Apertura PD Senigallia al M5S. Interviene FdI con Liverani: “Senza etica nè vergogna”
"Entrambi divisi a livello locale, dopo anni di reciproci veleni ora trattano. Si pensi piuttosto ai problemi della città"
In politica si sa, ben pochi conoscono la “vergogna” e “l’etica”. Primeggiano, senza ombra di dubbio vista la realtà, in questa ben poco edificante classifica, il PD e il M5S, nazionale e locale.
Due compagini politiche a dir poco scandalose. La prima ha letteralmente distrutto tutti i tessuti del nostro Paese grazie “all’Illuminato” toscano, e i secondi stanno tenendo in scacco l’Italia con i loro diktat infantili e privi di ogni logica politica.
Non conoscendo quindi vergogna, cosa fa il PD senigalliese? Riunisce i propri iscritti auspicando che il partito raccolga “l’appello” del Capo dello Stato per sedersi ad un tavolo con il M5S per cercare di trovare la quadra per governare. Andiamo per ordine. In primis il Presidente Mattarella non ha lanciato nessun appello, sta facendo, e bene, quello che il suo ruolo prevede. Ha quindi tentato di vedere se il Centrodestra, che ha vinto le elezioni, e il M5S, che è arrivato secondo, potessero trovare un accordo. Non trovandolo sta tentando ora altre strade. E qui il M5S, nè più e nè meno degli altri, perché le poltrone fanno ampiamente gola anche a loro, cerca di formare un governo con i “trombati”, dagli Italiani del PD. Per cinque anni il M5S ha “vomitato” veleno e insulti sul PD, ma ora, pur di governare, non hanno la minima vergogna e decenza e provano a trattare con il PD.
Da parte del PD, vista la sonora e pesante sconfitta del 4 marzo, possiamo ben immaginare come ora cerchino di riprendersi “potere” e “poltrone”, ma pur capendo la loro “bramosia” non possiamo non far osservare la loro totale mancanza di “vergogna” tale e quale al M5S, perché anche loro avevano “vomitato” veleno contro il M5S. Solo in Italia la politica riesce sempre a dare il peggio di se, incurante del volere degli Italiani.
Passiamo ora al PD locale. Con un partito spaccato al suo interno, e una città, Senigallia, in degrado totale, questi si riuniscono per le questioni nazionali e non certo per le questioni locali che invece avrebbero bisogno di tanta buona politica.
Vorremmo anche capire come si possa caldeggiare una “unione” a livello nazionale con il M5S, quando a livello locale sono entrambi spaccati al loro interno, e quando Mangialardi (PD) e Martinangeli (M5S) non perdono occasione di “beccarsi” come fanno due galli nello stesso pollaio, vedi l’ultimo Consiglio comunale, entrambi patetici. I tre Consiglieri del M5S si sono divisi, uno ha preso una strada (Mandolini) e gli altri due un’altra (Martinangeli e Palma). Peggio ancora nel PD, l’Assessore Campanile è stato ben “bastonato” (politicamente) dal Consigliere Sardella nell’ultimo Consiglio comunale, segno inequivocabile che il “futuro” dell’Assessore non sarà di certo roseo come forse pensava; all’Assessore Ilaria Ramazzotti il Sindaco ha tolto tutte le deleghe importanti lasciandola ora a “giocare con le bambole” in Giunta; gli Assessori Bucari e Bomprezzi è come se non esistessero, la seconda in particolar modo perché si vede anche poco fisicamente, sono trasparenti, politicamente parlando.
L’intera Giunta ha quindi un PD spaccato al suo interno e si regge solamente sulle tre “M”: Mangialardi, Monachesi e Memè. Il primo “guida”, il secondo e il terzo ubbidiscono, anche perché non hanno le competenze tecniche delle materie che sono state a loro affidate. In tutto questo scenario comico, che comico purtroppo non è vista la grave situazione della città, questi “perdono tempo” su questioni di lana caprina. Sembra un assurdo, ma è così.
Due partiti veramente imbarazzanti. Il PD che è alla frutta a livello nazionale (non erano stati in grado di “leggere” bene il “4 dicembre 2016”), e il M5S, composto da persone impreparate che proprio nulla hanno a che fare con la politica, ma che stanno tenendo in scacco da due mesi un Paese che invece avrebbe bisogno, e subito, di un vero Governo per incominciare ad avviare un processo politico che rimetta in ordine i disastri dei governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni, governi non eletti, ma imposti dal “comunista” Napolitano.
In pratica, a Senigallia litigano tutti, ma si divertono a fare riunioni per parlare dei problemi a livello nazionale. Ma se non riuscite a fare nulla di buono per la città che, purtroppo, amministrate, che senso ha parlare di questioni altrui? Avete già scaricato Renzi e vi apprestate a salire su un possibile nuovo carro?
Marcello Liverani – Coordinatore Fratelli d’Italia di Senigallia
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