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Casa Alloggio per disabili di Senigallia: la replica del Comune

Dopo la denuncia di Gianna Riginelli interviene l'ente: "totale alterazione della realtà"

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In risposta all’articolo “Casa Alloggio di Senigallia per disabili divenuta dormitorio. Ospiti non più seguiti” in cui una madre, Gianna Riginelli, denuncia alcune problematiche che riguardano la tutela sociale dei diritti dei disabili, si trasmette di seguito la replica del Comune di Senigallia.


Il Comune di Senigallia apprende con stupore la denuncia della signora Gianna Riginelli, contenuta nell’articolo apparso sul sito di informazione on line “Senigallia Notizie” relativamente alla Comunità Alloggio di Senigallia. Una denuncia probabilmente dovuta alla situazione di difficoltà che vissuta dalla signora e che ci coinvolge tutti.

Ma questo non rimuove lo sconcerto per la totale alterazione della realtà e per la non considerazione dell’evoluzione del servizio e delle attività che in esso si svolgono da parte di chi dice di far parte di una associazione – l’ANFFAS – nata in Italia in un periodo in cui la situazione socio-assistenziale era caratterizzata da un clima di forte ghettizzazione nei confronti delle persone disabili e che opera oggi per garantire a queste persone una vita dignitosa e serena, che, a livello territoriale, dovrebbe essere parte integrante di quel patrimonio – la rete – che consiste nella creazioni di legami, sinergie, connessioni tra varie risorse formali, informali, primarie e secondarie al fine di promuovere il benessere della persona e della collettività.

Partiamo dall’incipit dell’articolo, ovvero dal lontano 2001, quando nel mese di luglio l’Amministrazione Comunale, insieme all’ANFFAS e a un gruppo di famiglie, ha dato il via a un progetto sperimentale – “Progetto Comunità Alloggio” – rivolto a portatori di handicap medio-gravi per rispondere a un bisogno di sostituzione della famiglia in situazioni di emergenza.
Per molti anni il progetto si è configurato come intervento residenziale temporaneo di sollievo alle famiglie – cosiddetto anche servizio di tregua – in rete con il già strutturato sistema offerto dall’Amministrazione Comunale di Senigallia in favore dei disabili.

I soggetti gestori, Cooperativa Sociale Casa della Gioventù e Cooperativa Sociale H Muta, promotori insieme all’Amministrazione Comunale di quello che oggi viene modernamente definito “welfare di comunità”, sotto la regia pubblica, hanno strutturato servizi di ottima qualità con la massima attenzione alle persone disabili.
Per circa 11 anni il servizio ha continuato a mantenere tale connotazione, poi nuovi bisogni sono stati rappresentati all’Amministrazione Comunale.

Urgenze di famiglie con figli o parenti disabili che richiedevano un servizio residenziale stabile e strutturato per l’impossibilità di gestire in casa il proprio congiunto a causa della presenza di genitori anziani o della mancanza di entrambi o uno di essi.

Pertanto, poiché amministrare significa conoscere e valutare i bisogni per costruire il futuro, il nostro impegno è stato quello di elaborare “percorsi per l’abitare”, partendo dai progetti di “Vita Indipendente”. Il nostro Ambito Territoriale è uno dei pochi – 4 in tutte le Marche – ad aver avuto finanziato il progetto ministeriale finalizzato a garantire servizi per l’autonomia, passando per “gruppi appartamento” – due appartamenti per la salute Mentale – fino alla “Comunità alloggio” e alla sperimentazione dei progetti del “Dopo di Noi”, in una sorta di sistema “ad arcipelago” con la collaborazione e l’assunzione di un ruolo attivo da parte di tutti i soggetti coinvolti: pubblico, privato sociale e cittadini/utenti.

In questo quadro l’Amministrazione Comunale ha messo in campo una operazione del tutto innovativa, finalizzata a sollecitare le capacità delle organizzazioni dell’economia sociale di produrre innovazione sociale, offrendo soluzioni efficaci e flessibili. Attraverso un bando pubblico, si è realizzata una operazione pubblico/privato che ha consentito l’ampliamento della Comunità Alloggio, portando la capacità ricettiva a 10 posti. E sono oramai in fase di ultimazione i lavori e le procedure.

Venendo alla gestione della struttura, non vogliamo limitarci a dire che gli stanziamenti per la struttura sono stati sempre garantiti, ma vogliamo raccontare la vita quotidiana della Comunità Alloggio, anticipatrice della Legge sul “Dopo di Noi”. Attualmente gli ospiti della struttura, durante la giornata sono occupati nelle attività socio-educative-riabilitative del Centro Diurno. E nei tirocini di inclusione sociale lavorano gli ospiti presso le ditte e le imprese del territorio che, nel rispetto della normativa, dimostrano ogni giorno tanta disponibilità e tanta sensibilità nel collaborare con i nostri uffici e servizi.

Gli ospiti della struttura – ogni giorno – sono occupati nell’INTEGRAZIONE e nell’INCLUSIONE, finalità pienamente rispondenti alla mission dell’Associazione rappresentata dalla signora Riginelli.

Se qualcuno di essi si ammala, come capita a ciascuno di noi, si resta in struttura, come noi restiamo a casa, con l’adeguata assistenza. Si va a mangiare in una mensa, convenzionata con l’Ente gestore, assolutamente in regola con le normative vigenti. Si mangia insieme a lavoratori, gente comune. E CI SI INTEGRA ANCHE A PRANZO. Il sabato e la domenica si fa vita “di casa” come tutti noi. E poi si esce. Si realizzano gite, attività ludico-ricreative. In un concetto di “normalità”.

In ogni caso, rispetto alla richiesta di aiuto della signora, i servizi cercheranno come sempre di dare una risposta con dedizione e con impegno.

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