“Nessuna assunzione di responsabilità per una deficitaria gestione delle risorse”
Da Ros (Lega Nord): "Disappunto sulla tempistica e sul metodo con cui è stato presentato il rendiconto"
Prima di dare un giudizio sul rendiconto vogliamo esprimere tutto il disappunto sulla tempistica e sul metodo con cui è stato presentato. Come spesso avviene, anche in questa delicata occasione è stato disatteso il dispositivo del testo unico degli enti locali (art 227) che dispone di mettere a disposizione dei componenti dell’organo consigliare la proposta entro un termine non inferiore a venti giorni antecedente la delibera. Tempo che non è stato minimante rispettato avendo trasmesso la documentazione solo 13 giorni fa e appena solo 6 giorni prima del passaggio in commissione.
Considerata la complessità del rendiconto, un lasso di tempo cosi stretto non consente una valutazione corretta e rigorosa dei vari documenti e delle relazioni che lo accompagnano. Per quanto riguarda, invece, il metodo si ritiene che un solo passaggio in commissione non sia sufficiente per affrontare la complessa tematica perché sarebbe necessario convocarne una successiva per dare la possibilità ai componenti di valutare ed esprimere proprie osservazioni non solo sui documenti cartacei ma anche in base alle delucidazioni fornite dall’assessore e dal componente dell’organo di revisori.
A proposito di quest’ultimo sarebbe necessario ricordare che è fondamentale e opportuno che la loro relazione sia consegnata, com’è previsto, assieme ai documenti e non all’ultimo momento, com’è avvenuto in quest’occasione, per poter, attraverso anche alle loro considerazioni, ai rilievi e alle eventuali proposte, avanzare richieste di delucidazioni mirate e pertinenti. Non vorremmo, com’è accaduto l’anno passato, dover leggere nella relazione dei revisori (verbale n. 16 del 18/4/2017) un valore della perdita diverso da quello approvato. Qualcuno in quell’occasione toppò alla grande.
Venendo al dunque, dopo aver ascoltato attentamente la relazione introduttiva, devo, esprimere una forte delusione nei confronti dell’esecutivo che si è guardato bene dal fornire una più dettagliata analisi dei risultati negativi ottenuti. Nessuna assunzione di responsabilità per il ripetersi di una deficitaria gestione delle risorse (risultato d’esercizio: meno 4,516 milioni), niente che ci abbia fatto capire quali siano state le cause che l’hanno determinato, nessun cenno sulle azioni che saranno messe in campo per prevenire e contrastare il ripetersi di una tale situazione o dallo spiegarci quali saranno i controlli sui flussi finanziari e il rilancio dell’economicità dei servizi offerti. Solo un susseguirsi di dati come fossero dei valori senza importanza, senza farci capire se i risultati ottenuti siano stati in linea con le attese. Eppure la fotografia che ne è scaturita, che poi è pressoché identica a quello degli anni precedenti, non lascia dubbi sull’interpretazione nel dimostrare quanto sia per voi difficile amministrare una realtà così complessa come quella che state governando.
Oggi, come per il rendiconto 2016, non avete dato motivazione sufficiente per farci capire il perché del ripetersi dei risultati negativi a cominciare da quello più preoccupante determinato dal maggior consumo di fattori economici rispetto a quelli reintegrati dai ricavi e dai proventi generati nel corso dell’anno, rappresentato dal risultato di gestione, negativo per 2,205 milioni. Stesso discorso anche per gli altri risultati intermedi, tutti e sempre con valori decisamente negativi.
Già nella relazione del 2016 l’organo dei revisori vi richiamava a una più virtuosa gestione mettendo, nero su bianco, che “l’equilibrio economico sia un obiettivo essenziale ai fini della funzionalità dell’ente. La tendenza al pareggio economico della gestione ordinaria deve essere pertanto considerata un obiettivo da perseguire”. Eppure, ecco, che oggi, siete qui a fornirci risultati ancora negativi e tendenzialmente peggiorativi. Tutto ciò avvalora quando sospettavamo da sempre: il fallimento del vostro operato.
Detto questo per chiudere l’analisi del c/economico rileviamo, visto che forse vi è sfuggito, così come non è stato preso in considerazione dai componenti della commissione che hanno approvato il documento, che negli ultimi due esercizi sono stati imputati alla voce “insussistenze dell’attivo” ben 4,474 milioni per tributi considerati non più esigibili come Ici, Cosap, Tarsu, Eca, Tares e Tari. Ci piacerebbe anche sapere perché l’abbattimento più significativo, per il 2017, è stato proprio per la Tari? Ben 435mila euro su 2,323 milioni di cui ben 392mila euro per la Tari 2016 in bollettazione ordinaria, perché? Cos’è che vi ha spinto a tale decisione? Perché non ne avete menzionato esplicitamente nella vostra relazione? Quali sono le motivazioni di tale provvedimento solo dopo un anno?
