Senigallia, SOS al Pronto Soccorso. Sono tornati i clochard, la sala d’attesa è occupata sistematicamente da barboni che dormono o che la occupano, cosi come in Ortopedia o accovacciati nei sotterranei.

La Tac, il cui acquisto è stato approvato da oltre 1 anno, non si vede, se non nelle promesse di Girolametti. Il Telecomandato per esami di routine è rotto da oltre 15 giorni e il pezzo di ricambio ordinato e arrivato, è sbagliato, per una errata valutazione tecnica e il personale è costretto a numerosi e faticosi viaggi con pazienti su barelle e/o sedie a rotelle.

Jesi, Pronto Soccorso dell’ospedale Carlo Urbani viene potenziato con investimenti di oltre 1 milione di euro per ridurre i disagi quotidiani dell’utenza che si rivolge. Tutti si sentono impegnati in questa opera: il Sindaco di Jesi Bacci, Marini, Bevilacqua. Inoltre da Aprile si avrà il medico in più in Broncopneumologia, richiesto dall’assessore di Jesi, Quaglieri, che ha anche ottenuto di mantenere il reparto di Dermatologia.

Questa è la differenza tra un Ospedale di Primo livello, Jesi, ed uno di base, quale sta diventando Senigallia. I pazienti di Jesi saranno beneficiati mentre i senigalliesi e i “turisti” (1 milione all’anno dice il Sindaco) saranno costretti a lunghe liste d’attesa.

Cittadini di Serie A e cittadini di Serie B: le tasse si pagano allo stesso modo o no??
Non parliamo poi del trattamento del nostro nosocomio per la Risonanza Magnetica, che è diventata lo scherno della città per le promesse fatte dai politici, per l’ORL che non ha una sala operatoria a disposizione per i piccoli interventi, del Laboratorio che non ha personale a sufficienza a ricevere i pazienti e “dulcis in fundo”la Cardiologia declassata, da Utic a Riabilitativa (Assessore Girolametti i cittadini aspettano che mantenga almeno la promessa di dimettersi, visto che le altre sono da marinaio, qualora l’Utic si fosse persa).

A questo proposito diamo una ulteriore informazione ai cittadini perché vedano ancor più la discriminazione in atto nei confronti dell’Ospedale di Senigallia.
La soglia prevista dal decreto ministeriale è di circa 100 infarti alla anno altrimenti deve chiudere l’Utic. Il Report arrivato, riferito all’anno 2017, dice che Senigallia ha ricoverato circa 125 pazienti con infarto su 365 ricoveri totali fatti in Utic.

Jesi ha ricoverato poco meno di 100 infarti e Fabriano circa 45/50 infarti, non rispettando la soglia prevista dalla determina suddetta.

A questo punto, visti i dati ufficiali, la domanda è: con quale criterio o decisione o algoritmo Presidente Ceriscioli, Giunta Regionale e Consigliere regionale Volpini, Presidente Anci Mangialardi avete deciso che Senigallia doveva chiudere l’Utic e che invece Jesi la manteneva?
Tra poco più di due mesi scadono i contratti dei direttori di Area Vasta e dei vertici dell’Asur.

Consigliere Volpini, come presidente della commissione sanità regionale, ha sorvegliato, ha controllato l’operato del assessore alla sanità Ceriscioli, oppure si è chiuso occhi e orecchie e non ha rispettato il patto elettorale con migliaia (oltre 4000) di cittadini che a Senigallia lo hanno votato e a cui aveva promesso una sanità migliore e un ospedale degno di tale nome….?!??
Bevilacqua merita una riconferma o insieme a Marini meritano la cittadinanza onoraria del Carlo Urbani, ma di Jesi???

Non è il caso che si dimetta per non aver mantenuto l’impegno con la città??
Il Comitato visto il successo avuto nella riunione di Cesano, al quale benché invitati non avete presenziato, continuerà gli incontri per illustrare lo stato di degrado del nostro ospedale e l’ingiustizia che tutta la popolazione della valle del Misa e Nevola sta subendo.

da Comitato Difesa Ospedale di Senigallia