiene il prof. Bugatti “sulla previsione di una prossima presentazione di questa produzione a Paris Photo”.

Forte è anche la lezione della natura morta da parte di Del Bianco, che maneggia con maestria tanto Morandi quanto le nuvole surrealiste di Magritte. E’ uno, per capirsi, che le nuvole di Magritte le produce con la macchina del vapore, quella dei concerti rock, direttamente sul set dello still life, come produce, per il set, lui stesso, da valente scultore, i vasi e le bottiglie di Morandi.

“Mi ha detto con entusiasmo” conclude il direttore del Musinf “di aver visitato la mostra di Ventrone. Ma le sue foto a colori non valgono meno. E’ solo, per il momento, una questione di dimensioni. Appena stamperà queste sue nature morte 100×140 tutti ne riconosceranno lo splendore. Anche a lui un arrivederci a Paris Photo”.

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