Lutto a Senigallia per la scomparsa di Stefano Pompei
Il maestro di Judo combatteva da tempo con un brutto male
Lutto a Senigallia per la scomparsa di Stefano Pompei, istruttore di Judo conosciutissimo. L’uomo si è spento dopo una lunga lotta contro un male che lo affliggeva da tempo.
Stefano si spento lunedì 2 aprile a 57 anni. Lascia la moglie Maria Laura, i figli Francesca e Giulio.
Una vita dedicata allo sport quella del 57enne, in particolare al judo, la sua grande passione. Dal 2007 presidente della Polisportiva Senigallia, incarico a cui teneva, nonostante la malattia avesse ridotto le sue forze.
Dopo una vita da atleta di alto livello, era diventato maestro di judo contraddistinto dalla grande capacità di trasmettere la sua passione ai bambini che si affacciano a questa disciplina.
Recentemente aveva ricevuto il 5° Dan, un riconoscimento che in pochi vantano in Italia ed era anche parte del Comitato Regionale Marche Judo e si occupava della coordinazione delle attività a livello regionale.
Tantissimi in queste ore i ricordi che arrivano dai social riguardo Stefano, tra i più toccanti quello di Francesco Taus su facebook: “Ciao Stefano, ciao Amico mio. Ora sei altrove ma sei qui in mezzo a noi. Sei qui vicino a me mentre provo “indegnamente” a scrivere di Te. Lo faccio come vorresti Tu, senza lacrime ma fiero di poterlo fare perchè Maria Laura mi ha dato questo onore. Hai lottato come un Campione contro il male oscuro ma alla fine hai dovuto cedere… sconfitto? Neanche per sogno Stefano e Tu lo sai perchè in questi 13 e passa anni di battaglie abbiamo tante volte scambiato idee su quello che stavi passando ed abbiamo sempre ribadito che ogni tua azione positiva sarebbe stata vista dai tuoi familiari, dai tuoi allievi, da tutti quelli che ti conoscevano come un segnale di forza per poter andare avanti ed affrontare i comuni problemi. Sei stato, sei e sarai un esempio per tutti noi. Eri, sei e sarai sempre sorridente nonostante tutto. Mai una volta che ti fossi lamentato quando le cose non andavano bene, anzi dicevi che era un modo per tenersi allenato, per non abbassare mai la guardia, per cogliere l’attimo propizio per sferrare la contromossa… caxxo Ste ma sto scrivendo come se dovessi illustrare un incontro di Judo… allora ecco perchè in questi anni hai creato tanti piccoli campioni, tanti istruttori, tanti appassionati a questo nobile sport, il Judo, la Tua vita. Ed ecco perchè i tuoi due figli Francesca e Giulio sono diventati dei campioni. Un motivo unico e dominante c’è: hai fatto capire a tutti come si lotta e come non ci arrende mai e come da una sconfitta si deve per forza far generare una lezione di vita per poi trasformarla in vittoria. Ecco perchè questa mattina Tu non hai perso, quando l’arbitro ha decretato il SORAMADE, L’IPPON lo avevi fatto e non subito e dal TATAMI ti sei alzato vincitore perchè ancora una volta ci hai fatto capire che non ci si deve arrendere mai. Lo ho capito per come Maria Laura serenamente mi comunicato la notizia, di come serenamente sto scrivendo di Te. Grazie Stefano Pompei, grazie grande SENSEI, domani non ci vedremo in ufficio per poter parlare di noi ma stai tranquillo, continueremo a farlo altrove. HAJIME Stefano, si ricomincia un nuovo combattimento per noi, vegliaci.”
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