Lega Nord Senigallia: “impossibile votare questo bilancio”
"Troppe ombre e nei proventi della tassa di soggiorno qualcosa non torna"
Impossibile approvare il Bilancio per la Lega Nord – Il Consigliere Davide Da Ros, dopo attenta valutazione, esprime voto contrario.
Questo bilancio, integrato col DUP e il PEG, è stato oggetto di attenta valutazione da parte della Lega Nord. Il bilancio che ci attendevamo, “dopo le passerelle trionfanti degli assessori”, si è rivelato essere un previsionale triennale molto striminzito che lascia pochi margini di manovra per il dimagrimento delle sue principali fonti di entrata. Nel 2018 il totale delle entrate dei primi 3 titoli presenta valori in forte flessione rispetto sia al previsionale 2016, meno 1,450 mln, sia a quello definitivo del 2017, meno 3,278 mln, con inevitabili ripercussioni sul lato della spesa corrente tra il previsionale definitivo e il preventivo 2018, meno 4,636 mln, congelando di fatto ogni aspettativa.
Dall’esame delle tre voci di entrate quella da trasferimento registra, nel 2018, la maggiore contrazione, un meno 1,844 mln, ma quello che più ci ha lasciati basiti sono le ulteriori forti diminuzioni previste per il biennio successivo che metteranno in seria discussione il futuro gestionale di questa Amministrazione. Un andamento inatteso quello registrato, perché se andiamo a rivedere il Bilancio previsionale 2017, approvato a gennaio, nulla faceva presagire una flessione così marcata, sembrava tutto rose e fiori, con valori quasi il doppio di quelli ora previsti. Son bastati pochi mesi e tutto è precipitato. Perché ci si è trovati cosi spiazzati? Poca avvedutezza o manifesta incapacità? Le ripercussioni si faranno sentire e non poco, tanto che avrebbero dovuto spingere l’Amministrazione a pensare a una vera “spending rewiew” di cui non abbiamo trovato traccia se non quella imposta dalle minori entrate.
Unico argine a questa generalizzata flessione è rappresentato dalle “entrate extra-tributarie” che si mantengono complessivamente sugli stessi valori. Tuttavia qualche perplessità l’abbiamo sulla voce “proventi di vendita di beni e servizi delle Farmacie” perché, inaspettatamente, presenta una contrazione rispetto alle previsioni precedenti. Perché? E’ una svista, un refuso, oppure lascia intendere qualcos’altro? Non solo, visto il tipo di prodotto commercializzato riteniamo poco remunerativi i risultati economici generati negli ultimi anni. Ci sarà qualcosa da rivedere oppure tutto va bene così? Se le entrate previste sono complessivamente sempre più asfittiche, non ci si può permettere di non ottimizzare un asset considerato tra i più remunerativi. Perché nessuno ci ha messo mano per migliorarne la gestione e la redditività?
Altra nota dolente è l’incomprensibile modifica del “sistema di tariffazione dei parcheggi” perché andrà a penalizzare sia l’utente sia i commercianti del centro, non garantendo nessun aumento delle entrate come preventivato. Oltre a essere irrazionale, questa manovra è anche fortemente discriminante riservando ai soli utenti del sistema a pagamento posticipato i minuti gratuiti favorendo così l’unica azienda abilitata. I dubbi su questa importante voce riguardano anche l’utilizzo di questa importante entrata, oltre 800mila euro annui. Destinarla a copertura di quei “servizi a domanda individuale” che non siano gli asili o le mense scolastiche è uno spreco che non si può più sostenere. Il riferimento è diretto ai “costi delle piscine, campi tennis e altre strutture” che da sole negli ultimi tre anni hanno determinato uno sbilancio di 1,300 mln. Una vera emorragia di denaro che purtroppo si accompagna a quella sostenuta per l’uso dei locali non istituzionali che, a mala pena, riescono a introitare annualmente incassi attorno ai 30-40 mila euro, contro un’uscita molto elevata di ben 97 mila euro. Questa situazione non può essere più tollerata. Disattendere o far finta di niente è da sprovveduti e arroganti. Occorre prendere delle drastiche decisioni anche perché, come sappiamo, tutto questo penalizza altre più urgenti iniziative non più rinviabili. Pensare e agire diversamente vorrebbe dire prendere per i fondelli i cittadini.
Tra “le entrate correnti di natura tributaria”, ci sono più ombre che luci. In particolare non si è apprezzata la furbata dell’aumento generalizzato dell’imposta di soggiorno; una manovra che non avrà nessuna ricaduta positiva se non quella di contabilizzare circa 100 mila euro in più rispetto a quello effettivamente incassato nel corso del 2016, senza che ciò si traduca in riscossioni certe, per il semplice motivo che, al di la dei grandi proclami, il numero di presenze per l’anno in corso ha fatto registrare una flessione deludendo ogni aspettativa dell’Amministrazione, da qui infatti l’aumento dell’imposta di soggiorno. Ma c’è di più che non torna nel flusso generato da questa imposta. Se è vero che nei 4 mesi estivi le presenze sono mediamente vicine al milione perché s’incassano solo 380 mila euro? Qualcosa non quadra e non ci si venga a dire che dipende dal numero dei giorni di permanenza perché da quello che emerge tutti ricadono sotto l’applicazione dell’imposta.
