Emergenza neve: prosegue l’impegno nell’accoglienza della Caritas di Senigallia
Molte le persone accolte e un commovente biglietto di ringraziamento ai volontari che operano con affetto
Prosegue il livello alto di attenzione da parte di Caritas verso le persone che vivono in situazioni precarie, grazie a un costante contatto con le unità di strada del territorio che monitorano le circostanze di emergenza.
Nella serata di domenica 25 e nella giornata di lunedì 26 febbraio il Centro di solidarietà di piazzale della Vittoria ha accolto molte persone, offrendo materassi, letti, cuscini e coperte per affrontare la notte al riparo, ma anche durante il giorno, vista la tempesta di neve e freddo che si è abbattuta su Senigallia.
Aperto 24 ore su 24 grazie al lavoro costante e alla presenza di volontari e ragazzi del Servizio civile, infatti, il Centro di solidarietà si è dimostrato porto sicuro dove rifugiarsi per evitare congelamenti e crisi in strada. Raddoppiati quindi gli sforzi per il Centro che dal tardo pomeriggio di domenica si è organizzato con un piano di emergenza freddo.
Dal pomeriggio di domenica, inoltre, i volontari Caritas si sono inventati un momento molto apprezzato dai beneficiari accolti: tè e bevande calde alle 17 tutti insieme, ospiti e operatori (chiunque voglia può unirsi, suonando il campanello o telefonando al Centro al 348.9450102), per superare queste serate di gelo.
E proprio lunedì, dopo un’accoglienza speciale, un uomo solo ha lasciato un biglietto commovente sul tavolo della mensa, tutto scritto in stampatello con il pennarello azzurro (ndr: manteniamo gli errori per veridicità del testo): “Volevo dire che ho ricevuto piu amore ed affetto da tutti cuanti voi piu adesso in cuesti giorni che in tutta la mia vita vi voglio bene ciao”.
La scatola di colori gli era stata regalata il giorno prima da una volontaria Caritas. Mai come in questi momenti l’importanza dell’operare silenzioso e affettuoso dei volontari è fondamentale per scaldare la solitudine, la disperazione e il disagio delle persone meno fortunate.
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