Martinangeli e Palma: “Dileggi e battutine in Consiglio a Senigallia contro le donne”
Le consigliere M5S: "Da Mangialardi comportamento intollerabile. Ci rivolgeremo ad autorità competenti"
L’aitante sindaco della “città di tutti” ha colto l’occasione, anche durante l’ultimo consiglio comunale del 26 aprile, per dileggiare – attraverso la solita battutina contro la sindaca Raggi – l’altra metà del cielo.
Durante la discussione sulle linee programmatiche dell’azione di governo, essendo emerso il dato del permanere del disavanzo di amministrazione nonché del risultato negativo del conto economico di esercizio nel rendiconto di gestione dell’anno 2017, rimarcato anche dai Revisori dei Conti, il sindaco ha colto al balzo il fatto di dover contabilizzare nel proprio bilancio beni architettonici e monumentali, come il palazzetto Baviera, per insultare la sindaca Raggi, definendola “poretta” e dileggiandola sul fatto che “non sa nemmeno dov’è il Colosseo”, salvo poi “arrampicarsi sugli specchi” e “rigirare la frittata” quando le sottoscritte si sono – giustamente – indignate e hanno chiesto al presidente del consiglio di redarguire siffatti comportamenti.
Nella stessa seduta, infatti, il sindaco ha lanciato varie frecciatine, senza mai nominare la Raggi, ma affermando che “quando uno non ha idee, allora asfalta le strade”, dimentico, forse, dello stato pietoso in cui versano le nostre vie ed, al contrario, delle centinaia di chilometri di strade rimesse a nuovo dall’amministrazione capitolina nel programma #StradeNuove.
Il 27 aprile del 2017, durante la discussione del rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2016, il sindaco se n’è uscito con la frase “attaccare la Raggi perché c’è l’immondizia a Roma che li affoga”, dimenticando, però, com’è suo solito, di dire che Roma è la prima capitale europea ad aver avviato un programma di raccolta differenziata “intelligente”, con ottime percentuali di raccolta (dietro solo a Berlino) nonostante sia l’unica a non avere impianti sul territorio, non certo per responsabilità dell’attuale sindaco di Roma.
Il sindaco di Senigallia, purtroppo, non è nuovo a questi insulti gratuiti ed oltremodo discriminatori, già in passato da noi stigmatizzati. Facendo di necessità, virtù, abbiamo, tra gli altri, presentato, nella seduta consiliare del 14 dicembre 2017, un OdG “Misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche”, che ha ricevuto il sostegno dell’assessora alle pari opportunità Ramazzotti (ci auguriamo che la sottrazione di alcune deleghe alla stessa non sia stato un atto di ritorsione politica del sindaco per questo suo atto di grande senso civile), ma che è stato oltremodo osteggiato – più o meno apertamente – da una parte della maggioranza, da alcuni rappresentanti della minoranza e dallo stesso sindaco, che ha più volte storpiato la lingua italiana con espressioni del tipo “presidenta”, in aperta derisione verso il nostro atto ed in spregio del voto favorevole di tutto il Consiglio comunale.
A seguito di una istanza di occupazione di suolo pubblico, inoltrata per un banchetto del 21 dicembre 2017, richiesto in occasione dell’apertura della campagna elettorale per le politiche, gli uffici comunali hanno cercato di ostacolare, all’ultimo momento, la realizzazione dell’evento, che vedeva la partecipazione anche di alcuni parlamentari uscenti e candidati. Il dietro–front era giustificato, da parte dell’amministrazione, da una delibera di giunta, ignota persino agli uffici comunali, che vietava eventi con gazebi e tensostrutture. Dato che noi chiedevamo solo di posizionare un tavolino di 1 x 1 mt., hanno dovuto, infine, cedere … ma il sindaco non si è voluto privare del gusto di avere l’ultima parola, facendo recapitare a mano – di venerdì pomeriggio – una lettera stizzita alla consigliera Martinangeli, intitolata in modo sprezzante e denigratorio “Cara capogruppa”.
Dubitiamo che l’OdG sia stato trasmesso agli uffici per l’esecuzione, in quanto negli atti consiliari nulla è cambiato, e nomi quali “consigliere” e “assessore” continuano ad essere declinati al maschile anche quando sono rivolti a donne, ignorando l’OdG che è stato approvato, nonché gli approfondimenti linguistici dell’Accademia della Crusca, in sintonia con le “Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana” di Alma Sabatini.
Ebbene, questo comportamento è intollerabile e getta discredito sulla figura istituzionale non solo del sindaco di Senigallia, giacché lo stesso è anche Presidente ANCI Marche e fa parte del Direttivo Nazionale ANCI, e viola lo statuto nazionale ANCI che, all’art. 3 “Pari opportunità”, riconosce nella partecipazione delle donne nella vita sociale, politica ed economica, uno strumento di crescita e sviluppo per la comunità, parla di valorizzazione della presenza e del lavoro femminile nelle amministrazioni locali anche con l’applicazione di azioni positive nei confronti delle donne, nonché favorisce ogni iniziativa tesa a rafforzare la parità di genere nelle istituzioni, nelle strutture associative e nei propri organi statutari. Non essendo risultata idonea la nostra continua stigmatizzazione verbale di tali comportamenti discriminatori e retrivi, non ci resta, pertanto, che segnalare, questo reiterato modo di porsi, in sede istituzionale, del nostro primo cittadino, alle competenti autorità in materia.
Da Stefania Martinangeli ed Elisabetta Palma
consigliere M5S Senigallia
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