Comunità Alloggio Senigallia: “siamo una casa, non un dormitorio”
Casa della Gioventù e H Muta spiegano le attività della struttura di via Capanna
Ci rivolgiamo alla cittadinanza,
per raccontare una realtà presente a Senigallia, la Comunità Alloggio di via Capanna per disabili, forse troppo poco conosciuta, come tanti altri servizi “vecchi” e “nuovi” in un Ambito Territoriale Sociale che è invece sempre in fermento e in pieno sviluppo sui servizi per la disabilità.
Cogliamo questa occasione di confronto e visibilità, senza entrare specificamente nel merito degli articoli apparsi di recente sulla stampa online relativi alla lettera spedita ai giornali da un famigliare che, sicuramente esprime disagi e difficoltà comprensibili, anche se forse non direttamente collegati alla realtà attuale della comunità di cui stiamo parlando.
La Comunità Alloggio di Senigallia, che si appresta ad ampliare la capienza da 6 a 10, è sempre stata e rimane sostanzialmente “una casa”, non un istituto, non una struttura chiusa, non un dormitorio ma “una casa”.
Come in tutte le case, gli abitanti trascorrono le giornate tra gestione delle necessità quotidiane (cura di sé, degli ambienti, mangiare, dormire), gestione dei propri impegni individuali (frequentazione Centro Socio Educativo Riabilitativo diurno, inserimenti sociali o lavorativi) e gestione del tempo libero (gite, uscite sul territorio, accoglienza ospiti, frequentazione amici). L’unica differenza è che trattandosi di persone con disabilità è necessario il supporto di altre persone (Operatore Socio Sanitari, educatori, coordinatore pedagogista, ecc.), che lavorano con impegno, professionalità, motivazione e non ultima una buona dose di empatia, comprensione umana e disponibilità, per rendere la loro vita quanto più possibile autonoma ed autodeterminata.
Gli abitanti di questa casa, non trascorrono tutto il proprio tempo all’interno, come è giusto che sia e come in qualche caso sarebbe stato il loro destino se fossero rimasti nella propria situazione originaria, alcuni con genitori molto anziani o impossibilitati a prendersi cura di loro.
A casa si torna dopo gli impegni giornalieri, per rilassarsi, ridere e scherzare insieme, mangiare, collaborare nelle mansioni domestiche, ricevere amici, uscire per andare a ballare al Summer Jamboree, per il Caterraduno o altre iniziative della nostra città, aprire le porte di casa per offrire un aperitivo a tutti, amici o conoscenti, o per farsi conoscere, socializzare, fare visita a parenti o amici, andare al mare, andare a farsi una pizzetta, o un aperitivo, fare gite, passeggiate escursioni insieme ad altri, ecc. ecc..
Le loro giornate scorrono veloci, le loro vite sono piene, dense, felici e non lo diciamo a caso, sarebbe sufficiente chiedere proprio a loro, come si trovano, se sono soddisfatti di vivere lì, per ottenere risposte entusiaste e sorridenti, semplici magari, ma significative… e dispiace un po’ vedere quanto sia facile parlare “di loro” e molto poco “con loro”.
Dispiace anche vedere come sia facile screditare un servizio ormai storico e degno di rispetto, e gettare un’ombra su tutti coloro che ci lavorano senza prima verificare quanto di vero possa esserci, Ciononostante siamo lieti, e sempre lo saremo, di aprire le porte a quanti vorranno venire a trovarci, per conoscere, per scambiare due chiacchiere in compagnia, per accogliere nuove persone e anche cittadini che possono offrire il loro tempo o altro, per tante piccole o grandi cose utili.
A tal fine invitiamo tutti i cittadini che ne hanno la possibilità e la voglia, a prendere contatti con noi, e a chi non può… ci incontreremo in giro per la nostra città e ci saluteremo!!! Tutto il resto sono polemiche e pregiudizi che non ci aiutano a conoscerci e a crescere.
Dalle
Cooperative sociali Casa della Gioventù e H Muta
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