“Senigallia è senza programmazione turistica: città senza infamia né lode”
"Si vuol far credere la città qualcosa che non è: ci sono inerzia e apatia"
Fa sempre piacere ricevere dei complimenti e in particolar modo quando, in politica, si “centrano” gli argomenti e gli obiettivi.
Il Convegno “Turismo 365 giorni all’anno” ha riscosso molto successo dal pubblico presente e dai senigalliesi che in vari modi ce lo hanno voluto comunicare. Una persona in particolare ha “speso” del tempo per farci le congratulazioni scrivendoci una bella lettera.
Lo ringraziamo e allo stesso tempo rendiamo pubblica la lettera del cittadino.
Debbo congratularmi con gli organizzatori per l’elevato contributo che avete voluto portare alla città ed esprimere un particolare ringraziamento alla dottoressa Silvia Tomassoni, giovane senigalliese, per l’esauriente disamina delle strategie di marketing legate al turismo.
Una città, Senigallia spiaggia di velluto, che purtroppo è solo apparentemente interessata a rivitalizzare il suo maggior settore economico-produttivo essendosi ancorata su posizioni di attesa più che di sviluppo. Cristallizzarsi sualcune posizione di rendita non è il modo migliore per programmare le strategie future, ma quello di scivolare su una china che s’illude di aver raggiunto il massimo e non si accorge che i risultati, anno dopo anno, nonostante i maggiori sforzi finanziari, non incrementano, come dimostrato dai dati sulle presenze, i flussi di turisti che scelgono la città per trascorrere serenamente le proprie vacanze.
L’assenza di esponenti dell’Amministrazione e delle principali categorie di operatori turistici dimostra apertamente la mia convinzione sullo stato di pesante stagnazione in cui è precipitata la città. D’altronde, queste assenze, sono in parte giustificate perché si sarebbero trovati spiazzati a spiegare al pubblico che non esiste una vera programmazione strategica e a dover ammettere come effettivamente stanno le cose.
Senigallia non è una città per turisti perché non ha mai favorito la nascita dell’industria del divertimento. La mancanza di parchi d’avventura, a tema storico o dove solo svagarsi e mettersi in competizione fanno si che molti dei potenziali ospiti disertino la nostra città per altre mete. Il territorio avrebbe grosse potenzialità se non fosse osteggiata da un comportamento miope da parte delle istituzioni.
Non è certo una città aperta alle disabilità o a misura di anziani per la mancanza d’interventi strutturali che facilitino la mobilità e rendano la vita quotidiana delle persone deboli più agevole. Non è una città a misura di bambino per la carenza di parchi giochi; nessun parco tematico dove divertirsi e fare nuove esperienze e poche zone di verde pubblico con adeguate strutture dedicate ai piccoli. Non è una città a vocazione sportiva che faccia da volano a un nuovo flusso di turismo sia per la mancanza di strutture idonee sia per la mancanza di un serio progetto di riqualificazione di quelle esistenti, per non parlare della mancanza di un impianto sportivo di altissimo livello o di uno polifunzionale. Non è una città d’arte capace di favorire quel turismo destagionalizzato, tanto prezioso, perché è rimasta per troppo tempo immersa in un prolungato stato di torpore incurante delle sue potenzialità per l’apatia e l’inerzia di chi, nell’arco di questi ultimi decenni, avrebbe dovuto trasformarla da una cenerentola a una principessa.
Eppure di storia, di monumenti, di panorami, di leggende, di feste, di ospitalità e soprattutto di gioventù capace e vogliosa di fare ne avrebbe da far invidia a tante altre città se le energie fossero incanalate in un solco virtuoso. Ignorare tutto ciò ricorrendo a dei palliativi o all’improvvisazione vuol dire non aver rispetto per questa città e condannarla a una squallida esistenza senza infamia e senza lode.
Spero che qualcuno si svegli e dia inizio a un nuovo ciclo, una nuova linfa che faccia finalmente di Senigallia una città turistica perché nonostante quello che si vuol far credere a tutt’oggi non è così. Scusatemi per la lunga ma non certamente esauriente disamina, ma qualcuno deve pur dire come vede la propria città. Una città che veramente potrebbe essere la perla dell’Adriatico così come il Nobel e sommo poeta Carducci l’ha immortalata nel suo Cantico dell’Amore definendola “Sì bella a specchio dell’Adriaco mare”.
A proposito di poca attenzione che la città ha per se stessa, esiste una targa a ricordo della presenza del poeta a Senigallia, località Sant’Angelo, di cui per la trascuratezza atavica non si riesce più a leggere il testo, spero che qualcuno provveda a ravvivarlo.
Foto di repertorio del Caterraduno
Da
Massimo Bello – Presidente “Energie per Senigallia”
Davide Da Ros – Consigliere e Coordinatore Lega di Senigallia
Marcello Liverani – Coordinatore Fratelli d’Italia di Senigallia
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