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Fatti di Macerata, la preoccupazione di politica e associazioni

Lusetti: "quando si arriva ad applaudire un tentato omicidio, si è passato il segno"

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I presidenti Legacoop nazionale Lusetti e Marche Alleruzzo

Sdegno e preoccupazione per il clima di tensione sociale che si sta creando vengono espressi da associazioni, enti e politici a distanza di qualche giorno dall’assurdo episodio di Macerata.

La cooperazione marchigiana dell’Alleanza delle Cooperative Italiane delle Marche si stringe attorno a tutta la comunità maceratese offesa e ferita dal “gesto di terrorismo fascista che l’ha colpita. L’atto è la conseguenza del quotidiano stillicidio di parole razziste e violente che stanno lentamente avvelenando la convivenza civile delle nostre città. Gli spari di Macerata sono il risultato di una cultura violenta, razzista e mortifera contro la quale è indispensabile attivare le migliori energie presenti tra i cittadini e le cittadine, le associazioni, le organizzazioni e le istituzioni per garantire una vita degna a tutti”.

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Commenti
Ci sono 3 commenti
boscaioloeremita
boscaioloeremita 2018-02-06 19:20:26
Tipico esempio di sviamento: " terrorismo fascista.(secondo i cosiddetti "antifascistì).."..."...cultura violenta" quella di destra ovviamente.
Parlano di fascismo i cosiddetti "antifascisti" che auspicavano l'arrivo degli stermini di massa e dei gulag di Stalin per succedere a Mussolini. Parlano di " cultura violenta" coloro che costringono gli italiani a pagare la sussistenza e la libera circolazione di migranti clandestini anche prima e per mesi..che si decida sulla loro accoglibilità.
.La "Stampa " di oggi documenta che dei sette feriti a Macerata uno soltanto aveva il Permesso di soggiorno... Di sei mesi od un anno od altro non viene specificato...
boscaioloeremita
boscaioloeremita 2018-02-06 19:32:20
Quando la illegalità diventa insopportabile ed addirittura viene celebrata come "cultura dell'accoglienza" non è da meravigliarsi di reazioni drammatiche ed altrettanto illegali da parte di chi non riesce a controllarsi.
fra77 2018-02-07 12:40:33
@boscaioloeremita. Diciamo le cose come stanno! Chi oggi dice di risolvere il problema immigrazione è il primo ad averla aggravata.
Di seguito il motivo da una testata giornalistica non di sinistra,sia chiaro.
La versione del regolamento di Dublino (Dublino III) è stata sottoscritta dal governo italiano nel 2013, quando il Presidente del Consiglio era Enrico Letta. Ma è l’accordo di Dublino II (ratificato dal nostro Paese nel 2003) che ha reso operativo il regolamento sulla gestione dei meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l’esame di una domanda d’asilo presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un paese terzo. Il regolamento di Dublino II trasformò e rese operativa la Convenzione di Dublino (detta appunto Dublino I) che risale al 1990 e che fu ratificata nel 1997.
È stato quindi Silvio Berlusconi – in carica dal 2001 al 2005 – a far ratificare al nostro Parlamento (anche la Lega Nord votò a favore) l’applicazione del trattato di Dublino. Le modificazioni introdotte nel 2013 non hanno cambiato l’impianto generale del trattato. Di quel governo, guidato da Silvio Berlusconi, il ministro della Giustizia era Roberto Castelli della Lega Nord, quello dell’Interno era Beppe Pisanu e quello degli esteri Franco Frattini, entrambi di Forza Italia. Anche costosissimo e inutile
il sistema dei centri di identificazione ed espulsione (CIE) fu messo in piedi da un governo di centrodestra. A volerli fu l’ex ministro degli Interni dell’ultimo governo Berlusconi: quel Roberto Maroni che è il Presidente uscente di Regione Lombardia. A complicare la situazione italiana c’è anche la legge Bossi-Fini (varata anch’essa durante un governo Berlusconi) che rende impossibile entrare in Italia legalmente per cui l’unico modo per farlo è clandestinamente. Oppure facendo richiesta d’asilo. Ed è questo uno dei motivi per cui i centri di identificazione solo al collasso: cercare di ottenere lo status di rifugiato è l’unico modo per poter entrare in Italia e quindi in Europa.
C’è infine un altro aspetto interessante. Berlusconi ha detto che grazie agli accordi stipulati durante il suo governo nel 2010 gli sbarchi erano ridotti a poche migliaia di unità. Ma allora perché l’allora ministro degli Interni Roberto Maroni affermava in Parlamento che avrebbe chiesto alle Regioni, alle province e ai comuni di farsi carico dell’accoglienza dei rifugiati. Il 30 marzo 2011 alla Camera Maroni intervenne sull’emergenza immigrazione: «Ho proposto loro un piano per la distribuzione equa, in tutte le regioni, con la sola esclusione dell’Abruzzo per i soliti motivi, dei rifugiati, con un criterio molto semplice, ossia in base al numero degli abitanti, alla popolazione». La diga eretta dall’accordo con Gheddafi, che ha condannato migliaia di donne e uomini a violenze e stupri inenarrabili sull’uscio di casa nostra, aveva ceduto. Sette anni dopo Berlusconi fa ancora finta di non avere alcuna responsabilità né sulla firma degli accordi di Dublino né – ed è peggio – sull’avallo dato ai campi di Gheddafi che l’ambasciatore tedesco ha definito “veri e propri lager”.
Quindi nulla da aggiungere. Il Sig. Traini deve andare in carcere,il nigeriano pure,e devono andare in carcere anche chi applaude ad uno od all'altro.
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