Per le altre voci che la compongono, si rileva un generalizzato aumento delle tariffe o imposte, ed è comprensibile, ma si sottovalutano i risvolti negativi dovuti alla consistente mole di crediti dubbi o inesigibili che producono, con l’inevitabile conseguenza di penalizzare pesantemente il risultato d’amministrazione verso il quale un Ente oculato dovrebbe tendere per avere a disposizione risorse sufficienti a coprire sia nuovi servizi che gli investimenti. Forse è arrivata l’ora di rivedere il loro carico impositivo. Una riduzione sarebbe più che opportuna e si eviterebbero molti contenziosi e malumori.
Per quanto riguarda la famigerata e vituperata tassa sui rifiuti, andrebbe fatto un discorso approfondito perché la modestissima riduzione annunciata, tutta da verificare, appare insufficiente, e vogliamo sperare che ci sarà data l’opportunità di discuterne seriamente in altra sede.
Riprendendo invece il discorso del risultato d’amministrazione si evince che anche il 2017 chiuderà come il 2016, e dato le premesse, anche quello del 2018, con un disavanzo contabile di oltre 3 milioni per effetto principalmente dell’accantonamento obbligatorio al fondo crediti di dubbia esigibilità. Questo risultato dovrebbe impensierire e nello stesso tempo far capire all’esecutivo che occorre cambiare passo, magari non promettendo cose, che non potranno essere mantenute, per aggraziarsi le Associazioni, i sindacati e gli elettori, altrimenti la sistemazione delle strade, dei ponti e gli altri investimenti improrogabili per garantire un migliore futuro alla città dovremmo scordarceli.
Passando alle spese correnti, non potevamo che ritrovare, anche in questo comparto, una generalizzata flessione tra i valori del previsionale finale 2017 e quello che siamo stati chiamati a deliberare. L’obbligo di pareggio di bilancio, impone inderogabilmente la riduzione delle spese quando le entrate si riducono. Tutto ciò ha condizionato fortemente le uscite delle varie missioni e contestualmente anche dei loro programmi. Tra le varie missioni chi ha subito un forte dimagrimento di oltre un 1,300 mln è quella relativa ai “diritti sociali, politiche sociali e famiglia”. Oltre a essere un comparto caro a quest’amministrazione è anche quello che assorbe la fetta maggiore, circa il 20%, dei 52 milioni di spese previste. La vigorosa riduzione ha colpito pressoché tutti i programmi a iniziare dagli interventi per la “disabilità”, per i “soggetti a rischio esclusione sociale”, a quelli di “programmazione della rete dei servizi sociosanitari e sociali” e così proseguendo per tutti gli altri programmi.
Se è vero, come è vero, che dal previsionale si evince che ci sono solo diminuzioni di spesa, ci piacerebbe sapere come potranno essere raggiunti quegli obiettivi strategici e operativi previsti per il 2018 che sono stati enfatizzati nel DUP. Come farete a prendere in carico circa 200 minori e relative famiglie o sostenere investimenti nell’area del supporto ai minori senza risorse aggiuntive idonee? Oppure, come pensate di potenziare le azioni della presa in carico dei disabili o ampliare la platea dei destinatari in condizione di fragilità e a rischio esclusione se gli riducete le risorse? Potremmo andare avanti così per tutti gli altri programmi e sarebbe lo stesso ritornello, ma una cosa ci ha veramente fatto star male nel leggerla, e ossia che per gli interventi per le famiglie avete destinato la simbolica cifra di 5 mila euro! Se il vostro obiettivo è di sottoscrivere un patto assistenziale con almeno 50 famiglie come intendete raggiungerlo con una cifra così irrisoria? Oppure, altra stretta al cuore, perché non avete fissato nessun obiettivo a favore degli anziani?
Capiamo lo sforzo perché tocca ambiti di vitale importanza per i più deboli e i disagiati, è vero che le somme a disposizione si sono ridotte, per non parlare poi degli ulteriori tagli previsti per il 2019 e 2020, ma continuare a programmare interventi che non potranno essere raggiunti o pensare di istituire un fondo di 250 mila euro per l’inclusione sociale vuol dire solo una cosa: Continuare a illudere i cittadini e a prenderci per incompetenti chiedendoci di approvare il bilancio.
L’altro comparto che ha subito un forte ridimensionamento è quello relativo ai “servizi istituzionali, generali e di gestione” per un importo di oltre 1,800 mln. Peccato però che questa riduzione abbia riguardato solo due programmi: quello di “gestione economica e gestione patrimoniale”, mentre per gli altri, che assorbono oltre il 75% dei 10,270 mln previsti, le spese programmate sono rimaste pressoché immutate, eppure qualche riduzione sarebbe stata necessaria dato che per il prossimo biennio si son già ipotizzati ulteriori riduzioni per oltre 2 milioni, tutto questo senza prevedere modifiche importanti degli obiettivi.
