“Non è vero ciò che dice Guzzonato: la casa protetta è già una struttura socio-sanitaria”
Paradisi, Rebecchini e Canestrari rispondono a Guzzonato:"La Fondazione torni alla sua missione principale"
Il presidente della Fondazione “Città di Senigallia”Michelangelo Guzzonato, nella sua garbata replica, confermando punto per punto (a parte la irrilevante precisazione sulla ubicazione degli anziani colpiti dal batterio) quanto da noi denunciato, ha affermato che la struttura di via Cellini non è una struttura socio-sanitaria ma socio-assistenziale (elemento – ha precisato il presidente – di non poca diferenza ai fini organizzativi).
Quanto affermato dal presidente non è corretto. Sia il vecchio regolamento applicativo n° 1 del 2004 della legge regionale 20 del 2002, sia il nuovo regolamento attuativo (regolamento n° 1 del febbraio 2018) della legge regionale 21 del 2016 definiscono testualmente la residenza protetta per anziani non autosufficienti come una “struttura residenziale con elevato livello di integrazione socio-sanitaria destinata ad accogliere temporaneamente e permanentemente anziani non auto-sufficienti, con esiti di patologie fisiche, psichiche e sensoriali o miste stabilizzate non curabili a domicilio e che non necessitano di prestazioni sanitarie complesse”.
Pertanto la struttura è già a tutti gli effetti (anche in assenza di un contratto che formalizzi il passaggio a struttura per “cure intermedie”) una struttura “con elevato livello di integrazione socio-sanitaria” e non può in alcun modo essere definita come mera struttura socio-assistenziale.
Il che significa, per essere estremamente chiari, ciò che noi sosteniamo da fin troppo tempo: si investano più risorse per l’assistenza socio-sanitaria e si pensi meno a fare “politica”, concedendo contributi a destra e a manca, operando sul mercato immobiliare, stipulando contratti d’oro con professionisti indicati dai singoli consiglieri, agendo come una municipalità politicizzata e si torni subito alla missione principale.
da Roberto Paradisi
Luigi Rebecchini
Alan Canestrari
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