Lega Nord Senigallia: “sul caso di tubercolosi serve massima trasparenza”
Interviene Michela Silvestrini: "i cittadini si pongono domande"
Un altro caso di tubercolosi a Senigallia.
A differenza del precedente, avvenuto a dicembre 2017, la comunicazione del ragazzino affetto da tubercolosi l’hanno data subito, ma sono tante le domande che i cittadini si pongono.
Questa malattia da noi è stata arginata da anni, si legge che il ragazzino che ha contratto la Tbc è di origine straniera. E’ forse andato in vacanza nel suo paese di origine, dove magari la tubercolosi è ancora presente (la nazionalità del ragazzino non è specificata)? Se cosi fosse, perché chi va in Paesi dove malattie da noi arginate sono ancora presenti, non gli viene fatto nessun tipo di controllo appena rimettono piede sul suolo italiano, per vedere se hanno contratto qualche malattia?
Gli italiani, quando vanno, per lavoro o per vacanza, in quei Paesi dove ancora non sono state debellate alcune gravi malattie, devono fare tutta una serie di vaccinazioni come i protocolli ministeriali prevedono, mentre invece chi viene da quei Paesi in Italia, non solo non deve fare nessuna vaccinazione ma non vengono nemmeno controllati se sono portatori sani o hanno già qualche malattia che da noi non c’e’ più.
Basterebbe un TriTest Mantoux per verificare la positività alla tubercolosi.
Tubercolosi, scabbia, ceppi di meningiti mai visti da noi…. Invece di andare avanti, torniamo indietro di anni. Così facendo si mette, purtroppo, a rischio la salute di tutti, e questo perché il contagio di queste malattie avviene per via aerea.
Auspichiamo che questa volta, su questo caso, ci sia la massima trasparenza e, appena possibile, venga comunicato se ci sono altri contagiati e in che stato di salute stanno.
Michela Silvestrini – Lega Nord Senigallia
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