Una delle poche missioni con una spesa in aumento, che non avremmo però voluto registrare, è quella relativa allo “sviluppo sostenibile e tutela del territorio”, rappresentata per oltre il 96% delle risorse impegnate dal programma relativo ai rifiuti. Veramente una gran bella sorpresa quando tutti si attendevano una riduzione. Perché questo ulteriore aumento? Perché tra gli obiettivi non c’è quello di rivedere al ribasso i costi contrattuali o tendere a una maggior valorizzazione dei rifiuti idonei al riuso e al riutilizzo? Certo, a voi questo non importa, perché tanto i maggiori costi saranno coperti dalla Tari, ma non è così che si fa un bel servizio ai cittadini.
Altra missione, molto cara a qualcuno, non sapendo che sta seduto su una polveriera, per la quale siamo rimasti basiti nel costatare l’inconsistenza delle risorse destinate, appena 11 mila euro, è quella relativa al “soccorso civile”. Eppure questo comparto avrebbe dovuto essere potenziato anche perchè memori di quanto è accaduto negli anni recenti. Ma per come avete trattato questo comparto sembra che proprio non vi interessi.
Per ogni altra missione ci sarebbe qualcosa da ribattere, ma già ci sembra di aver detto molto sulle criticità che questo bilancio presenta, però un’ultima osservazione è doverosa farla sul Turismo perché è l’essenza principale su cui si basa e spera questa città. Un comparto molto delicato, ma che ha fallito il suo principale obiettivo: quello di aumentare gli arrivi e le presenze. Nonostante gli sforzi finanziari profusi, 1 milione per il 2017 e altrettanto per il 2018, il flusso dei turisti non è decollato. Rispetto al 2012 si sono registrati degli aumenti marginali non sufficienti a fare quel balzo di qualità sperato. Non sono sufficienti i grandi proclami o gli sforzi fatti in comunicazione, anche con il nuovo portale, a raddrizzare la situazione. Dopo modesti progressi del 2015 e 2016 siamo ripiombati in una fase di ristagno, dove le presenze sono state minori rispetto ai due anni precedenti. Eppure nel 2017 il turismo in Italia ha registrato un forte incremento che noi, purtroppo, non siamo riusciti ad agganciare. Il motivo? Non è uno solo, ma il più importante risiede in una miope visione turistica che non tiene il passo con i tempi. Senigallia non è una città per turisti perché non ha mai favorito la nascita dell’industria del divertimento per esempio. La mancanza di parchi di divertimento, d’avventura, a tema storico o dove svagarsi e mettersi in competizione fa si che molti dei potenziali ospiti disertino la nostra città per altre mete. Il territorio avrebbe grosse potenzialità se non fosse osteggiata da un comportamento miope da parte delle istituzioni.
Un altro motivo non meno importante, ma che riteniamo sia la vera causa di tale stagnazione, è dovuto alla ristrettezza di vedute sia di quest’Amministrazione che di tutti gli operatori turistici che non hanno puntato sulla destagionalizzazione dei flussi. Continuare a riempire un bicchiere pieno lasciando fuoriuscire l’acqua e non utilizzare un bicchiere più grande, o un altro, è da scriteriati, ed è quello che sta accadendo nella nostra città. Come si è visto, non e stato valso puntare solo e sempre sugli stessi eventi anche con sforzi finanziari sempre più elevati, bisogna aprirsi al nuovo senza improvvisare. Occorrono delle professionalità che sappiano governare questo processo. Nei prossimi anni forse non sarete in grado di sostenere per conto terzi gli esborsi che avete profuso negli ultimi anni, allora occorre iniziare a pianificare una nuova fase in cui progressivamente i costi dovranno passare inevitabilmente ad altri soggetti. Non averlo programmato conferma quanto di negativo c’è in questo bilancio che certifica non solo l’incapacità amministrativa nella gestione ma anche il completo fallimento.
Non basta lo sciorinare dei paragrafi e sottoparagrafi per spiegarci il bilancio previsionale, come è stato fatto dall’Assessore al bilancio, ma bisogna che esso sia coerente con le linee programmatiche date oppure, in maniera trasparente, dovete riposizionarvi su altri piani, cosa che non avete fatto continuando, anno dopo anno, quasi come un copia e incolla, a presentarci gli stessi obiettivi strategici nel DUP. Un vero fallimento che già era nell’aria e che più volte avete incoscientemente ribadito: Non ci sono i soldi. Ovvio, non ci sono se non sapete come utilizzarli.
Ci fermiamo qui, sarebbe troppo facile continuare a girar la lama nella ferita. Quindi, senza dubbio alcuno, per come si è presentato questo bilancio, il voto del Consigliere della Lega Nord è stato contrario.
Un’ultimissima cosa. Nel DUP tra le missioni è riportata la n°13, “Tutela della salute”, con i relativi indirizzi strategici e gli obiettivi operativi che l’Ente dovrebbe realizzare. Peccato però che non sono di competenza del Comune, ma della Regione…
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