Serra de’ Conti, protesta dei gruppi di minoranza contro la proposta di Unione dei Comuni
Il progetto porterebbe alla fusione tra Senigallia, Arcevia, Barbara, Ostra, Ostra Vetere, Serra de' Conti e Trecastelli
Nella seduta del Consiglio Comunale del 30/11/2017, è stato presentato e approvato un nuovo progetto sull’unione fra alcuni Comuni delle Vallate del Misa e del Nevola, denominato “Le Terre della Marca Senone”.
Quali? Arcevia, Serra de’ Conti, Barbara, Ostra Vetere, Ostra, Trecastelli e Senigallia.
Un legame che coinvolge più di 70.000 abitanti.
Già nel Settembre 2014, per obbligo di Legge, era stato fatto un tentativo di (possibile) fusione del nostro Comune con Montecarotto, (su iniziativa di quest’ultimo), che però non ha avuto seguito, nonostante i “buoni” propositi.
Talmente “buoni” i propositi, che solo dopo due mesi, è stato presentato e approvato in maniera repentina in Consiglio comunale, l’unione (denominata “Le colline della Marca”) fra Barbara e Serra.
Già in quella circostanza, avevamo fortemente manifestato tutte le nostra perplessità sia per le modalità di approccio che per i contenuti. Infatti, già in quell’occasione, il tutto venne proposto ai Consiglieri comunali nell’arco di una settimana e senza prospettive di concreta di attuazione. Ma, soprattutto, senza che la cittadinanza fosse minimamente informata.
Dopo tre anni di gestione, in cui l’ ”unione” è rimasta esclusivamente virtuale, senza che sia stato prodotto alcun atto concreto, la storia si ripete.
Anche in questa situazione, ci sono stati concessi tempi strettissimi sia per l’esame del “progetto” , sia per valutare la “convenienza” (per i cittadini) sulla costituzione di questo nuovo Ente.
Gli interrogativi e le perplessità, a nostro giudizio, sono molteplici:
1 – per l’ennesima volta, nessuno tra i Consiglieri di minoranza è stato informato in tempi congrui (se non i canonici 5 giorni, di legge) di questa nuova imposizione, Contrariamente, già da diversi mesi, il “progetto” circolava silente all’interno delle varie maggioranze consiliari dei Comuni coinvolti;
2 – allo stesso modo è stata trattata la cittadinanza: nessun incontro pubblico informativo, né un dibattito preventivo esplicitamente mirato. Un impegno di simili proporzioni non può non essere, prima di decidere, discusso con i cittadini.
3 –a chi gioverà un tale accordo e quali i contenuti concreti? Come per l’unione con Barbara, questo accordo sia solo di “facciata” ? Servirà a creare situazioni per facilitare l’accesso a finanziamenti pubblici? E nel caso, quali saranno i criteri di suddivisione fra gli “associati? A noi sembra, per quanto esposto in consiglio comunale, solo una gestione di potere partitico più che di servizio ai cittadini;
4 – quantopossono incidere, in questo contesto, Serra e gli altri Comuni di pari popolazione rispetto a Senigallia, che ha più della metà degli abitanti dell’intera unione, ed è il comune proponente l’unione? Facile immaginarlo;
5 – nella seduta consiliare, e’ stato propinato, che l’unione consentirà di ottenere notevoli risparmi economici sulle gestioni dei servizi, ma nel “progetto” presentato nulla è stato esplicitato e quantificato. Per non dire del personale che sarà chiamato a gestirne le funzioni (“a comando”), esso “dovrebbe” provenire dai Comuni aderenti: ma questi sono in forte affanno già per la normale attività amministrativa! Altresì, se alcuni dipendenti comunali andranno a coprire ruoli nella nuova Istituzione, chi prenderà il loro posto? Faranno il “doppio lavoro” (non consentito!) oppure si ricorrerà all’assunzione di nuovo personale? I risparmi….?!
6 – il Sindaco Tassi, nella seduta consiliare, ha presentato con esposizione idilliaca il futuro di questa alleanza, affermando addirittura che tutti (maggioranza e minoranze) comparteciperanno alla costruzione delle programmazioni e delle decisioni. Ma subito si è tradito, dicendo (e facendo i nomi) che già sono stati preposti tre “dirigenti” della nuova Istituzione: alla segreteria generale, alla ragioneria generale e all’ambito sociale. Tutto deciso, ancora una volta, altro che condivisione!
Nell’ottobre del 2015, avevamo presentato a tutti i Sindaci dei Comuni del Co.Ge.S.Co, una proposta, con finalità simili, per rilanciare il Consorzio stesso (“azienda speciale”, più snella, senza i vincoli delle strutture pubbliche): se tale iniziativa fosse stata accolta, si sarebbe evitato la creazione di un nuova “entità”, che avrà doppi organi, più burocrazia e soprattutto tempi amministrativi più lunghi. Non si è voluto quindi utilizzare una struttura esistente, presente sul territorio, che nel momento opportuno, ha saputo dare risposte concrete (come,ad esempio, l’iniziativa del collegamento con l’acquedotto di Gorgovivo, che ha fornito acqua potabile nei Comuni delle vallate del Misa e del Nevola)
Questa ci sembra l’ennesima prova di forza della maggioranza consiliare, con espressione di eccesso di potere di rappresentanza: decisioni che passano sopra la testa delle minoranze consiliari e della popolazione tutta. Un altro contributo, secondo noi, all’allontanamento dei cittadini dalle Istituzioni.
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