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Anna Detheridge: Bruxelles e Palermo chiamano Senigallia

Molti applausi per la studiosa, che ha illustrato al Musinf il progetto fotografico Frapiccini, vincitore del bando Italian Council

Anna Detheridge

Si è svolto al Musinf l’annunciato incontro con Anna Detheridge, nota ed autorevole studiosa di Arti Visive e curatrice di importanti mostre e rassegne.

Ad attenderla al Musinf c’erano, con il prof. Bugatti, direttore del Musinf, numerosi fotografi e numerose fotografe.

La Detheridge, giornalista e saggista, ha insegnato al Politecnico di Milano, all’Università Bocconi e allo Iulm. Nel 2001 ha fondato l’Associazione culturale Connecting Cultures, attiva nel campo delle politiche culturali, dell’arte pubblica, della progettazione. Nel 2012 ha pubblicato per Einaudi Scultori della speranza. L’arte nel contesto della globalizzazione (PBE). Vive e lavora a Milano.

Venerdì pomeriggio, 27 aprile, per Connecting Cultures ha illustrato a Senigallia il progetto “Il pensiero che non diventa azione avvelena l’anima” dell’artista Eva Frapiccini, che è risultato tra i vincitori del bando Italian Council, indetto dalla Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del Mibact. Dopo la prima importante inaugurazione a Palermo nel giugno 2018, l’opera della Frapiccini verrà presentata ad un pubblico internazionale all’interno dell’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles.

L’intero percorso si concluderà con l’acquisizione dell’opera da parte del Museo comunale d’arte moderna, dell’informazione e della fotografia di Senigallia, partner dell’Istituto italiano di cultura di Bruxelles. Le associazioni Connecting Cultures di Milano e Isole di Palermo sono protagoniste della presentazione del progetto “Il pensiero che non diventa azione avvelena l’anima” dell’artista Eva Frapiccini, risultato tra i vincitori del bando Italian Council, indetto dalla Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del Mibact.

“Come noto” ha ricordato il prof. Bugatti “la collaborazione di Eva Frapiccini con il Musinf data da lungo tempo, avendo l’autrice vinto il Premio Senigallia ‘Io fotoreporter’ nel 2008″.

Ora Eva Frapiccini, che insegna fotografia all’Accademia di Bologna, autrice di libri fotografici e di esperienze laboratoriali in vari centri europei di prestigio è risultata vincitrice del bando dell’ Italian Council, cui hanno partecipato, tra partner e proponenti dei progetti, numerose istituzioni internazionali, tra cui la Columbia University di New York, l’Ecole Supérieure d’Art et de Design di Grenoble, l’UCLA School of the Arts and Architecture di Los Angeles e il MAC Museum di Belfast, oltre a diversi Istituti Italiani di Cultura, come quelli di Berlino e Bruxelles.

Nell’occasione partner dell’Istituto italiano di Bruxelles è il Musinf di Senigallia. Quello di cui la Frapiccini è risultata vincitrice è la prima edizione dell’ Italian Council, bando di concorso promosso dalla – Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del MiBACT. Si tratta della direzione guidata da Federica Galloni per la promozione dell’arte contemporanea a livello internazionale. I progetti sono stati selezionati da una commissione presieduta da Federica Galloni.

Tra i 50 progetti che hanno partecipato a Italian Council risultano candidature da tutto il mondo: da Sydney a Città del Capo, ed in Europa, da Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. Come ha raccontato la prof. Detheridge ideato nel 2014, nell’ambito di un progetto espositivo sul tema della legalità, presso il Tribunale di Palermo, il lavoro della Frapiccini contiene nel programma una seconda residenza nel capoluogo siciliano, per portare a termine l’indagine sulle vittime e i protagonisti delle guerre di mafia.

Attraverso la documentazione fotografica di appunti, agende, indagini, rinvenuti presso archivi pubblici e privati, l’artista riesce a sottolineare il valore di testimonianza intima e intellettuale dei documenti quotidiani quale traccia del pensiero e dell’azione che sostanziano i singoli percorsi di lotta. Nonostante il forte portato storico, politico e morale che li caratterizza, questi documenti stupiscono a volte per la loro semplicità e la capacità di comunicare in modo diretto dettagli e sfaccettature di una scelta di vita.

L’intera ricerca è condivisa con le associazioni promotrici, in un percorso comune di indagine e riflessione sulla testimonianza e la memoria. Il progetto di Eva Frapiccini è stato concepito come un percorso di partecipazione e di coinvolgimento attivo delle realtà locali (enti pubblici, scuole, associazionismo, imprenditori e artigiani locali), espressione delle necessità e delle aspettative di chi vive il territorio in prima persona.

Il risultato della residenza e dei laboratori è confluito in una grande installazione fotografica concepita come un archivio mobile consultabile dallo spettatore, un’unica struttura in ferro battuto che contiene le fotografie incorniciate dei documenti unici altrimenti non visibili. La mostra sarà anche un’occasione per invitare altri soggetti attivi a livello nazionale e internazionale sul campo della legalità e dell’arte a riflettere insieme su un modello che coniughi tali realtà nella costruzione di una pratica culturale interdisciplinare.

E’ importante notare che in quest’ottica il progetto si inserisce nell’ambito di due eventi culturali di calibro internazionale: il programma di Palermo Capitale della Cultura Europea 2018 e Manifesta 2018.

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