L’Ass.di Storia Contemporanea presenta il caso editoriale “Diario di paternità”
Venerdì marzo 16 parte la XVII edizione degli “Incontri con la Storia”
La XVII edizione degli “Incontri con la Storia” apre i battenti – venerdì 16 marzo, allore 17.30, Sala Conferenze della Biblioteca “Antonelliana” – con uno dei casi editoriali del momento, di cui sta parlando la stampa nazionale.
Si tratta del libro Diaro di paternità(Lemma Press, 2017) di Stefano Aloe (russista e slavista, docente presso l’Università di Verona), opera che affronta il delicato tema della traumatica separazione tra padre e figlio: si tratta di una storia vera che ha per protagonista l’autore stesso, padre di Daniil, che cresce in Russia, lontano dal genitore, e diventa man mano adolescente; più i due sono distanti più cresce nel padre la consapevolezza e l’amore del proprio ruolo, unitamente al desiderio di raccontare questa incredibile vicenda.
In primis per sé e per il proprio figlio. Stefano Aloe, affermato studioso di cultura russo-slava, sceglie una grande tradizione letteraria – la riflessione diaristica frammentaria in cui si alternano prosa e poesia, lucide riflessioni e il tessuto dei ricordi – per raccontare un dramma intensamente vissuto. Con partecipazione ma senza distacco, toccando anche le corde dell’ironia e dell’umorismo e affrontando un tema universale, quello degli affetti familiari, la narrazione autobiografica illumina l’autenticità di una storia che ci ricorda la drammaticità dell’esistenza umana.
E solo alla fine il lettore comprende il senso profondo di un libro scritto con sensibilità e rara finezza. La vicenda di un padre che non vede più il proprio figlio da sei anni (e quella di una coppia internazionale “scoppiata”) poteva essere raccontata tramite una battaglia legale o una rivendicazione pubblica, con risentimento e negatività. Il professor Aloe ha invece scelto un’altra strada, intrisa di speranza: «Da cinque anni invio a mio figlio lettere, poesie, riflessioni.
Lo faccio scrivendo in italiano e in russo, su Facebook e sul più popolare concorrente del social in quel Paese, che è vKontakte. È nato innanzitutto come uno sfogo, perché altro non mi restava da fare, ma io ho la concreta speranza che un giorno, da qualche parte, mio figlio scopra davvero i miei messaggi e decida di mettersi in contatto con me». In queste lettere scritte da un padre a un figlio sono presenti solo «contenuti positivi: quando gli scrivo, parlo di me e del mio lavoro, della sua famiglia italiana d’origine, dei nonni. Cerco di immaginare il suo percorso di adolescente, di intercettare i temi che un ragazzo della sua età oggi può avere più cari». In tour lungo la penisola, questa sarà – almeno per ora – l’unica tappa marchigiana di un libro che avvince dalla prima all’ultima pagina. Presenta la serata Mauro Pierfederici: Marco Severini, presidente ASC, dialogherà con l’autore. La rassegna, ideata dall’Associazione di Storia Contemporanea e promossa in collaborazione con la Biblioteca civica, prevede due appuntamenti: il secondo si terrà giovedì 22 marzo, sempre alle 17.30 nella “Antonelliana”.
da Associazione di Storia Contemporanea
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