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La Festa della Liberazione a Senigallia è anche un modo per scoprire la storia

I giovani studiosi dell'Associazione di Storia Contemporanea faranno conoscere vicende poco note

Eventi Liberazione a Senigallia

Martedì 24 aprile sarà una bella giornata. E non solo da un punto di vista meteorologico, ma perché i festeggiamenti per il 73° anniversario della Liberazione partono in anticipo con un’iniziativa di carattere civile, promossa dall’Associazione di Storia Contemporanea e dall’Anpi (anche se sul manifesto ufficiale viene citata solo la seconda: altro errore di qualche addetto, benché durante la riunione del Comitato storico cittadino l’evento sia stato chiaramente proposto quale è, cioè frutto dei due enti sopra citati).

I giovani della prima associazione accompagneranno, con partenza alle 17.45 in via Chiostergi (sotto il Centro Mazziniano) i convenuti per un giro attraverso la storia cittadina, in relazione soprattutto alla pagina resistenziale. Tutti possono partecipare, e gratuitamente.

Perché qualsiasi manifestazione culturale in una società autenticamente democraticamente dovrebbe essere come la legge Coppino sulla Pubblica istruzione del 1877: laica e gratuita (oltre che obbligatoria in quel caso). Ed è bene ricordare, a un popolo che ha non poche difficoltà nel fare i conti con il proprio passato, che la situazione finanzaria dei Comuni italiani di quel ’77 era molto più grave e dissestata di quella odierna.

I giovani studiosi guideranno il gruppo alla scoperta di vicende, personaggi e pagine del periodo resistenziale scarsamente conosciuti. E siccome la storia e la storiografia continuano a essere eccessivamente maschili e maschiliste, l’Associazione di Storia Contemporanea, sempre in collaborazione con l’Anpi, presenterà alla fine del giro, all’interno del Ristorante “Alter Ego” (via Chiostergi, 16), l’ultimo suo volume, il Dizionario Biografico delle Marchigiane (a cura di L. Pupilli e M. Severini, Ed. il lavoro editoriale, Ancona 2008), raccontando diverse storie, tutte rigorosamente al femminile, circa la partecipazione delle donne alla Resistenza.

Ma non delle donne di Torino, Milano e Roma: delle senigalliesi, delle anconetane, delle pesaresi, delle arceviesi, delle montemarcianesi, delle mondolfesi, delle ostrensi etc., insomma delle marchigiane. Chi poi vorrà fermarsi a cena, per un ulteriore momento di condivisione, lo potrà fare al modico prezzo di 10,00 euro. Al mare e in collina si starà benissimo: ma, almeno per questa volta, il richiamo del centro storico sarà maggiore perché verterà attorno a un simbolo identitario della nostra storia, una storia di cittadinanza, e non più di sudditanza.

Tra quelle storie intriganti e affascinanti ci sono, infatti, le radici della cittadinanza democratica e repubblicana.

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