Nuova opera d’arte in esposizione al Museo d’arte moderna di Senigallia
Si tratta di "Stesure lilla su grigio blu" di Eros Bonamini, tra i più importanti esponenti italiani dell'arte concettuale
Quasi ogni giorno si registrano notizie di importanti acquisizioni da parte della raccolta del Museo d’arte moderna di Senigallia, la cui fama è particolarmente legata alla fotografia d’arte, ma che conta anche importanti collezioni di pittura e scultura del Novecento.
Da venerdì 9 febbraio l’archivio d’arte concettuale del Musinf, il museo d’arte moderna di Senigallia, si è arricchito di una nuova opera. Si tratta di un grande olio su tela di Eros Bonamini, datata 1974, intitolata “Stesure lilla su grigio blu”.
A consegnarla al prof. Bugatti, direttore del Musinf, è stata Giuseppina Olivieri Bonamini, moglie dell’artista, scomparso nel 2012 e che è ricordato come uno dei principali esponenti dell’arte concettuale italiana. Al direttore del Musinf sono state consegnate anche alcune copie del catalogo “Eros Bonamini, scrittura gesto tempo”, relativo alla mostra allestita alla Casa del Mantegna. Di questo catalogo il prof. Bugatti ha annunciato una prossima presentazione a Senigallia con l’illustrazione del prof. Giorgio Bonomi e del pittore Antonio D’Agostino.
Di Bonamini era stata allestita l’anno scorso una mostra alla Rocca Roveresca che aveva visto la sinergia tra Comune di Senigallia, Casa del Mantegna a Mantova, Musinf, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Polo Museale delle Marche, Regione Marche, Regione Lombardia. La mostra di Eros Bonamini aveva riportato l’attenzione nazionale sulla Rocca Roveresca ed era stata apprezzata da un vasto pubblico perché aveva permesso un confronto con l’esperienza poetica, rigorosamente esercitata da Bonamini, nell’ambito dell’indagine empirica del colore. Nell’occasione il prof. Bugatti aveva ricordato che Georges Seurat, scomponendo la pratica del dipingere in unità cromatiche e lineari di base, fu il primo a concepire l’idea di un sistema della pittura fondato esclusivamente sulle relazioni sintattiche dei segni all’interno dell’opera, segnando così uno spaccato nella tradizione della conformità dell’iconografia ad un referente naturale. Quando nell’arte contemporanea si parla di Pittura-pittura però si va oltre, sottolineando l’assolutezza di un agire creativo, che punta tutto sull’analisi della pittura in se stessa: la pittura si trasforma in oggetto, perde cioè quell’indirizzo referenziale, figurativo e mimetico che l’aveva legata alla realtà. In campo resta solo l’analisi, la riflessione specifica, radicale sulla pittura e sul rapporto materiale che intercorre fra l’opera come oggetto fisico e l’autore.
La mostra Spazio – Tempo di Bonamini alla Rocca Roveresca si era inserita nel vasto progetto espositivo pluriennale condotto dal Musinf per la rilevazione dell’arte concettuale italiana del Novecento. Un percorso espositivo aperto dall’esposizione “Struttura pittura” con opere di Pino Pinelli, Elio Marchegiani, Gottardo Ortelli, Antonio D’Agostino, Carlo Battaglia, Enzo Cacciola, Giorgio Griffa, Paolo Masi, Riccardo Guarneri, Claudio Olivieri, Francesco Guerrieri, Paolo Cotani, Claudio Verna, Gianfranco Zappettini e Anna Galassini. Era stato proprio dal successo della mostra “Struttura pittura” che il prof. Stefano Schiavoni aveva preso le mosse per promuovere la costituzione di una raccolta permanente presso il Musinf di opere concettuali. Una raccolta che ha già parecchie acquisizioni e che oggi si è arricchita del grande dipinto di Eros Bonamini.
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