“Cardiologia di Senigallia è la più grande di tutta la Asur Marche ma ha solo 8 medici”
"Quali le logiche che hanno impedito ai nostri rappresentanti di prendere posizione?"
Dopo aver definito un Reparto Sanitario nel precedente comunicato, ora andiamo a definire la Cardiologia di Senigallia, come numero di cardiologi e di prestazione sanitarie per far meglio comprendere ai cittadini.
Il nostro reparto, che è il più grande di Cardiologia di tutta la Asur Marche, ha 26 posti letto ma solo 8 medici! Questo perché le assunzioni dei medici vengono decise per scelte politiche e perché i medici in generale e gli specialisti in particolare in Italia scarseggiano…
Ma… c’è un ma. Le assunzioni per cardiologi all’ospedale di Jesi e a quello di Fabriano si continuano a fare,tanto che Jesi, pur avendo solo 18 posti letto, ha uno o due cardiologi più di noi e Fabriano, sempre con soli 12 posti letto, ha lo stesso numero di cardiologi di Senigallia che invece ha 26 posti letto, più del doppio.
Presidente Ceriscioli, quale algoritmo ha utilizzato per assegnare in modo così iniquo le risorse cardiologiche nell’Area Vasta n.2?
Se passiamo poi a guardare il numero delle prestazioni sanitarie effettuate l’anomalia risalta anche maggiormente. Il Ministero della Sanità stabilisce gli standard necessari per assegnare alla Cardiologia la relativa Utic e questi standard sono un bacino d’utenza tra 150.000/300.000 abitanti e almeno 100 casi all’anno di infarti acuti del miocardio.
Fermo restando che il bacino d’utenza, che comprende anche il milione di turisti all’anno che ha Senigallia, non è oggetto di discussione, andiamo a guardare le prestazioni sanitarie dei tre Ospedali nell’anno 2017.
Dai dati rilevati risulta che a Jesi il numero degli infarti arriva a 100, appena la soglia stabilità dal ministero della sanità, mentre Fabriano arriva a meno della metà, n.42 infarti l’anno!!!
L’Ospedale di Senigallia invece, su un totale di n.387 ricoveri di Cardiopatici acuti, ha gestito n.127 infarti, quindi molto al di sopra della soglia stabilita dal Ministero.
Pertanto facciamo due semplici considerazioni:
-la prima: solo l’Ospedale di Senigallia, e non Jesi e Fabriano, soddisfa la soglia prevista dal Decreto Ministeriale Sanitario n.70/2015 per avere una Cardiologia Utic;
-la seconda: guardando i dati del 2017 l’ospedale di Senigallia, pur con un numero inferiore di cardiologi e un alto numero di posti letto rispetto a Jesi e Fabriano, effettua un numero maggiore di prestazioni.
La riflessione pertanto sorge spontanea: i nostri cardiologi non sono da sottostimare, ma da tenere in considerazione per l’alta professionalità dimostrata, restituendo loro e alla città il Reparto di Terapia Intensiva.
Il comitato non intende fare una guerra di campanile, ma ascoltando e ricevendo tante lamentele dai cittadini in merito ai servizi erogati dal nostro Ospedale che lasciano molto a desiderare,per usare un eufemismo, resta in attesa di un confronto per porre delle domande ai politici che ci dovrebbero rappresentare.
Nel frattempo prende la palla il guascone, sempre fiero, Cyranò, personaggio scontroso e poco incline al compromesso, che invece fa due domande dirette:
-al consigliere Volpini, sostenitore sembrerebbe della chiusura dell’ Utic di Senigallia: per quale motivo non si impegna a far sì che chiudano anche le Utic di Jesi e Fabriano che sono le uniche Utic delle Marche che non rispettano i parametri ministeriali (DM/70)?…tanto, come sembrerebbe continui a sostenere, le Utic di I° livello non servono! Meglio la dieta mediterranea!
-al Sindaco Mangialardi: nel caso della chiusura dell’utic, erano presenti tutti i criteri per prenotare un ricorso al TAR perché la nostra Utic è l’unica delle tre (Senigallia, Jesi e Fabriano) che rispetta i criteri del decreto ministeriale 70 del 2015. Perché in questi casi (riferito all’Utic), essendo la autorità garante della salute dei cittadini, non ha fatto ricorso al TAR? Caro sindaco perché non ha difeso il diritto alla salute dei suoi cittadini presentando al momento opportuno il ricorso al TAR regionale?
Quali le logiche che hanno impedito ai nostri rappresentanti di prendere posizione? Logiche di indirizzo Regionale come l’algoritmo di Ceriscioli o quelle partitiche? La sanità pubblica non ha colore ma è un diritto di tutti e noi non ci arrendiamo.
#FacciamociSentire
da Comitato Cittadino a difesa Ospedale Senigallia
Mentre a Jesi la politica opera CONCRETAMENTE nell'interesse della cittadinanza, almeno a livello Sanità, a Senigallia i nostri "ciarlatani politicanti" , organizzano alla Rotonda, prendendoci anche per i fondelli, INCONTRI SALOTTIERI dove importanti medici spiegano ai senigagliesi (come se non ne fossero già a conoscenza) i rischi delle malattie cardiache, i tempi ed i metodi per limitarne i rischi... senigagliesi che oramai avendo perduto ogni speranza sull'ancora di salvezza che potevano avere con l' UTIC, serrano in mano (almeno chi ci crede) la Corona del Rosario. Qui a Senigallia infatti, viste le condizioni in cui si trova l'Ospedale e le sue attrezzature, solo con un miracolo te salvi.
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