Nel Tribunale di Ancona il processo per prostituzione in centro massaggi di Senigallia
Coinvolti quattro cinesi e una donna napoletana: raccolte le testimonianze di numerosi clienti senigalliesi
Si è tenuto mercoledì 11 aprile presso il Tribunale di Ancona il dibattimento del processo che vede coinvolti quattro uomini di nazionalità cinese e una donna italiana, di origine napoletana, tutti rinviati a giudizio per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in un centro massaggi di via Raffaello Sanzio, a Senigallia.
Nel centro, prima del sequestro e degli arresti della Polizia, tra il 2013 e il 2015 si sarebbero svolte prestazioni sessuali a pagamento, con cifre dai 30 ai 100 euro, da parte di una quindicina di ragazze cinesi: a gestire l’attività i quattro uomini – sempre di nazionalità cinese – finiti al centro dell’indagine, i quali si sarebbero serviti di una donna napoletana, un’estetista difesa dall’avvocato senigalliese Corrado Canafoglia.
La donna, 47 anni, secondo la Procura di Ancona, avrebbe gestito la parte amministrativa e tecnica del centro massaggi di via Sanzio, dove numerosi erano i clienti: una quarantina complessivamente le testimonianze, la gran parte di senigalliesi, raccolte dagli agenti.
L’indagine sul centro massaggi, oltre alla Polizia di Stato, ha interessato pure la Guardia di Finanza, che ha effettuato accertamenti sul denaro con cui gli imprenditori cinesi aprivano le loro attività, e la Municipale: soprattutto, sono state raccolte svariate intercettazioni ambientali e telefoniche.
Nella prossima udienza, fissata al 9 maggio, verrà ascoltato un consulente tecnico del tribunale proprio sulle trascrizioni delle intercettazioni effettuate.
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