Al Panzini di Senigallia da 4 anni il progetto “Dare un senso alla vita“ con la famiglia Saccinto
"È stato un incontro per aiutare gli adolescenti a costruirsi competenze utili a vivere e a crescere come persona"
Venerdì 24 maggio, una mattinata davvero importante per gli alunni del Panzini, un incontro “totalizzante”; la Sala Incontri dell’istituto era super gremita di alunni e docenti cha dall’inizio alla fine sono stati attentissimi, concentrati ed emozionatissimi; si era creata una atmosfera particolare e si è potuto vedere tanti alunni delle classi prime e seconde, solitamente vivaci, non muoversi dalla sedia, in silenzio assoluto, rispettosi e con la voglia di comprendere e condividere.
Simonetta e Vittorio hanno parlato del loro amatissimo figlio ucciso in un tragico incidente stradale. Non è facile raccontare il proprio dolore, quello di due genitori che perdono il loro figlio solo perché una persona senza patente e sotto effetto di sostanze lo travolge e lo uccide.
È stato un incontro per aiutare gli adolescenti a costruirsi competenze utili a vivere e a crescere come persona. Hanno visto il docufilm “OGNI GIORNO” e lo hanno fatto anche insieme al comandante della Polizia Stradale Paolo Molinelli, con l’avvocato Corrado Canafoglia e i ragazzi dell’Associazione “Rose Bianche sull’asfalto”.
Tutto questo è stato possibile grazie alla grande disponibilità di Vittorio e Simonetta Saccinto e al lavoro di un gruppo di alunni che con la loro professoressa Simonetta Sagrati hanno curato l’organizzazione della giornata.
Per i ragazzi è stato un susseguirsi di emozioni, di sensazioni , di riflessioni: hanno capito che “ogni giorno” accadono tragedie sulla strada che si possono evitare se tanti riuscissero a capire che la vita non va sprecata e se vissuta bene è una grande e bella avventura.
Ancora una volta Francesco “Saccio” è entrato nella loro mente e nei loro cuori e alla fine della mattinata tutti hanno voluto abbracciare Simonetta e Vittorio.
Un grazie da parte del Dirigente Scolastico, professor Sergio Lombardi, ai due genitori che si rendono sempre disponibili a venire al Panzini per raccontare agli alunni la storia di Saccio.
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