Ospedale di Senigallia: le criticità dovute all’allagamento sono già superate
Bevilacqua: "Diffuse notizie dilatate rispetto alla verità dei fatti che gettano discredito sulle strutture"
Facendo seguito agli articoli apparsi sulla stampa locale relativamente alla sala operatoria dell’Ospedale di Senigallia, il Direttore di Area Vasta 2 Ing. Maurizio Bevilacqua, dopo un confronto con i tecnici , Responsabile Ufficio Tecnico AV2 e Direttrice Medico Ospedaliero, precisa quanto segue.
Le criticità riferite a mezzo stampa hanno, e solo provvisoriamente, interessato parte del Blocco operatorio del Nosocomio di Senigallia. Quest’ultimo, infatti, deputato all’accoglimento delle emergenze (sito nel nuovo monoblocco), non è stato interessato da alcuna problematica di tipo tecnico, rimanendo pertanto sempre operativo e nella condizione di gestire qualunque emergenza-urgenza.
Nel secondo Blocco operatorio (palazzina A1) sono invece subentrate criticità tecniche legate a rottura improvvisa e circoscritta di una tubazione di acqua calda, che ha generato infiltrazioni in prossimità di aree contigue alle sale operatorie.
Il guasto è stato prontamente risolto dall’area tecnica ma, in via cautelativa, l’attività delle suddette sale è stata provvisoriamente sospesa per questioni igienico sanitarie.
Già nella stessa mattinata di giovedì 1 marzo, i Direttori dell’area chirurgica, nonché il Responsabile e la Coordinatrice del Blocco operatorio hanno avuto rassicurazioni sul ripristino della piena efficienza delle sale a far data dalla giornata successiva, mantenendo, quindi, la calendarizzazione delle attività chirurgiche programmate, senza necessità di procrastinare interventi o dimettere i pazienti in attesa. Ad oggi ( venerdì 2 marzo ) l’attività è pienamente ripristinata e si svolge regolarmente.
A tal proposito si coglie l’occasione per ringraziare gli operatori dell’area tecnica e dell’ingegneria clinica per l’efficienza e tempestività delle risposte e la Direzione Ospedaliera per il dovuto coordinamento.
In conclusione, preme precisare che la diffusione di notizie dilatate rispetto alla verità dei fatti getta discredito sulle strutture, su chi vi lavora quotidianamente e provoca inutili preoccupazioni ai cittadini.
Soggetti privi di alcuna identità, quindi, dovrebbero astenersi da un esercizio distorto dell’informazione, che nella sua accezione migliore è patrimonio di tutti.
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