Grossa operazione a Senigallia contro immigrazione clandestina: 5 arresti, 23 denunce
Anche 16 espulsioni e 7 laboratori sequestrati: otto mesi di indagini fanno scoprire gravi irregolarità
5 arresti, 23 denunce, 16 espulsioni dal territorio italiano, 545 stranieri identificati, 7 laboratori artigianali sequestrati e multe per centinaia di migliaia di euro: sono questi i numeri di una grossa operazione di contrasto all‘immigrazione clandestina, svolta principalmente a Senigallia, ma pure nei Comuni limitrofi, da parte del Commissariato di P.S. locale, diretto dal vice-questore aggiunto Agostino Maurizio Licari.
L’attività, durata 8 mesi, ha avuto l’ausilio dell’Ufficio immigrazione della Questura di Ancona, dell’Unità cinofila dorica, del Reparto prevenzione crimine di Perugia ed è stata svolta congiuntamente ai Vigili del fuoco, all’Ispettorato del lavoro e alla Polizia locale.
“Si è trattata di un’operazione di contrasto all’immigrazione clandestina, che ha fatto luce su altre attività illegali ad essa connesse, capaci di produrre un significativo volume di affari illeciti. Il termine Ghost scelto per la nostra attività non è casuale: le persone identificate vivevano come fantasmi di cui poco o nulla si sapeva”, sottolinea il dirigente Licari.
I cinque arrestati sono E.P.A., classe 1986, nigeriano, M.B., del 1996, anche lui nigeriano, L.P., senegalese del 1984, O.F., nigeriano di 27 anni e M.R., pakistano di 39; 23 invece le persone denunciate, sempre di nazionalità straniera: avrebbero compiuto reati connessi all’immigrazione clandestina (documenti falsi per permessi di soggiorno, falso materiale ed ideologico, false attestazioni e dichiarazioni, favoreggiamento).
Altre 2 persone sono state denunciate per abusi edilizi dalla Polizia Locale.
Le 16 espulsioni riguardano cittadini cinesi, pakistani, bengalesi, dell’est Europa e del nord-Africa: la metà sono stati già rimpatriati.
L’operazione ha portato a identificare 545 stranieri, controllare circa 50 immobili sparsi per la città di Senigallia, anche nel centro storico, e a verificare lo stato di 10 laboratori gestiti da persone asiatiche, 7 dei quali (di cinesi), finiti sotto sequestro preventivo.
Come evidenzia Angelo Molinari (Vigili del fuoco Ancona), nei laboratori – attività giuridicamente note e ben strutturate, con un importante volume di affari nel settore abbigliamento, pure di importanti marchi – “sono state riscontrate gravissime violazioni in materia di igiene e sicurezza, che hanno portato alla denuncia dei proprietari, a 7 sequestri preventivi e a migliaia di euro di sanzioni economiche. Luoghi dove si lavorava fino a dopo mezzanotte in assenza dell’illuminazione di emergenza e dove nello spazio di pochi metri i genitori lavoravano e i figli dormivano in materassi ammassati vicino al materiale da lavoro. Carenze drammatiche dal punto di vista igenico e molto pericolose per la sicurezza: non c’era nemmeno l’estintore anti-incendio.Questi immobili, adibiti soltanto all’attività lavorativa, venivano sostanzialmente utilizzati come casa-bottega da molte persone“.
In un caso si è scoperto che un laboratorio, ancora sotto sequestro, veniva ugualmente utilizzato da un’altra azienda, sempre gestita da cinesi.
Nell’ambito di Ghost, la Polizia ha elevato sanzioni per 62.000 euro, i Vigili del Fuoco per 8.000, ma considerando anche l’attività di controllo dell’Ispettorato del lavoro le multe complessive superano i 100.000 euro.
Sono inoltre in corso le verifiche della Guardia di Finanza sulle stesse attività economiche finite al centro dell’indagine.
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