Il Musinf di Senigallia acquisisce il ritratto di Raniero Nicolai
La fotografia è stata scattata da Anton Giulio Bragaglia, celebre futurista
Dopo le acquisizioni delle fotografie costruttiviste di Luigi Veronesi, affidate da Lorenzo Cicconi Massi alla conservazione del Musinf, la raccolta storica del Museo civico della fotografia si arricchisce di una nuova significativa acquisizione, il ritratto dello scrittore Raniero Nicolai.
La datazione del ritratto è del 1920. E’ stata scattata dal fotografo futurista Bragaglia. E’ applicata in un raro volume, con legatura alla francese, intitolato “Elogio della vita”, edito dal Primato editoriale, acquisito dal prof. Bugatti sul mercato editoriale e affidato in questi giorni, in permanenza per la conservazione al Museo civico. Il volume contiene le composizioni poetiche di Raniero Nicolai, cui fu attribuito il lauro olimpico, nel concorso internazionale di letteratura tenuto in occasione delle Olimpiadi di Anversa del 1920.
Anton Giulio Bragaglia, artista poliedrico ed intellettuale dai molti interessi ha scritto di cinema, teatro, danza, scenografia, scenotecnica. Molte sono state le sue esposizioni e conferenze in Europa ed in America. Era nato a Frosinone nel 1890 ed è morto a Roma nel 1960. Fotografo, regista, e saggista.
Ha iniziato nel 1906 a lavorare come aiuto regista della Cines, casa cinematografica romana della quale il padre Francesco, ingegnere, era direttore. Con i fratelli Arturo e Carlo Ludovico si è dedicato alle sperimentazioni di tecniche fotografiche e cinefotografiche. Il suo nome è legato alla fotodinamica con il contributo economico del movimento Futurista e dello stesso Marinetti. Nel 1911 ha pubblicato il saggio “Fotodinamismo futurista”, nello stesso anno è divenuto redattore del giornale artistico e teatrale intitolato “L’Artista”. Dal 1918 ha fondato e diretto la Casa d’Arte Bragaglia, inaugurata con una personale di Giacomo Balla, ospitando mostre di Giorgio de Chirico (1919), Mario Sironi (1919), Hector Nava, Evola, Gustav Klimt e Egon Schiele (1920), Zadkine (1921).
Del 1919 è la la sua prima regia teatrale al Teatro Argentina di Roma, portando in scena “Per fare
l’alba” di Rosso di San Secondo, con la Compagnia del Teatro Mediterraneo diretta da Luigi Pirandello, Rosso di San Secondo e Nino Martoglio.
Nel 1922 ha aperto il Teatro Sperimentale degli Indipendenti, negli stessi anni fondando una propria compagnia teatrale: “Compagnia Spettacoli Bragaglia”.
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