M5S Senigallia sull’ospedale:”La politica abbandoni l’opacità e prevalga la democrazia”
"Non è più tempo di prendere in giro i cittadini!"
L’assemblea legislativa delle Marche, nella seduta del 10 aprile scorso, ha discusso e approvato all’unanimità la mozione del consigliere regionale Zaffiri (lega) che chiedeva genericamente di rivedere le scelte politiche che hanno, nel tempo, interessato l’ospedale di Senigallia.
Decisioni che hanno determinato, ad esempio, la cancellazione della cardiologia per acuti con Utic.
Nella discussione, il presidente della IV commissione Volpini, preannunciando il voto favorevole del suo gruppo consiliare, ha dichiarato che il nostro ospedale, denominato Principe di Piemonte, è “un ospedale che fa parte della rete ospedaliera dell’area vasta 2“, sottolineando alcune eccellenze come la nefrologia e la dialisi estiva (che è stata la prima a garantire supporto ai soggetti nefropatici che decidevano di trascorrere le proprie vacanze a Senigallia), la breast unit e l’ortopedia, che presenta “i maggiori volumi di attività per le protesi di ginocchio dell’area vasta 2“.
Caro presidente Volpini, medico senigalliese, perché non dice anche che la cardiologia con Utic di Senigallia, che voi avete lasciato incomprensibilmente cancellare da ben due determine Asur (la 361/2016 e la 732/2017) è quella con i maggiori volumi di attività e con i migliori indici di appropriatezza di tutta l’area vasta 2? Perché, presidente Volpini, il 15/12/2017, data in cui la determina Asur ha condannato definitivamente la cardiologia con Utic, lei ha dichiarato che l’Utic era salva?
La dgr 1219/2014 stabiliva che, nella provincia di Ancona, dovevano rimanere 2 cardiologie con Utic, mentre la terza sarebbe dovuta diventare una riabilitazione ad indirizzo cardiologico. Ma, in nessun punto del documento era scritto che a sparire doveva essere proprio quella di Senigallia, la seconda città della provincia in termini di popolazione e la sesta della regione.
Le generiche indicazioni regionali sono state poi declinate dall’Asur che ha cancellato una eccellenza (parafrasando Volpini), ed ha privato di cure salvavita una città, che d’estate diventa la prima di tutta la regione, arrivando a contare oltre 400.000 presenze durante il Summer jamboree, nonché tutto il territorio di riferimento.
Lo stesso consigliere Giancarli (PD), ha affermato in sede di discussione, che gli organi regionali danno gli indirizzi e chi ha la responsabilità organizzativa deve dare attuazione alle decisioni di Consiglio e Giunta regionale, con ciò riferendosi in particolare alla questione, sollevata nella mozione Zaffiri, della mancata presenza del medico h 24 per l’ambulanza di Arcevia. “Non ci possono essere altri livelli di decisione, altrimenti prevale l’opacità e non la democrazia. ……Un problema come quello dell’utic di Senigallia” ha poi ribadito Giancarli, “ se non affrontato chiaramente finisce che affida la responsabilità a quelle persone serie che vogliono fare il loro lavoro, invece le decisioni debbono essere chiare e coerenti. Ci apprestiamo a predisporre un Piano sanitario regionale in cui faremo in modo che ci siano ulteriori scelte precise e puntuali che rispondano ai bisogni e che puntino ad arricchire l’offerta sanitaria” .
Proprio questo è il punto! Nel caso della cardiologia con Utic di Senigallia, il declassamento del reparto è stato deciso attraverso due determine dirigenziali Asur, n.ri 361/2016 e 732/2017, non supportate da nessuna evidenza né da alcun processo democraticamente assunto dagli organismi legislativi e di indirizzo regionali, lasciando gli operatori nell’incertezza.
Nel nuovo Piano sanitario, citato dal consigliere Giancarli, troveremo ancora la cardiologia con Utic di Senigallia, un reparto perfettamente funzionante e con i maggiori volumi di prestazioni, l’unico di tutta l’area vasta 2 ad avere i requisiti per rimanere aperto, ai sensi del DM Balduzzi?
La politica si prenderà la responsabilità della morte annunciata della cardiologia con utic senigalliese?
Perché, a livello comunale, tutte le nostre interrogazioni, interpellanze, ordini del giorno per preservare un reparto efficiente e apprezzato dalla cittadinanza, per la professionalità degli operatori tutti, sono state ignorate quando non sonoramente contestate o derise?
Nel frattempo, come se nulla fosse, gli operatori sanitari sono costretti a lavorare come prima, prova ne è la vicenda del signore che è stato prontamente rianimato domenica scorsa allo stadio e che è stato – molto opportunamente – ricoverato in Utic a Senigallia, reparto che però non esisterebbe più da oltre 4 mesi, in quanto ai medici è stato espressamente impedito di utilizzare il codice 50 (che caratterizza le prestazioni dell’Utic).
La politica abbandoni l’opacità e prevalga la democrazia! Non è più tempo di prendere in giro i cittadini!
Da Elisabetta Palma e Stefania Martinangeli-portavoce comunali M5S Senigallia
Per approfondimenti rimandiamo al nostro “Volantone speciale Sanità” scaricabile
//www.mokazine.com/read/senigalliam5s/m5s-senigallia-speciale-sanita.
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