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Girolametti replica a Sartini sul regolamento per la partecipazione degli utenti al costo dei servizi

"La struttura resta a disposizione per ogni informazione agli utenti e non solo, come sempre"

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Carlo Girolametti

Vorrei ribadire la soddisfazione per la costituzione dell’associazione “Amici Disabili” che si appresta a divenire una componente importante dell’Osservatorio sulla Disabilità promosso dal Comune di Senigallia, dopo l’adesione della Consulta del Volontariato, delle Coop sociali, dei Dirigenti Scolastici e dei Sindacati.

Non posso però ignorare la polemica sollevata dal consigliere Sartini che chiama in causa anche la consigliera Angeletti. Nell’ultimo Consiglio comunale del 27 marzo era comprensibile la preoccupazione espressa dalla Angeletti per la compartecipazione al costo dei servizi da parte dei disabili, perché tale normativa scardina il concetto che i servizi alla disabilità debbano essere gratuiti a prescindere, così come l’assegno di invalidità che viene corrisposto non in base al reddito.

E’ vero però che dopo la mia risposta la consigliera si è dichiarata soddisfatta e quindi vorrei replicare ancora più dettagliatamente anche al consigliere Sartini di Senigallia Bene Comune che basa la sua polemica su una errata interpretazione dell’Isee e che riguarda significato stesso dell’indicatore Isee. Proviamo dunque a fare chiarezza.

In base a normativa nazionale, DPCM n. 159 del 2013, vigente dal 2014, che indica agli enti erogatori dei servizi sociali di fare riferimento all’Isee per determinare la partecipazione degli utenti al costo dei servizi, Il Comune di Senigallia e l’Ufficio Comune dell’Ambito Territoriale Sociale n.8 si fanno carico della erogazione dei servizi ai disabili e predispongono una compartecipazione secondo una specifica modalità.

Il 25% del costo è a totale carico dell’amministrazione comunale per tutti gli utenti a prescindere dal reddito, per la restante parte si applica una compartecipazione secondo una progressione lineare che, evitando l’ingiusta modalità degli scaglioni, rapporta il contributo esattamente all’Isee dichiarato. Considerato che l’INPS calcola per i nuclei familiari marchigiani con disabili una Isee socio-sanitaria media inferiore a 8 mila euro, per queste famiglie la partecipazione al costo di un’ora di assistenza domicilare educativa sarà meno di 1 euro per un costo totale di 18 euro.
Va ricordato che il 40% di tali nuclei familiari si trovano al di sotto della soglia dei 6.500 euro e pertanto sono esentati da qualunque partecipazione. Inoltre se il disabile è maggiorenne può avvalersi dell’Isee individuale anche se convivente con i genitori e, non dovendo includere l’assegno di indennità, avrà un’Isee vicino allo zero.

Indubbiamente quel 15% di nuclei famigliari che ha un’Isee da 20 mila euro in su, si troverà a pagare tra i 10 e i 13 euro l’ora per lo stesso servizio.

Vorrei però ribadire che la progressione lineare è stata una scelta di pochi Comuni e che l’esenzione del 25% è una decisione solo dei Comuni dell’ATS n.8 di cui Senigallia è capofila. Ed è questa la ragione per cui il regolamento riguardante la compartecipazione degli utenti al costo dei servizi sociali è stato approvato all’unanimità da tutti i Consigli Comunali dell’ATS n.8

Sperando di essere stato sufficientemente chiaro, nel ripetto di opinioni diverse ma evitando polemiche sterili, la struttura resta a disposizione per ogni informazione agli utenti e non solo, come sempre.

da Carlo Girolametti- Assessore al Welfare e Sanità

Commenti
Ci sono 3 commenti
octagon 2018-04-06 16:04:01
E' stato chiarissimo! Le dimissioni quando?
mimmo990
mimmo990 2018-04-06 23:44:04
Octagon, non risponderà mai a una domanda del genere.
lorenzoman 2018-04-07 09:11:21
Con un reddito da lavoro dipendente, la casa di proprietá e dei risparmi si arriva a superare i 20.000 € di isee. Con 12 ore a settimana a 13 € l'ora ci si troverá a pagare 8.000 € l'anno per far assistere un minore disabile. Chi ha un figlio disabile non può spesso fare vacanza, uscire la sera o avere molti hobby. I soldi si risparmiano per il "dopo di noi", che è qualcosa che ci terrorizza, o per investire nel futuro degli altri figli non disabili che già devono patire una situazione drammatica. Con questi provvedimenti distruggete il futuro dei disabili e delle loro famiglie.
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