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Tribunale Malato Senigallia: “sperimentazioni gestionali, chi ha approvato ha letto bene?”

"Non siamo contrari a prescindere, ma devono essere rispettati alcuni principi"

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Umberto Solazzi

Il sistema sanitario italiano è un sistema a finanziamento pubblico, ma ad offerta di servizi di tipo misto (pubblico e privato) con una distribuzione del 51% per la parte pubblica e per il rimanente 49% per la parte privata che include anche la convenzione con i medici di medicina generale.


Lo scopo della proposta di legge 145 (DISCIPLINA DELLE SPERIMENTAZIONI GESTIONALI) ad iniziativa della Giunta Regionale è quello di : “migliorare l’assetto organizzativo e gestionale, l’economicità, l’efficienza e la qualità dei servizi sanitari e socio-sanitari”.

Il T.d.M non è di principio contrario alle sperimentazioni gestionali che comportino la partecipazione di soggetti privati, purché siano rispettati alcuni principi:
a) La identificazione dei modelli sperimentali gestionali deve essere prerogativa esclusiva del Sistema Sanitario Regionale
b) I contratti del personale siano simili , sia per la sanità pubblica che per la sanità privata
c) Che vengano interessati dalla sperimentazioni anche servizi che non comportino tariffe di rimborso troppo favorevoli
d) Che i risultati siano valutati anche da una rappresentanza degli utenti
e) Che la sperimentazione abbia un limite temporale preciso e che non ci sia un passaggio automatico dalla sperimentazione alla stipula di una eventuale successiva convenzione
f) Che se una sperimentazione si rivela valida, la stessa venga applicata su larga scala nei servizi che vengono erogati direttamente dal Sistema Sanitario Regionale
g) Che tutto il percorso sia alla luce del sole con la massima trasparenza possibile.
Vengono garantiti questi punti dalla proposta di legge 145? Assolutamente No. Perché:
a) “I programmi di sperimentazione possono essere proposti da soggetti privati interessati” Art 2 comma 1. Un privato tende, come naturale, a fare una proposta a lui congeniale.
b) Nel privato i contratti per i dipendenti sono diversi: è una concorrenza a svantaggio del pubblico
c) Il privato tende a scegliere servizi con tariffe di rimborso favorevoli, lasciando servizi con rimborsi sfavorevoli al sistema pubblico
d) Nella proposta non esiste nessuna modalità di partecipazione dell’utenza alla valutazione della qualità del servizio erogato durante il periodo di sperimentazione
e) L’art 5. Comma 3 contempla “l’eventuale successiva trasformazione dalla gestione sperimentale alla gestione ordinaria”
f) Non si accenna all’implementazione su larga scala nel Sistema Sanitario Regionale dei risultati positivi della sperimentazione
g) Per la massima trasparenza dei percorsi, concettualmente la p.d.l. 145 propone l’art. 4 comma 1: nei fatti il Sistema Sanitario Regionale non ha ancora applicato i Dlgs 33/2013 e 97/2016 che regolano la trasparenza degli atti nei servizi pubblici.

Ritornando alla sorpresa dentro l’uovo di Pasqua: a chi è destinata? La risposta è facile.

A questa risposta fa seguito un’altra domanda: Chi la ha approvata in Commissione, l’ha realmente letta con attenzione?

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