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Donato dall’Andos all’ospedale di Senigallia uno strumento per la ricostruzione del seno

Un valido aiuto per coloro che devono convivere con le antiestetiche cicatrici

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Donato dall’Andos all’ospedale di Senigallia uno nuovo strumento

Uno nuovo strumento per la micro pigmentazione ricostruttiva areolare e la ripigmentazione di cicatrici, discromie e cute. E’ questo il macchinario donato dall’Andos all’ospedale di Senigallia. Questo nuovo dispositivo consentirà di aiutare quelle donne che, a seguito di un tumore al seno, hanno dovuto rinunciare alla loro femminilità: sarà possibile recuperare l’aspetto ideale dopo l’intervento di ricostruzione del seno, andando a cancellare le antiestetiche cicatrici e ricostruire le parti mancanti tramite la micro pigmentazione.

La cerimonia della donazione si è svolta nella mattinata del 29 maggio presso la sala Rosa del nosocomio senigalliese, spazio realizzato dalla stessa Andos per aiutare a livello medico, psicologico ed estetico le donne che hanno intrapreso un percorso terapeutico a seguito di una malattia oncologica. Lo strumento sarà nella disponibilità del reparto di Chirurgia di Senigallia e sarà utilizzato da due dottoresse formate specificatamente per la ricostruzione areolare.

Si tratta di un macchinario unico della regione Marche ed è stato acquistato grazie agli sforzi dell’Andos che ha raccolto quasi 10 mila euro. “Il trattamento è molto importante – spiega Maria Antonietta Muzi, presidente Andos – anche e soprattutto a livello psicologico per le donne operate al seno. Con questo macchinario diamo una risposta a quelle donne che hanno difficoltà a riconoscersi dopo un intervento”.

Il ringraziamento all’Andos è arrivato dalle autorità presenti; in primis dal sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi che ha posto l’accento sull’importanza delle realtà di volontariato come l’Andos che lavorano per un’idea di comunità, oggi sempre più a rischio individualismo.

Anche il direttore di Area Vasta 2, l’ing Maurizio Bevilacqua si è complimentato per la donazione di uno strumento che rende la chirurgia senigalliese e la brest unit ancora più una realtà di rilievo all’interno dello scacchiere sanitario regionale.

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