Campionato di Lingue, Roberta Menchetti porta il Liceo Medi di Senigallia in cima al podio
E' riuscita ad aggiudicarsi il primo premio di lingua spagnola - L'INTERVISTA
Ha quasi diciannove anni, ma è già un orgoglio per tutto il Liceo Scientifico “E. Medi”, dirigente scolastico Daniele Sordoni in primis, e per tutta la città di Senigallia.
Con il suo “testo dalla potente vena narrativa […] segno d’una notevole sensibilità immaginifica”, come lo ha giudicato la commissione d’esame, Roberta Menchetti è riuscita ad aggiudicarsi il primo premio di lingua spagnola al Campionato Nazionale delle Lingue di Urbino, giunto alla sua ottava edizione.
Un campionato che valorizza l’importanza dello studio delle lingue straniere nella nostra società multietnica e promuove solamente le eccellenze degli istituti superiori. Ma Roberta Menchetti, che frequenta la classe 5^BLi del Liceo Medi, ha i piedi ben saldi a terra e sa bene che dietro ogni vittoria c’è una buona dose di fatica, di impegno e soprattutto tanta buona volontà. Ed è pronta a tornare in pista per altre sfide.
La giovane Alexandra Bastari della 4^ALi, che scrive per il giornalino della scuola, ha incontrato la vincitrice e l’ha intervistata nei giorni scorsi proprio tra i corridoi dell’Istituto senigalliese.
Cosa significa per te studiare le lingue? Hai mai avuto ripensamenti nella scelta del tuo indirizzo di studi?
Ero orientata a studiare lingue già dalla seconda media. Con il passare degli anni, sono ancora ferma sull’idea che studiare in questo liceo è stata la scelta più giusta. Mi ha infatti permesso di sviluppare il mio approccio verso ciò che ci circonda: inizialmente ero convinta che studiare le lingue straniere significasse conoscere diverse maniere di esprimere lo stesso concetto. In realtà, in questi cinque anni, ho capito che studiarle è essenziale per partecipare attivamente in questo mondo globalizzato in cui viviamo. Ci permettono di ampliare i nostri orizzonti, abbattere le barriere dei pregiudizi e di entrare in contatto con nuove culture e diversi stili di vita anche diametralmente opposti ai nostri. Ci consentono di costruire, tassello per tassello, ogni angolo del nostro mondo.
Come ti sei preparata per la gara?
Da dicembre a febbraio, la mia professoressa di spagnolo, Silvia Giuliani, mi ha consigliato di leggere libri fantasy, in quanto per la prova finale avrei dovuto comporre un testo di scrittura creativa. La mia classe, invece, quest’anno si è concentrata soprattutto su temi di attualità, in vista della seconda prova dell’esame di maturità.
Hai avuto esperienze di studio o semplicemente un intercambio culturale all’estero?
Ho partecipato ad un ministage a Nizza e ad un intercambio con un istituto di Murcia organizzato dal nostro liceo l’anno scorso.
Ti è stato utile il soggiorno a Murcia?
Sì, mi ha aiutato molto. Non avendo mai preso parte ad esperienze del genere, ero abituata, come molti, a imparare la lingua dei libri di grammatica. Sentivo che mi mancava la parte della lingua viva, quella più vera. Inoltre, grazie allo scambio ho avuto la possibilità di vivere la routine tipica di una ragazza spagnola della mia età, imparando a conoscere la cultura e le abitudini del Paese.
Dopo questa vittoria, stai prendendo in considerazione l’idea di andare a studiare e/o vivere all’estero in futuro?
In realtà l’idea c’è da molto tempo, da molto prima della vittoria al Campionato Nazionale delle Lingue. Mi piacerebbe continuare con il percorso linguistico qui in Italia, specializzandomi in Interpretariato,approfondendo le lingue orientali come arabo e cinese. Poi, magari, avviare la mia carriera fuori dai confini.
Come hanno reagito i tuoi familiari, amici e docenti alla notizia della vittoria?
Nei giorni delle ultime selezioni non avevo Internet con me. Quando ho ricevuto la notizia di essere arrivata terza classificata alle semifinali (prova che consisteva in un test scritto al computer e un colloquio orale) ho informato i ragazzi che dividevano l’hotel con me e i loro commenti sono stati tutti molto incoraggianti. La professoressa Giuliani, che purtroppo non ha potuto accompagnarmi, era entusiasta e mi ha consigliato di rimanere concentrata e di dare il meglio di me, certa che con la mia umiltà sarei andata avanti sia lì che nella vita. Quando la sera della finale ho inviato a tutti la foto del primo premio, sono stata sommersa di complimenti, docenti e dirigente compresi. Ma, soprattutto, il giorno dopo la mia classe ha festeggiato la vittoria assieme a me.
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