Come potete costatare molte sarebbero state le informazioni che avreste dovuto illustrarci, ma forse avete pensato che sarebbe stato meglio non evidenziarle più di tanto per non complicare le cose, ma non sempre le ciambelle vengono col buco. Aver messo l’accento sui dati del c/economico anziché sugli altri documenti è stata una scelta avveduta perché questi incidono sullo stato patrimoniale, sul risultato della gestione di competenza, sul risultato d’amministrazione e indirettamente anche sulla determinazione dell’avanzo/disavanzo d’amministrazione.
Il documento per il quale vi siete spesi maggiormente, non certamente per vostra scelta ma perché è il legislatore a imporvi tutta una serie di rilevazioni riguardanti la gestione finanziaria e autorizzativa affinché siano rispettati gli equilibri finanziari, è il conto di bilancio rappresentato principalmente dal risultato d’amministrazione. Sotto quest’aspetto i dati sembrano essere positivi e in crescita rispetto l’anno precedente, tuttavia dall’analisi della composizione del disavanzo d’amministrazione, negativo per 3,509milioni, inferiore di 145mila euro rispetto all’anno precedente, sembra che il risultato sia stato costruito a tavolino, giusto per garantire la copertura dei 141mila euro scaturiti dall’accertamento straordinario dei residui da ripianare annualmente.
Comunque non è questo dato che preoccupa ma quello riguardante i residui. Il risultato d’amministrazione, che presenta un valore di 19,227 milioni, è, infatti, rappresentato per l’86,57% (16,643 milioni) dal saldo dalla componente della gestione dei residui attivi e passivi. Il dato, oltre ad essere penalizzato dall’importo delle insussistenze menzionato in precedenza (2,281milioni), evidenza quanto sia difficile e problematica la fase della riscossione che, anno dopo anno, costantemente, s’incrementa per valori molto significativi. Quello che più preoccupa, e che dovrebbe farvi riflettere, è il fatto che su 14,818milioni di residui attivi ben il 77,80% (11,529milioni) è rappresentato da residui accumulatesi negli anni precedenti. In altre parole potrebbe comportare, prima o poi, il passaggio di questi crediti a perdite per insussistenze con conseguente penalizzazione dei prossimi risultati d’esercizio. Una mima che andrebbe assolutamente disinnescata.
Tutto ciò ha anche un altro risvolto negativo che è rappresentato dall’accantonamento obbligatorio al Fondo crediti di dubbia esigibilità che nel corso dell’esercizio è stato stimato in 15,801milioni, di ben oltre 3,300milioni rispetto all’esercizio precedente. Di questi la maggior parte degli accantonamenti per oltre 12,852milioni sono rappresentati dall’Ici, dall’imposta comunale sulla pubblicità, dalla tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani sia di competenza sia degli anni precedenti, dalla tari, dalle sanzioni per violazione del codice della strada e da altri tributi.
Ritornando al Risultato d’Amministrazione che apparentemente sembrerebbe il dato positivo (+19,227mnl) più significativo in realtà non è sufficiente a coprire le poste obbligatorie rappresentate dagli accantonamenti dei vari fondi (17,341mln) e dalle poste derivanti da vincoli imposti per legge (2,181mnl) e della parte d’investimenti (3,212mln) che complessivamente sono maggiori di 3,509 milioni, generando quindi un disavanzo d’amministrazione.
Ci sarebbero tanti altri punti da prendere in considerazione, ma quanto esposto è più che sufficiente a dare un giudizio negativo sul vostro operato anche se formalmente sembra mantenersi nel perimetro della buona gestione e nel rispetto degli equilibri di bilancio. Tuttavia per le motivazioni esposte non è per nulla condivisibile. Un altro cattivo esempio, per concludere, che è assai illuminante sulla vostra incapacità di amministrare è dimostrato dal fatto che dei 5milioni a disposizione per gli investimenti a inizio anno ben 3,212 milioni non hanno trovato impiego. Con grande demerito per chi avrebbe dovuto interessarsene.
Comunque per la nostra parte, dopo aver ascoltato la relazione, valutato l’intero impianto e illustrato alcune criticità che esso presenta, che per noi certificano il vostro fallimento, il voto della Lega non poteva che essere un voto contrario.
Davide Da Ros – Consigliere comunale e Coordinatore Lega di Senigallia
....e a "lor signori" del Comune, calza a pennello
....che sia chiara pero' una cosa
....anche se questo documento vi fosse dato in anticipo, non cambierebbe nulla
....non dimenticate che siete in numero sempre minore rispetto al "regio consiglio"
....per assurdo, perdereste tempo a studiare qualcosa che e' gia' stato deciso si attui
....allora che fare ? Attendere.....attendere.....attendere
....il 2020 come fine naturale
....oppure che qualcosa accada prima del 2020
....e poi li mandiate tutti a fare la coda al centro per il NON impiego !!!
!!! Errata corrige !!!
"anche se questo documento vi fosse stato dato in anticipo, non sarebbe cambiato nulla"
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!