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I Negrita si preparano ad infiammare il CaterRaduno 2018 – L’intervista

"La nostra potenza vi travolgerà"

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I Negrita alla Fenice di Senigallia - Foto di Libero Api

Scrivono di loro “Nati, cresciuti e ostinatamente rimasti fedeli alla provincia d’Arezzo e uniti da un’amicizia e da una passione rare”, i Negrita sono uno dei gruppi rock più influenti e meno catalogabili del panorama musicale italiano degli ultimi venticinque anni. Nonostante la continua evoluzione stilistica, una delle loro caratteristiche primarie, il loro sound è rimasto unico e riconoscibile nel tempo. A primavera ha visto la luce la loro ultima fatica discografica, “Desert Yacht Club”, ed ora la band aretina di prepara al tour estivo che inizierà proprio dal palco del CaterRaduno: abbiamo intervistato Paolo “Pau” Bruni , storico frontman della band.

Per la prima volta sul palco del CaterRaduno: qual è il vostro legame con questa manifestazione?

Finalmente direi! Come Negrita è la pria volta!…ci hanno invitato tantissime volte ma, per un motivo o per un altro…un tour, una data occupata e via discorrendo, non eravamo mai riusciti a venire…tra l’altro per questo motivo ci hanno sempre infamati quelli di Caterpillar…questa volta invece eravamo liberi ed abbiamo così deciso di iniziare con loro il nostro nuovo tour! A dire il vero io e Drigo abbiamo già suonato sul palco del Cater con il progetto “Stazioni Lunari”…poi con Senigallia abbiamo un rapporto consolidato…ci abbiamo suonato davvero tante volte!

Raccontaci un po’ la genesi dell’ultimo album Desert Yacht Club

E’ nato in un momento di grossa crisi, di quelle che solo chi vive la quotidianità di una rock band può capire: eravamo arrivati alla frutta tra di noi: ci serviva una scossa per rimetterci in bolla e così abbiamo colto un’occasione…ci hanno chiamati a suonare in giro per il mondo, avevamo tre date, una a Londra, una a Tokyo ed una a Los Angeles e dopo aver fatto questi tre live abbiamo deciso di fermarci un mesetto negli Stati Uniti del sud Ovest; viaggiavamo su di un furgone da una metropoli all’altra ed in questo modo abbiamo iniziato con un computer e pochi strumenti acustici a comporre le nuove idee, a cercare un sound e gli stimoli per superare la crisi che ti dicevo….e così è stato…quella barca che vedi sulla copertina a questo punto non è più insabbiata ma è in pieno mare: stiamo veleggiando verso i nostri prossimi impegni!

Hai fatto riferimento a questa crisi oramai alle spalle: siete una delle rock band più longeve nel panorama italiano, qual è stata per voi fino ad ora la ricetta per rimanere uniti per così tanto tempo?

Se c’è non l’ho capito! La nostra ricetta forse sta nel fatto che siamo un gruppo di amici che va avanti oramai da tantissimi anni, dagli anni del liceo…un’amicizia nata in provincia e la provincia ti forma con certi cromosomi: metto tutto questo unito alla nostra testardaggine, alla nostra attitudine…rock! Ha fatto si che superassimo indenni decenni ed arrivassimo al decimo disco!…non mi sembra roba da poco!…Insomma, siamo ancora qua e non vi libererete mai di noi!

Cosa pensi del panorama musicale odierno? Nel vostro album c’è perfino un pezzo (Talking to You) che strizza l’occhio all’hip pop

Penso che la musica italiana oggi abbia una spinta enorme, c’è tantissimo fermento: noi apparteniamo alla generazione degli anni ’90, altrettanto prolifica: tantissime sono le band che sono nate nel nostro stesso periodo con declinazioni musicali o rock diverse, penso agli AfterHours, al rap latino dei 99, degli Almanegretta, ai SubSonica…queste nuove generazione stanno arrivando in massa, utilizzando anche nuovi canali di diffusione, penso ai social, a youtube…sono stati un vero Tsunami che ha conquistato e travolto tutto!..stimo molto l’energia, l’entusiasmo di queste nuove generazioni che stanno modificando anche geneticamente il tessuto musicale nostrano…poi al di là di questo si tratta di fare delle distinzioni anche di gusti musicali: ci sta che alcune cose mi piacciano altre molto meno.

Cosa devono aspettarsi le persone che domani (ndr:29 giugno) affolleranno il Foro Annonario per il vostro live?

L’esatto contrario di quello che stanno facendo i ragazzi di cui parlavamo nella domanda di prima! Noi avremmo un approccio molto più ‘massiccio’ , figlio del nostro background culturale rispetto a coloro che fanno indie, rap o trap…noi affondiamo le nostre radici negli anni ’50 e quindi sarà un concerto fondamentalmente rock…con una bella potenza sonora che non lascerà indifferenti le persone che si troveranno sotto il palco!

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